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Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali

   
 
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Il Web culturale italiano e un modello alla prova: la sperimentazione del Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali (2004-2005)
Pierluigi Feliciati


1. La diffusione del Manuale e l’attività di sperimentazione

L’elaborazione del modello e la sua formalizzazione in un’opera coerente, quella che abbiamo scelto di intitolare nella sua versione per l’Italia Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali, hanno necessitato un anno e mezzo circa di lavoro, dall’ottobre 2002 al marzo 20041. Se hanno valore (per lo meno suggestivo) quei due detti popolari che ammoniscono che «presto e bene non stanno bene insieme» e che «l’ottimo è nemico del buono», è anche vero che si presentano, nella storia dell’attività intellettuale degli uomini, fasi critiche in cui bacini di attività e di pensiero tradizionalmente “misurati” arrivano così vicini a traboccare che basta solo qualche goccia (ma del giusto liquido) per farli rovesciare in un’inarrestabile cascata.
Fuori di metafora, è difficile contestare che la comunità, non solo italiana, dei gestori e produttori di contenuti legati alla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale aveva raggiunto nei primi anni del nuovo secolo uno stato di palese necessità di modelli e di riferimenti, anche di “comunità”, per affrontare in modo qualitativamente alto l’utilizzo consapevole di quell’irruente strumento globale di trasmissione/gestione di informazioni che è il World Wide Web.
Le dimensioni del successo del nostro Manuale in Italia ci hanno sorpreso: ci è sembrato cioè eccezionale, per un’opera “di nicchia”, che 3000 copie stampate siano andate a ruba in pochi mesi, che quasi 20.000 copie siano state scaricate in versione PDF e che la media giornaliera di consultatori di quella ipertestuale HTML sia stata e sia tuttora altissima. Inoltre, dopo pochi mesi dalla prima presentazione, oltre alle molte richieste di ulteriori presentazioni, seminari e conferenze provenienti da contesti anche molto vari, sono iniziate ad arrivare direttamente o indirettamente le notizie sui corsi universitari che avevano adottato il nostro Manuale come testo di studio e/o di sperimentazione e sulle prime tesi di laurea che su di esso si basavano.
Il nostro modello, che in questa seconda edizione sostanzialmente riproponiamo, forse vale la pena ribadirlo qui ancora una volta, è basato essenzialmente sulla convinzione che la qualità del Web culturale si basi sull’associazione consapevole di contenuti di qualità (di qualità web, non genericamente “buoni”) e di corrette modalità di organizzazione e trasmissione (per tutti, sul medium Web) di questi contenuti, della loro “restituzione”, si può dire. Per aiutare a compiere questa associazione, meno scontata di quanto possa sembrare, abbiamo proposto un percorso che parte dai “perché” originari, si muove con attenzione massima nella fase strategica di preparazione, per arrivare quindi a una progettazione guidata da consapevoli obiettivi ed infine alla fase di vero e proprio sviluppo (oppure, se del caso, di affidamento dello sviluppo) sulla base delle “buone regole” per un Web usabile e accessibile, condensate in un’agile raccolta di pattern.
Lascio alle parole di Fedora Filippi e a quelle degli altri compagni di avventura del gruppo di lavoro, che in questa seconda edizione del nostro Manuale presentano con ancor maggiore precisione e ampiezza le questioni e le prospettive, il compito di trattare di diritti, di linguaggi, di approcci semantici, di conservazione a lungo termine, di reti e portali e infine di presentare ulteriori strumenti di guida e di lavoro. Il mio compito qui è di tratteggiare un altro fronte della nostra attività, quello che caratterizza ogni opera del pensiero che aspiri a dirsi scientifica: la sperimentazione delle ipotesi.
Ai modelli concettualmente convincenti, infatti, è facile affezionarsi, lo sappiamo bene, e per ovviare ad ogni rischio di eccessiva astrattezza ci siamo messi in moto, fin dalle prime settimane di diffusione dell’edizione italiana del Manuale. Nel corso degli otto seminari di presentazione in tutt’Italia, infatti, abbiamo offerto a un uditorio complessivo di più di 600 persone (cfr. fig. 1, sulle provenienze dichiarate dai partecipanti ai seminari di diffusione del Manuale a Roma, Firenze, Torino, Milano, Bologna, Napoli, Bari) la possibilità di aprire canali durevoli di confronto e di scambio, di creare sistemi di “connessione” che, a partire dalle problematiche cui il nostro lavoro aveva voluto offrire uno strumento di sostegno, potessero mantenere attiva un’attività di elaborazione e applicazione dei modelli e delle regole per un Web culturale di qualità.
Eravamo convinti da subito, insomma, che uno strumento di lavoro che si diffonde tanto in fretta e in un campo tanto ampio e delicato come la comunicazione culturale, seppure nato dal raro e felice incontro tra esperti provenienti dai settori della conservazione e tutela del patrimonio culturale con esperti di comunicazione, di didattica, di accessibilità e usabilità – insomma delle grammatiche, sintassi e “poetiche” del Web – avesse assoluta necessità di un “test su strada”, di una verifica seria in casi concreti della sua effettiva validità e utilità.

