minerva homepage  
home |  search |  map |  contact us

Path: Home | Publications | Manuale | Indice | Prefazione

 
 

Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali

   
 
  About MINERVA and MINERVA Plus  
  Structure  
   
  NPP  
  Good practices  
  Competence centres  
  Digitisation guidelines  
  European and national rules on Web Applications  
  Enlargement  
  Events  
  References  
  Publications
 
 
 


Prefazione


Nel presentare questa seconda edizione italiana del Manuale per la qualità dei siti web culturali pubblici vorrei fare alcune riflessioni di carattere generale sull’intera esperienza che il progetto MINERVA ha rappresentato, attestandosi come il progetto europeo di riferimento per la digitalizzazione del patrimonio culturale.
Il progetto, giunto nella sua fase conclusiva, ha preso in considerazione le più importanti problematiche relative al digitale nell’ambito del patrimonio culturale. Partendo da un’esigenza di coordinamento tra i paesi europei in relazione alle politiche, ai programmi nazionali e ai progetti per la creazione di uno spazio comune europeo riguardante i contenuti digitali culturali, il progetto, attraverso una rete di decine e decine di esperti provenienti dai diversi paesi europei, ha affrontato la definizione di una comune piattaforma europea di standard, linee guida e raccomandazioni per armonizzare e rendere interoperabili i programmi nazionali e i grandi progetti, con l’obiettivo di creare le basi per una “biblioteca digitale europea distribuita”.
Le tematiche di maggior interesse, oggetto del lavoro dei gruppi di esperti sono state: la definizione di criteri per identificare le buone pratiche nei vari paesi, le linee guida per la creazione di contenuti culturali digitali, il diritto di autore e il copyright, il multilinguismo, la riduzione dei costi nella digitalizzazione, la qualità e accessibilità dei siti web culturali pubblici.
I due principali versanti delle attività sono stati da un lato la digitalizzazione, la creazione cioè dei contenuti digitali, e dall’altro la realizzazione di servizi e strumenti per l’accesso e la fruizione che tenessero conto di criteri di qualità e accessibilità.
Particolarmente fecondo è stato il tema dei servizi di accesso, in particolare la creazione degli strumenti, i siti web. Per la descrizione dell’intero processo di lavoro che ha portato alla elaborazione di una serie di prodotti nel campo della qualità dei siti web e per la vivace, animata e proficua collaborazione sviluppatasi nell’ambito del gruppo europeo di esperti, rimando al contributo di Fedora Filippi, qui mi limito ad alcune riflessioni di carattere generale sull’esperienza dell’attività di coordinamento messa in atto dal Gruppo dei Rappresentanti Nazionali (NRG), a cui MINERVA ha fornito il braccio operativo.
Il punto di partenza ha evidenziato come ci fossero diversi approcci nei vari paesi: i paesi del Nord Europa, più vicini alla visione anglosassone, privilegiavano un approccio di tipo pratico, puntando quindi a definire principi di qualità e check list di facile comprensione e applicazione, mentre il gruppo italiano, con il suo bagaglio di conoscenze e di esperienze maturato sul campo nel lavoro quotidiano sul nostro inestimabile patrimonio, era portatore di un’esigenza di maggiore approfondimento sulla qualità dei contenuti e sulla definizione del rapporto tra istituzione culturale e Web affinché la “rivoluzione della comunicazione”, determinata dall’introduzione del Web, non stravolgesse, ma anzi esaltasse l’essenza autentica dei contenuti culturali salvaguardando l’identità dei soggetti culturali, con una particolare attenzione a quelli pubblici.
Dal dibattito molto vivace che si è sviluppato nel gruppo europeo e al quale i vari paesi hanno partecipato evidenziando i diversi punti di vista, è scaturita una serie di prodotti, tra cui l’edizione inglese del Manuale sulla qualità, l’edizione italiana, la presente seconda edizione, i dieci Principi sulla qualità, il Manuale sui dieci principi.
L’ultimo prodotto, il kit di progettazione “Museo & Web” rappresenta nello stesso tempo il risultato più concreto e l’integrazione dei due approcci, prodotto di sintesi, citato come buona pratica europea persino dal Commissario europeo Viviane Reding nel discorso introduttivo da lei tenuto alla Conferenza di Lussemburgo il 21 giugno 2005.
Nel concreto, si è trattato di risultati importanti di un’attività di coordinamento realizzata attraverso quello che è stato definito il “metodo MINERVA”, la creazione cioè di una rete di persone, esperti appartenenti ai diversi paesi europei, ai vari settori dei beni culturali e dell’informatica, al mondo dell’università; esperti che hanno lavorato in collaborazione, hanno condiviso esperienze, conoscenze, metodi di lavoro, hanno facilitato lo scambio di buone pratiche, anche se gli approcci erano diversi e diverse sono anche le realtà nazionali in cui operano. MINERVA ha sperimentato in pratica la ricchezza della diversità, orientata alla realizzazione di risultati concreti e condivisi, più ricchi perché forti del valore aggiunto europeo. E il metodo si è dimostrato vincente anche quando la partecipazione alle attività è stata estesa ai dieci nuovi paesi entrati a far parte dell’Unione Europea e in più a Russia e Israele, grazie al progetto di allargamento denominato MINERVA Plus. Nuove strategiche azioni di approfondimento sono state infatti realizzate riguardanti l’estensione della partecipazione alle medie e piccole istituzioni, il multilinguismo e la riduzione dei costi della digitalizzazione attraverso l’analisi delle buone pratiche.
