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Manuale per l'interazione con gli utenti del Web culturale
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2.4 Utenti e usi Cosa significa “utente web”? È una persona, o qualcos’altro?In questa sezione iniziamo a ragionare su cosa significa parlare degli utenti e dell’uso del Web culturale. Vengono poi forniti strumenti di riflessione per la progettazione di applicazioni che soddisfino le aspettative degli utenti. 2.4.1 L’utente web: stato dell’arte e definizioni correnti Questo paragrafo propone diversi approcci sul significato di utente, mutuati dall’informatica, dal marketing, dalla progettazione web
Maurizio Boscarol, Cos’è lo User-Centered Design (UCD),
Questi paragrafi cercano di classificare gli utenti del Web sulla base del ruolo da loro giocato (all’interno di un’istituzione culturale oppure in qualità di utenti finali di servizi e informazione), oppure di quello ipotizzato dai progettisti web (astraendoli in tipi, comportamenti tipici, profili e scenari).
Usability.gov. Develop personas
Usability.gov. Use case Wikipedia – Use case, Use case diagram Identifying use cases (con esempi pratici)
W3C. Web Service Description Usage Scenarios
Wikipedia – User story
2.4.3 Sistemi che adattano i propri comportamenti rispetto alle esigenze degli utenti Spesso è molto difficile per le persone trovare l’informazione giusta al momento giusto e al necessario livello di dettaglio. Per risolvere questo problema, i ricercatori sviluppano dei sistemi che di volta in volta si adattano agli interessi e agli obiettivi di un singolo utente o di una categoria di utenti. L’individualizzazione aiuta a fornire accessi differenziati all’informazione e ai servizi, in base al profilo dell’utente. Questi sistemi in genere sono chiamati “adattivi o personalizzati”. A differenza delle tradizionali pagine web “statiche”, i sistemi personalizzati prevedono un modello di utente che ne sintetizza le caratteristiche. Questo modello viene utilizzato per creare e presentare contenuti e servizi adattati ai fabbisogni dei diversi individui. Le tecniche di individualizzazione offrono strumenti per la selezione e il filtraggio delle informazioni, facilitando la navigazione e accrescendo la possibilità che l’utente finali trovi ciò che cerca in meno tempo. Le prime applicazioni di questo tipo sono state sviluppate nel settore dell’e-commerce e della pubblicità. Nel settore delle istituzioni culturali, le prime applicazioni web personalizzate sono state sviluppate dalle biblioteche, per aiutare i bibliotecari a selezionare e filtrare i materiali per gli utenti. Per mezzo di sistemi personalizzati, possono essere creati dei modelli rappresentativi degli interessi degli utenti al fine di “dare delle priorità” alle informazioni e restituire risultati di ricerca tali che gli utenti possano trovare immediatamente ciò che cercano nel catalogo della biblioteca. Di recente, anche i musei a altre importanti istituzioni culturali stanno sperimentando strumenti d’individualizzazione, offrendo diverse modalità di accesso alle collezioni, agende, proposte di visite personalizzate ecc. Queste istituzioni hanno capito che la sfida non consiste solo nel miglioramento dell’usabilità del sito e dell’accesso alle informazioni, ma anche nel facilitare il processo di apprendimento. Infatti, i ricercatori dicono che l’apprendimento viene stimolato quando l’informazione viene erogata in modo più comprensibile. Inoltre, i sistemi personalizzati “danno retta all’utente” ricreando l’elemento umano e facendo sentire l’utente più a proprio agio. Un utente soddisfatto è spinto a ritornare nel sito e a riutilizzare il sistema. Alle istituzioni culturali conviene tener conto dei bisogni degli utenti, quando devono fornire accesso alle informazioni a ai servizi, Tuttavia, è opportuno fare prima una serie di analisi. Alcuni studi affermano che spesso solo una piccola percentuale di visitatori beneficia delle tecniche di individualizzazione, vuoi per la difficoltà di utilizzo di queste tecnologie, vuoi perché l’utente decide di non investirvi il proprio tempo. Inoltre, il costo delle personalizzazioni è piuttosto alto, cosicché solo istituzioni culturali molto grandi possono investire in questo ambito. Conviene che un’istituzione culturale investa nei sistemi di individualizzazione solo qualora ritenga vi sia un vero valore aggiunto in termini di utilizzazione del sito e di visite reali all’istitutuzione, almeno fino a quando le tecnologie non saranno più stabili, usabili ed economiche. Vi sono diverse tecniche di raccolta delle informazioni sugli utenti, come diversi metodi per processare i dati raccolti al fine di creare diversi profili utente e sviluppare/erogare contenuti, presentazione o struttura del sito personalizzati. Inoltre, il livello di controllo che un utente può avere su un processo di personalizzazione può variare molto, a seconda delle tecniche utilizzate. Le tecniche di individualizzazione sono due: la customizzazione e la personalizzazione.
Jonathan P. Bowen, Silvia Filippini-Fantoni, 1 Usability.net, ISO 13407: Human centred design processes for interactive systems, <http://www.usabilitynet.org/tools/13407stds.htm>. |
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