Abbiamo deciso di dar vita a un fronte di lavoro specificamente dedicato al testing del modello del Manuale, nonostante fossimo tutti impegnati, oltre che nei nostri fronti di attività abituali, nel pesante lavoro di diffusione e di ulteriore sviluppo del modello di qualità web MINERVA. Il nostro riferimento per quest’attività è stato, a posteriori ci appare quanto mai evidente, quanto ci aveva suggerito il modello dei pattern: se avevamo avuto la presunzione di raccogliere e ordinare problemi e soluzioni-tipo per il Web culturale di qualità (italiano e non…), questa raccolta di idee ed esperienze, che nel nostro lavoro di operatori della cultura aveva origine e ispirazione, doveva essere rimessa liberamente nel flusso dell’attività di ricerca, tutela e conservazione del patrimonio culturale, e dovevamo essere pronti a raccoglierne umilmente gli esiti. Eravamo ispirati dalla provocazione semplice e potente che il movimento del copyleft ci lanciava, dall’idea della proprietà sociale dell’elaborazione intellettuale: nessuno può dirsi unico autore di un prodotto del pensiero, ma al massimo può essere redattore, catalizzatore e sintetizzatore di idee e materiali che erano già nel mondo, e al mondo – unico proprietario – devono tornare.
Allo stupore (e alla soddisfazione) per l’inatteso successo del Manuale, quindi, è seguita la riflessione: evidentemente la domanda di “comunità” (vale a dire di una rete di persone che possa garantire guida e scambio di idee e di soluzioni) era ancora più ampia di quanto avessimo immaginato e il testo ottenuto dai nostri sforzi aveva aperto aspettative importanti. Per rispondervi abbiamo rafforzato prima di tutto i nostri strumenti di comunicazione e di lavoro, migliorando l’organizzazione e le capacità di risposta del nostro gruppo, tanto eterogeneo e distribuito. Quindi, abbiamo elaborato uno strumento ad hoc per chi aveva manifestato l’interesse a sperimentare sul campo il Manuale: abbiamo distribuito un questionario che voleva offrire uno schema utile a tenere una sorta di ”diario di bordo” per chi intendesse adottare il modello MINERVA per creare/revisionare/far evolvere, o più semplicemente auto-valutare, una propria applicazione culturale web.
Dopo pochi mesi sono arrivati i primi dati da quelli che ormai erano i nostri “casi di studio”, sul medio termine assestati appunto a 27, di importanza e provenienza estremamente varie ma tutti convinti delle necessità di connessione con chi si stava confrontando con problemi simili a propri, davvero scevri dalla diffusa tentazione di approfittare di ogni occasione per affiorare, apparire, pubblicizzarsi.

2. I casi di studio

Archivi

Ministero per i beni e le attività culturali, Archivio centrale dello Stato
http://archivi.beniculturali.it/ACS/
Referente: Gabriele Parola
Tutor: Pierluigi Feliciati
Motivazioni: la sperimentazione del Manuale ha avuto diverse finalità: da una parte studiare come ottenere un sito web più accessibile, più usabile e più ricco di informazioni di quello esistente, anche collegando le banche dati esistenti, dopo averle recuperate e reingegnerizzate. Dall’altra, si è evidenziata la necessità di procedere a una strutturazione più funzionale dell’organizzazione interna dei flussi informativi e della creazione di uno staff tecnico idoneo a raggiungere gli obiettivi definiti e a mantenere il sito aggiornato.

Ministero per i beni e le attività culturali, ADA - Archivio archeologico
di documentazione archeologica – Soprintendenza archeologica di Roma (tav. 1a)
http://www.archeorm.arti.beniculturali.it/ada/
Referente: Luigia Attilia
Tutor: Sara Di Giorgio
Motivazioni: l’obiettivo è stato quello di progettare un nuovo sito al fine di diffondere la conoscenza della documentazione dell’Archivio e di entrare nella comunità degli archivi in Italia e all’estero. Questo sito, sviluppato in parallelo alla progettazione del prototipo “Museo&Web”, risponde pienamente alle indicazioni contenute nel Manuale sia in quanto a qualità tecnica, sia in quanto a qualità informativa, garantendo ad esempio che i contenuti siano accessibili a un pubblico vasto in forma semplice e sintetica ma al tempo stesso, tramite il coinvolgimento nella progettazione e gestione garantito non solo da tecnici informatici, ma anche da operatori culturali specialisti della materia, siano corretti e aggiornati dal punto di vista scientifico.