Nel complesso i risultati raggiunti, così come è stato affermato dai rappresentanti della Commissione europea durante l’ultima review del progetto, «sono andati al di là delle aspettative», generando la cosiddetta “Galassia MINERVA”, cioè l’insieme dei progetti e delle iniziative che da MINERVA sono nate nelle varie realtà nazionali europee e, grazie alla preziosa collaborazione con l’Unesco, anche al di là dell’Unione, verso i paesi dell’area mediterranea e verso i paesi balcanici.
In Italia, l’impatto è stato di grande rilievo. Sui risultati di MINERVA si è costruito un protocollo d’intesa con il MIUR per incoraggiare e sostenere la diffusione dei risultati nelle scuole con l’obiettivo più ampio di avvicinare il mondo della scuola ai beni culturali attraverso l’applicazione e l’uso delle nuove tecnologie secondo gli standard e le linee guida definiti da MINERVA.
Il gruppo di lavoro italiano si è potuto avvalere della preziosa collaborazione degli esperti del CNIPA, che hanno dato un grande contributo sulla tematica dell’accessibilità e per l’applicazione della legge Stanca.
Il piano di comunicazione via Web del Ministero e il grande progetto del Portale della cultura italiana fanno esplicito riferimento alle attività, ai prodotti e ai risultati del progetto, prescrivendone l’applicazione e l’adozione come garanzia di qualità, non solo presso gli istituti afferenti al Ministero, ma anche presso le regioni italiane attraverso gli Accordi di programma quadro Ministero-Regioni in particolare nell’ambito della linea di azione relativa al Portale della cultura.
L’enorme visibilità di MINERVA, tanto a livello nazionale che internazionale, la stretta collaborazione instauratasi tra i partner e i risultati concreti hanno costituito la base per la realizzazione di un nuovo grande progetto europeo denominato MICHAEL (Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe) che si pone nel solco di MINERVA, rappresentandone quel che si usa definire uno spin-off, un progetto che, per iniziativa di tre dei partner di MINERVA (Italia, Francia e Regno Unito), prende le mosse dal know how sviluppato e dai prodotti realizzati da MINERVA per avviare una concreta realizzazione, la creazione di un portale multilingue per l’accesso ai contenuti culturali digitali dei tre paesi partecipanti e offrire ai cittadini un servizio transeuropeo di elevato valore culturale.
L’iniziativa avviata con MICHAEL ha avuto immediata risonanza, destando grande interesse fra gli altri Stati membri dell’Unione. Grazie ad una proposta di allargamento otto nuovi paesi entreranno nel consorzio, in particolare Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria, per un totale di 11 Stati e 28 partner fra istituzionali, tecnici e di supporto organizzativo.
Una delle circostanze che ha favorito il concentrarsi dell’attenzione su MICHAEL, al di là del valore intrinseco del progetto e del servizio che esso si propone di offrire, è stato il lancio, da parte dell’americana Google, di un progetto di biblioteca digitale avente come obiettivo l’accesso online a un vasto patrimonio bibliografico in lingua inglese. Le istituzioni europee, e in particolar modo il Ministro francese della cultura e comunicazione, hanno voluto reagire a questa iniziativa, trovando in MICHAEL lo strumento su cui puntare: MICHAEL consentirà infatti l’accesso integrato a un vastissimo patrimonio europeo appartenente a tutti i settori della cultura attraverso un servizio multilingue, che quindi si propone di valorizzare attraverso il Web la diversità culturale e linguistica europea, costituendo una sorta di “catalogo” della Biblioteca digitale europea.
Il lavoro che ci aspetta è di grande rilievo, ma anche di grande impegno. Manuali come questo sicuramente sono di grande aiuto per tutti e costituiscono un prezioso strumento per coloro che a vario titolo sono impegnati nella grande sfida costituita dall’applicazione del Web per la divulgazione e la comunicazione del nostro patrimonio culturale. Nel presentare questa seconda edizione del manuale ringrazio l’intero gruppo di lavoro italiano, gli esperti europei e quanti hanno collaborato con contributi, consigli e suggerimenti alla realizzazione.

Rossella Caffo
Coordinatore dei progetti europei MINERVA e MICHAEL
Rappresentante italiano per la digitalizzazione



   
 
Copyright Minerva Project 2006-01, last revision 2006-01-30, edited by Minerva Editorial Board.
URL: www.minervaeurope.org/publications/qualitycriteria-i/indice0512/prefazione0512.html