Biblioteche

Ministero per i beni e le attività culturali, Biblioteca Marciana, Venezia (tav. 1b)
http://marciana.venezia.sbn.it/
Referente: Maurizio Vittoria
Tutor: Chiara De Vecchis
Motivazioni: l’obiettivo non era quello di realizzare un sito ex novo, bensì di ristrutturare radicalmente quello esistente: e in quest’ambito, la priorità individuata era ottenere un layout funzionale gestibile in modo dinamico, nella più generale ottica di garantire una migliore usabilità. Punto qualificante in questi tentativi, che si rivelano molto promettenti, è stata l’attenzione puntuale prestata alle procedure di valutazione e validazione della qualità dei dati. Una peculiarità di questo caso di studio è l’aver visto in prima linea come webmaster un membro del WP5, che di questo doppio ruolo ha fatto un punto di forza per garantire la buona riuscita del progetto. Se dunque non sorprende che l’applicazione del Manuale sia stata non solo scrupolosa, ma una vera guida sin dall’inizio del lavoro, va però sottolineato come questo aspetto, anziché diminuire il valore dell’esperienza, testimonia anzi di quanto l’elaborazione stessa dei principi proposti abbia potuto tener conto da vicino dei loro risvolti più pratici e applicativi. È sulla linea storica dell’accessibilità, che vanta una lunga tradizione a partire dell’originario disegno di “pubblica Libreria” cui era finalizzato il lascito del cardinale Bessarione del 1468, che si inserisce l’iniziativa del caso di studio, per rispondere all’esigenza di rendere fruibile nella maniera più ampia un giacimento culturale tanto ricco, anche attraverso le pagine web che lo rappresentano e che, fornendo l’accesso al catalogo, introducono al cuore delle sue collezioni.

Biblioteca Centro documentazione del Ministero delle Comunicazioni, Roma
http://www.bibliocomunicazioni.it/
Referente: Gianfranco Maiozzi
Tutor: Chiara De Vecchis
Motivazioni: la partecipazione alla sperimentazione del Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali e il concreto entusiasmo che ha accompagnato l’esperienza sono stati occasione, per la Biblioteca, di un ripensamento complessivo del suo lavoro: un ripensamento che è partito dal tornare a interrogarsi sulla propria identità di Soggetto culturale pubblico. In particolare, le considerazioni che ne sono nate hanno influito sulle scelte strategiche di orientamento del sito web e specificamente sulle prospettate alternative di implementare un sito di servizio o di sviluppare un sito omnicomprensivo. Tra gli elementi di forza di questa sperimentazione, oltre alla centralità assegnata dal caso di studio al catalogo con l’adozione del nuovo software, più adeguato alle esigenze degli utenti e che permette l’erogazione di servizi personalizzati, va annoverato il buon livello di comunicazione tra tecnici ed esperti dei contenuti, nonché l’attenzione riservata al feedback dell’utenza. Resta solo parzialmente risolta a livello di dominio, per motivi estranei al caso di studio, la questione dell’appartenenza/distinzione tra sito della biblioteca e sito dell’istituzione di cui fa parte.

Biblioteca ‘Luigi Chiarini’ CSC, Roma
http://www.csc-cinematografia.it/
Referente: Fiammetta Lionti
Tutor: Chiara De Vecchis
Motivazioni: revisionare le pagine web relative alla biblioteca contenute nel sito (già esistente e in fase di modifica) della Fondazione centro sperimentale di cinematografia, analizzando il Manuale, giudicato la prima pubblicazione a offrire delle linee guida e degli standard per la realizzazione di siti web di qualità e a permettere un allineamento alle norme europee sul Web pubblico, e applicandone le raccomandazioni in termini di accessibilità e usabilità. Obiettivi del progetto del caso di studio sono la revisione delle pagine web relative alla Biblioteca contenute nel sito esistente, analizzando i dodici obiettivi del Manuale e applicandone le raccomandazioni in termini di accessibilità e usabilità; il potenziamento dell’offerta dei servizi (bookshop, prenotazioni e acquisti, prestito interbibliotecario, reference ecc.); l’inserimento – come valore aggiunto – del catalogo online e l’accesso tramite link ai materiali rari di cui è in fase di attuazione la scansione ottico-digitale; l’effettuazione dell’attività di digitalizzazione su larga scala e l’avvio di nuovi progetti in accordo con organismi nazionali e internazionali dotati di materiali affini a quelli che costituiscono il patrimonio bibliografico del Centro.

CILEA Virtual Library
http://www.virtual-library.it
Referente: Fabio Valenziano
Tutor: Maurizio Vittoria
Motivazioni: la motivazione principale della sperimentazione è stata il rinnovamento del sito per aggiornare i contenuti e migliorarne l’accessibilità agli utenti. Il CILEA ha avuto inoltre la possibilità di coinvolgere nel progetto un collega non-vedente. Il nuovo sito è realizzato con un software open source rilasciato sotto licenza GNU GPL, fatto che implica una particolare modalità di progettazione e realizzazione del sito (specificamente per lo sviluppo/personalizzazione del software). Il sito opererà utilizzando un database, basato sullo standard Dublin Core, anche attraverso più lingue, nell’ottica di una maggiore cooperazione europea. Una grande attenzione è stata data alla pianificazione del lavoro. L’utenza del portale è stata identificata negli addetti ai lavori di ambito universitario, scolastico e della ricerca, considerando che un buon repertorio per gli addetti ai lavori possa comunque essere utile anche per l’utenza generica.

Patrimonio culturale diffuso sul territorio

Rete degli orti botanici lombardi
Sito web in costruzione
Referente: Gelsomina Fico
Tutor: Maurizio Vittoria
Motivazioni: il sito è ancora in fase di costruzione, la motivazione del caso di studio è quindi essenzialmente quella di creare un sito che abbia, da subito, le caratteristiche di qualità promosse attraverso il Manuale. Il sito/portale unirà idealmente nove orti botanici lombardi, mettendo in comune esperienze, basi di dati, utenze. La Rete è stata seguita nei suoi rapporti con i progettisti esterni, per quanto riguarda il capitolato e le richieste tecniche di base per una buona partenza, cose che sono state ben recepite dai progettisti esterni. Si è creata così una buona coscienza dell’importanza del rapporto fornitori di contenuti/tecnici, selezionando con attenzione i progettisti.

Parchi nazionali delle incisioni rupestri - Soprintendenza per i beni
archeologici della Lombardia (Parco nazionale delle incisioni rupestri
di Capo di Ponte (BS) e costituendo Parco archeologico dei Massi di Cemmo) (tav. 2a)
http://www.soprintendenza-archeologica.lombardia.it/parchivalcamonica/parco1/index.html
Referente: Raffaella Poggiani Keller
Tutor: Maria Teresa Natale
Motivazioni: innanzitutto si è verificato che la struttura e i contenuti del sito relativo al Parco nazionale delle incisioni rupestri di Capo di Ponte (BS) e del costituendo Parco archeologico dei Massi di Cemmo siano conformi ai principi enunciati nel Manuale. Il sito web va segnalato per lo sviluppo di una versione accessibile ai portatori di handicap visivo, realizzata in collaborazione con l’Istituto dei ciechi di Milano (Servizio didattico e servizio informatico), in particolare per rendere disponibili ai ciechi le immagini delle incisioni, adottando il metodo del rilievo ottenuto con la tecnica del fusore.

Musei

Ministero per i beni e le attività culturali, Museo Pigorini, Roma (tav. 2b)
http://www.pigorini.arti.beniculturali.it/
Referente: Gianfranco Calandra
Tutor: Maria Teresa Natale
Motivazioni: revisione del sito per incrementare alcune sezioni e informazioni al pubblico come l’implementazione di banche-dati. Dai materiali prodotti si evince che il sito è creato e gestito internamente al Soggetto culturale pubblico. È stata istituita una commissione interna costituita da cinque persone di differenti specializzazioni. L’intento, oltre a implementare i contenuti e i servizi aderendo ai principi e agli obiettivi del Manuale, è quello di realizzare un portale per i musei preistorici ed etnografici europei, in una prima fase, ed extra-europei.

Comune di Roma, Museo Napoleonico
http://www.comune.roma.it/museonapoleonico/
Referente: Cinzia Salvi
Tutor: Maria Teresa Natale
Motivazioni: l’obiettivo della prima realizzazione del sito – che risale al 1999 – era stato quello di offrire informazioni generali ma diversificate sul Museo. Si configurava cioè più come “sito vetrina” che come sito thesaurus. Le motivazioni della sperimentazione del Manuale sono state migliorare l’accessibilità e i tempi di risposta, studiare una homepage e un layout gradevoli, accrescere i contenuti, elaborare percorsi didattici, inserire un motore di ricerca e interfacciare il Web con la base di dati del Museo. Le criticità incontrate nella sperimentazione sono prima di tutto organizzative: lo sforzo di mantenere aggiornate le informazioni è reso problematico dalla diversa dislocazione del Museo Napoleonico e dell’ufficio web (presso il Museo di Roma). Inoltre, l’attuale organizzazione del lavoro non facilita la sinergia tra produttori di contenuti digitali, e vi sono anche problematiche sui diritti economici e di titolarità. Il Manuale è stato adottato come riferimento di base per affrontare e risolvere le criticità.

Sistema museale di Valle Sabbia
Sito web in costruzione
Referente: Marco Baioni
Tutor: Maria Teresa Natale
Motivazioni: il Soggetto culturale è rappresentato dalle sette realtà museali della Valle Sabbia – sottosistema del Sistema museale della Provincia di Brescia – che hanno sottoscritto, sotto l’egida della Comunità montana di Valle Sabbia, un protocollo di intesa finalizzato alla creazione del Sistema museale, come risultato di un processo da tempo avviato in valle e recentemente stimolato dalle nuove direttive regionali. In quest’ottica le sette istituzioni che fanno parte del Sistema ritengono opportuno lavorare su un progetto per la realizzazione di un sito web che rappresenti un’occasione concreta per coordinare le diverse attività museali. Il sito sarà realizzato non solo come mezzo di promozione turistica, con la presentazione dei singoli musei (edificio, percorso espositivo, materiali di particolare interesse), ma anche come strumento di condivisione di informazioni ad alto contenuto scientifico (cataloghi online, schede di materiali) e di organizzazione dei servizi educativi (presentazione delle offerte, possibilità di prenotazione online) nonché occasione di interazione sia con i tradizionali utenti dei musei che con gli utenti web (gestione dei contatti, mailing list).

Uffici di gestione e tutela

Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni
architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico
ed etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano
http://www.soprintendenzacagliari.it/
Referenti: Marinella Frau, Alfredo Ingegno
Tutor: Marina Fresa
Motivazioni: nell’ambito della revisione del sito esistente, la Soprintendenza ha scelto di adottare il Manuale come riferimento di qualità sia per gli aspetti realizzativi che per la gestione dei contenuti. Un particolare impegno è stato profuso nella predisposizione di un sistema di gestione delle pratiche di tutela sui beni basato sul Web, con un sistema misto Intranet-Internet evoluto. In particolare, è stato previsto l’accesso da parte dei soggetti interessati direttamente all’iter delle pratiche al flusso documentario della Soprintendenza, ovviamente in seguito a riconoscimento da parte dell’istituto e successivo rilascio di account e con procedure avanzate di sicurezza dei dati.

Ministero per i beni e le attività culturali, Portale regionale della Sardegna
http://www.sardegna.beniculturali.it
Referente: Paola Loi
Tutor: Marina Fresa
Motivazioni: il progetto di costituzione di un portale culturale della Sardegna ha incrociato positivamente l’attività del gruppo italiano MINERVA sulla qualità del Web: l’obiettivo è quello di promuovere attraverso lo strumento web il coordinamento, l’interoperabilità e il senso di appartenenza tra gli istituti periferici dell’amministrazione in ambito regionale e creare un punto di raccolta e diffusione delle informazioni di carattere culturale, concernenti la tutela, il restauro e la fruizione dei beni, e la promozione di attività didattiche nel settore. Essendo un sito in fase di progettazione che coinvolgerà numerosi uffici periferici, con il coordinamento della Soprintendenza regionale della Sardegna, si è posta come prioritaria la considerazione delle problematiche di tipo organizzativo e dei flussi informativi. Trattandosi di un caso relativo alla progettazione ex novo di un sito complesso, le ipotesi di lavoro e la fase progettuale sono state in parte guidate dall’uso del Manuale, in particolare per fare chiarezza su alcune necessità.

Ministero per i beni e le attività culturali, Portale regionale della Basilicata
http://www.basilicata.beniculturali.it
Referente: Elvira Pica
Tutor: Marina Fresa
Motivazioni: il Portale dei beni culturali in Basilicata è in corso di realizzazione nell’ambito del progetto “Azioni di sistema” per il Ministero per i beni e le attività culturali, con gli obiettivi di promuovere il coordinamento, l’interoperabilità e il senso di appartenenza tra gli istituti periferici dell’amministrazione in ambito regionale e creare un punto di raccolta e diffusione delle informazioni di carattere culturale, concernenti la tutela, il restauro e la fruizione dei beni, nonché la promozione di iniziative culturali, anche mediante attività didattiche.

Regione Marche, settore cultura
http://cultura.marche.it
Referente: Marta Paraventi
Tutor: Sara Di Giorgio
Motivazioni: le motivazioni del caso di studio consistono nell’aggiornamento e la revisione del sito esistente, attivo dal 13 dicembre 2001. Il sito propone sezioni ben organizzate e ricche di contenuti, in particolare propone una banca dati catalografica, predisposta per una consultazione in base ai diversi livelli di fruizione (dall’utente generico all’utente accreditato alla consultazione totale da parte degli enti istituzionali preposti alla catalogazione). Resta aperto il problema dell’accessibilità.

Regione autonoma della Valle d’Aosta, attività museografiche
http://www.regione.vda.it/cultura/default_i.asp
Referente: Maria Cristina Ronc
Tutor: Sara Di Giorgio
Motivazioni: le motivazioni del caso di studio consistono nella revisione del sito esistente, frutto della pubblicazione spontanea di contenuti senza un piano editoriale preciso. Il lavoro attuale è impostato nell’organizzazione della totalità dei contenuti, favorendo al massimo le esigenze degli utilizzatori finali del sito. In particolare ci si pone l’obiettivo di dare molto risalto alla valorizzazione e fruizione, al cittadino e al turista, del patrimonio culturale esistente. Tra le particolari problematiche e prospettive, si segnalano l’esigenza del multilinguismo (italiano e francese), l’uso delle tecniche di ricostruzione virtuale dei beni culturali, la realizzazione di un catalogo dei beni regionali e la consultazione di archivi specializzati e pubblicazioni di carattere scientifico e culturale in formato elettronico.

Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici (tav. 3a)
http://www.bap.beniculturali.it
Referente: Marina Fresa
Tutor: Giancarlo Buzzanca
Motivazioni: la Direzione generale è stata istituita nel 2000 ed è organizzata in cinque servizi; ad essa afferiscono le Soprintendenze di settore. Svolge funzioni statali in materia di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e del paesaggio e delle strutture museali di competenza. La motivazione del caso di studio è stata la revisione del sito esistente, uno dei primi esempi di attenzione alla qualità complessiva dell’applicazione web all’interno del Ministero per i beni e le attività culturali. In particolare, ci si è posti il problema di inserire nuovi contenuti, migliorare la qualità di quelli esistenti ed aumentare il livello di accessibilità da singola A a tripla A (secondo la classificazione del W3C). Alla sperimentazione ha partecipato tutto il comitato di redazione del sito, composto da otto persone, decidendo di compilare il questionario due volte: la prima fotografa la situazione del sito prima della sperimentazione, la seconda è stata redatta a fine sperimentazione per riportare le modifiche al sito realizzate a seguito dell’applicazione del Manuale (e della legge Stanca, sulla base della bozza di decreto in corso di emanazione). Nell’ambito della sperimentazione il questionario è stato valutato in alcune parti poco chiaro o ripetitivo, in particolare nella distinzione fra principi, obiettivi e raccomandazioni.

Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee
http://www.darc.beniculturali.it/
Referente: Francesco Paparozzi
Tutor: Pierluigi Feliciati
Motivazioni: ripensare il sito web esistente, per ottenere una migliore comunicazione delle attività di salvaguardia e di promozione dell’arte contemporanea svolte sia dalla Direzione generale che attraverso il museo MAXXI di Roma. I problemi da affrontare risiedono nell’ottimizzazione dei flussi informativi interni rispetto al “canale” web, nella necessità di studiare una linea grafica che sia coordinata ma distinta da quella tradizionale e che permetta al tempo stesso l’accessibilità di tutti gli utenti ai contenuti, nel coordinare efficacemente gli apporti esterni e quelli interni.

Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale beni archeologici
http://www.archeologia.beniculturali.it/
Referenti: Anna Maria Dolciotti, Adalberto Console
Tutor: Marzia Piccininno
Motivazioni: uno degli obiettivi principali della sperimentazione è stato guidare il processo di riversamento online della banca dati SITIA – Sistema informativo territoriale integrato per l’archeologia: la reingegnerizzazione della banca dati per la consultazione sul Web pone ovvi problemi tecnici e di coordinamento redazionale, in corso di soluzione. Un altro obiettivo importante è stato l’implementazione di basi dati e sistema “WebGis”, per fornire all’utenza del sito un servizio di effettiva utilità per la ricerca di dati e informazioni sui beni di competenza e viene perseguito rendendo disponibili alcune basi di dati provenienti da fonti diverse, che saranno accessibili attraverso una maggiore navigabilità (l’utente può localizzare su una mappa gli oggetti di interesse) e una migliore interattività (l’utente può effettuare ricerche più estese).

Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
http://www.artimatera.it
Referente: Michele Saponaro
Tutor: Sara Di Giorgio
motivazioni: le motivazioni del caso di studio consistono nella riprogettazione, ancora in corso, del sito web dell’Istituto, la cui articolazione è strutturata in tre distinte sedi: la prima comprende direzione, ufficio stampa, uffici amministrativi, ufficio tecnico, la seconda il museo, un centro di documentazione (biblioteca, catalogo, fototeca), la terza il laboratorio di restauro, il gabinetto fotografico, la falegnameria e il deposito delle opere d’arte. Il tema della comunicazione pubblica, sul modello dell’ufficio stampa, sembra essere il punto di partenza per l’attività di sviluppo web.

Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni archeologici e dell’Etruria meridionale e Museo di Villa Giulia
Sito web in costruzione
Referente: Flavia Trucco
Tutor: Maria Teresa Natale
Motivazioni: progettazione ex novo del sito web del museo etrusco di Villa Giulia e della Soprintendenza. Il caso di studio ha avviato molto recentemente la sperimentazione del Manuale, che si è configurato come strumento base per la pianificazione e la progettazione del sito, che dovrà integrare le due identità del museo e dell’ufficio di tutela con ampia competenza su uno dei territori più ricchi archeologicamente d’Italia.

Soprintendenza archeologica di Pompei (tav. 3b)
http://www.pompeiisites.org/
Referente: Biagio De Felice
Tutor: Pierluigi Feliciati
Motivazioni: le finalità principali dell’applicazione dei criteri del Manuale afferiscono a tre ambiti principali: pieno adeguamento alla normativa sull’accessibilità (Legge Stanca); miglioramento o implementazione sulla base degli obiettivi e raccomandazioni suggeriti dal manuale, nei limiti della possibilità organizzativa e gestionale della Soprintendenza; miglioramento o implementazione ex novo di strumenti di fidelizzazione/marketing dei servizi (nuova newsletter bilingue; nuovo questionario di gradimento per gli utenti; traduzione in lingua inglese dell’applicazione didattica Il mondo di Caius). La maggior parte dei punti indicati sono stati implementati nell’ultimo periodo del 2004. S’intende affrontare e risolvere comunque tutte le problematiche che il lavoro di sperimentazione ha evidenziato, ad eccezione, almeno per il momento, degli obiettivi di sviluppo di servizi per l’acquisto o prenotazione online della visita e di agevolazione dell’accesso a servizi online per la ricerca scientifica, per ora riservati all’area Intranet.

Centri di ricerca e formazione

Fondazione Querini Stampalia, Venezia
http://www.querinistampalia.it/
Referente: Chiara Rabitti
Tutor: Maurizio Vittoria
Motivazioni: essendo il sito di recente costruzione, le motivazioni del caso di studio consistono essenzialmente nello sfruttare una buona occasione per acquisire elementi utili per il “collaudo” sul campo e per lo sviluppo generale. Da subito si è evidenziato il difficile equilibrio tra le esigenze del sito vetrina (Museo) e del sito di servizio (Biblioteca), e ancora non c’è chiarezza su questo punto. Visto che il progetto è stato affidato a una ditta esterna, un altro fattore importante è il voler acquisire nuovi elementi per una migliore gestione e conduzione del sito, in special modo nel rapporto gestori di contenuti/tecnici. Sono emerse infatti delle difficoltà nel conciliare le posizioni e le opinioni del progettista esterno con le esigenze espresse dall’interno, arrivando a una situazione abbastanza critica. La prospettiva cui si tende è riportare all’interno il massimo delle competenze, per poter gestire il sito nel modo più diretto possibile, pur salvaguardando le caratteristiche tecniche e la struttura dell’architettura informativa. Il Manuale si sta rivelando un ottimo strumento per risanare il problema.

ICCROM
http://www.iccrom.org
Referente: Monica Garcia Robles
Tutor: Giancarlo Buzzanca
Motivazioni: la motivazione della revisione del sito dell’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property, istituito dall’UNESCO a Roma nel 1959) era quella di ordinare le informazioni presenti allo stato attuale nel sito e consentire, in primo luogo, la rintracciabilità delle informazioni, la navigabilità nel sito e la chiarezza sulla mission del sito stesso e sulle offerte dell’istituzione ICCROM. Il progetto di revisione doveva, quindi, riconsiderare la strutturazione primaria delle informazioni e come queste vengano offerte all’utente. Per far questo è stato necessario ripartire dallo statuto dell’ICCROM e dai compiti che da questo sono esplicitati. È stato individuato il kit di progettazione Museo&Web come strumento pratico per la realizzazione dell’interfaccia e per l’architettura dell’intero sito.

Progetti culturali

Pierreci, Servizi per l’arte
http://www.pierreci.it
Referente: Mauro Leonardo
Tutor: Marzia Piccininno
Motivazioni: l’adeguamento del sito di Pierreci (cooperativa che realizza, per conto di partner culturali istituzionali e non, sistemi di servizi integrati che raccordano le attività di sportello con le attività di supporto alla visita, operazioni marketing, promozione e ufficio stampa) ai criteri, principi e standard proposti dal Manuale è finalizzata a migliorare funzionalità e potenzialità dell’attuale sito web, incrementare la fruizione dei musei e la vendita online dei servizi culturali, incontrare la soddisfazione del maggior numero di utenti e infine dare visibilità all’azienda favorendo l’interazione coi suoi clienti e i suoi partner. Per far questo sono stati approfonditi i principi, le raccomandazioni e gli obiettivi del progetto e gli aspetti relativi all’accessibilità e all’usabilità del sito, e si sta procedendo a migliorare la percettibilità, operabilità, robustezza e usabilità del sito.

Zone Attive – progetto go.card (tav. 4a)
http://www.gocard.org
Referente: Fabrizio Minnella
Tutor: Marzia Piccininno
Motivazioni: la go.card, promossa dal Comune di Roma e realizzata dalla società Zone Attive, è riservata ai ragazzi/e di età compresa tra i 18 e i 30 anni e offre sconti e agevolazioni per cultura, spettacolo, turismo culturale, sport e tempo libero. Il sito (attivo dal 2002) è il principale strumento di comunicazione della go.card. Nel luglio 2004 è stata realizzata la nuova versione del sito, per migliorare alcuni aspetti legati alla navigabilità e all’accessibilità, raggiungendo migliori standard tecnici e innovativi, realizzare un progetto grafico con un maggiore appeal tra i giovani utenti e un’architettura del sito più flessibile, mantenere gli ottimi risultati raggiunti in precedenza: accessi, indicizzazione, iscritti, partner coinvolti, qualità dei contenuti e in generale ottimo riscontro della go.card tra i giovani. I risultati sono stati buoni, riducendo i problemi di navigabilità e gli errori di visualizzazione di alcune pagine web da browser diversi e ottimizzando la gestione dei dati e la loro conservazione.

Eventi temporanei

BCM - Bronze Monument Conservation (tav. 4b)
http://www.bmc2004.org
Referenti: Giancarlo Buzzanca
Tutor: Fedora Filippi
Motivazioni: il sito era nato per fornire uno strumento di lavoro per i partecipanti al convegno di Genova “Conservazione dei monumenti in bronzo all’aperto: esperienze a confronto” (2-4 dicembre 2004). Si era deciso subito che avrebbe dovuto contenere solo informazioni strettamente attinenti le attività del convegno distinguendo la fonte di queste: una parte di attività (alberghi, prenotazioni alberghiere, notizie turistiche in genere) era assicurata da soggetti esterni e, quindi, relativamente a queste attività non è stato fatto altro che un link alle risorse relative. La circostanza della partecipazione del webmaster al gruppo di lavoro MINERVA sul Web ha garantito una progettazione di qualità, pur nell’urgenza di sviluppo dovuta ai tempi strettissimi del convegno internazionale. Il sito ha svolto, in parallelo, funzione di messa in comune, su directory non accessibili al pubblico, di materiali di lavoro, tra cui i pre-print del convegno (consegnati ai partecipanti all’atto della registrazione in volume e CD).

3. Uno sguardo sul Web culturale italiano

I primi questionari prodotti e inviatici dai casi di studio, con l’aiuto efficace di Sara Di Giorgio, sono stati elaborati e presentati in alcune occasioni: prima in un incontro di lavoro “a porte aperte” nell’ambito di Bibliocom 20042, poi in occasione della presentazione del prototipo-kit “Museo&Web”3, guida e modello per la progettazione di siti web culturali di qualità che dall’attività del gruppo di lavoro e nel Manuale ha avuto origine, infine nell’ambito del workshop di MINERVA-MINERVA Plus tenuto a Berlino lo scorso aprile4. In queste occasioni e nel corso di numerosi altri incontri di lavoro tra casi di studio e loro tutor, hanno cominciato a emergere con evidenza alcuni temi chiave e in particolare alcune criticità-tipo, che non ci hanno sorpreso granché perché erano state nelle linee generali già tenute in conto fin dall’inizio della nostra riflessione, ma che stavolta si accompagnavano ad alcune realizzazioni di eccellenza.
Prima di accennare agli elementi chiave emersi dall’attività di sperimentazione, è utile riportare qualche dato di sintesi tratto dai questionari, per delineare ancora meglio il campione. Partendo dalle motivazioni nell’uso e sperimentazione del Manuale (fig. 2), appare sintomatico dell’importanza ormai stabilizzata del Web nell’attività dei soggetti culturali il fatto che la revisione e altri tipi di intervento su siti già esistenti prevalgano decisamente sullo sviluppo di nuovi siti. Al tempo stesso, però, le finalità generali del Web culturale italiano sembrerebbero ancora legate alla necessità di fornire informazioni sull’esistenza e l’attività degli “attori” del mondo della conservazione (fig. 3), evidentemente a colmare vuoti o ad aggiornare applicazioni molto artigianali. Lo stato dell’arte non è maturo a sufficienza, salvo naturalmente alcuni casi d’eccellenza, per sviluppare applicazioni dedicate alla ricerca scientifica o a servizi speciali. A conferma di quest’immagine, poi, se si chiede agli operatori sul territorio a quale bacino d’utenza principale credano sia rivolto il proprio sito web (fig. 4), solo il 41% indica professionisti e studiosi, mentre una salda maggioranza intende rivolgersi a tutti i cittadini, agli studenti e ai turisti.
Due considerazioni più legate all’uso consapevole e maturo dello strumento web dal punto di vista tecnico, per concludere questo sguardo di sintesi dai questionari dei nostri casi di studio (fig. 5-6): neanche il 20% dichiara di aver operato la validazione del codice html o xhtml delle proprie applicazioni5, per garantire una robustezza tecnica complessiva con l’uso di tecnologie definite da grammatiche formali pubblicate. Se si chiede a proposito delle alternative testuali equivalenti per ogni oggetto non testuale6, la percentuale degli adempienti sale invece a circa il 60%, anche se l’esperienza ci insegna che non necessariamente tali alternative sono «commisurate alla funzione esercitata dall’oggetto nello specifico contesto». Non si tratta solo delle conseguenze dello stato ancora sperimentale di buona parte del Web culturale, ma anche delle scarse risorse dedicate finora alla formazione su questi temi nelle pubbliche amministrazioni e non solo: quasi il 30% dei nostri casi di studio non risulta infatti neanche in grado di rispondere alle domande tecniche.
Ma veniamo alle eccellenze e alle criticità affiorate dal nostro campione di Web culturale italiano. Aprendo con le eccellenze che ci sentiamo di mettere in evidenza, soprattutto per farne delle buone pratiche a uso dei lettori di questa nuova edizione del manuale, proviamo a raccoglierle per grandi temi.
Prima di tutto, tra gli approcci innovativi sul contesto gestionale – vero nodo gordiano della qualità – emergono le esperienze di integrazione tra l’area intranet e quella web della Soprintendenza speciale di Pompei, che ha saputo fare della piattaforma web lo strumento base per la gestione dei flussi informativi tra le varie sedi e per il “nutrimento” dello spazio web, e della Soprintendenza per i beni architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Cagliari e Oristano che, utilizzando in modo evoluto lo strumento telematico per allargare la trasparenza sulla propria attività di tutela, ha aperto agli utenti web registrati l’accesso alle pratiche in corso per verificarne l’iter. In merito alla qualità specifica dei contenuti per il Web, strutturati in “strati” di differente complessità così da offrire agli utenti una scelta ampia e personalizzabile, merita di essere messo in evidenza il sito dell’Archivio di documentazione archeologica della Soprintendenza di Roma che, con un’interfaccia semplice e intuitiva, accompagna gli utenti nell’esplorazione dei contenuti a partire da un livello semplice e sintetico fino alla consultazione analitica degli strumenti di ricerca. Il sito dell’ADA e quelli dell’ICCROM, del convegno Bronze Monument Conservation, della Biblioteca Marciana di Venezia e della Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali, per garantire un accesso efficace a quest’offerta stratigrafica di contenuti, hanno affrontato le problematiche relative alla piena accessibilità delle risorse fin dalla progettazione iniziale, riuscendo a costruire spazi web equilibrati e gradevoli. Per quanto riguarda il tema dell’accessibilità ai disabili va rimarcato il lavoro della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia che, in collaborazione con l’Istituto dei ciechi di Milano, si è impegnata nella realizzazione di una versione accessibile anche delle risorse iconografiche del sito web dei Parchi nazionali delle incisioni rupestri della Valcamonica, adottando il metodo della stampa a rilievo.
L’uso di linguaggi standard strict è risultato comunque una scelta di garanzia di buona qualità complessiva per la maggior parte dei casi di studio, tra cui vanno inclusi anche quelli che alla data di redazione di questo contributo non sono ancora giunti al termine del lavoro di implementazione (Archivio centrale dello Stato, Biblioteca del Centro documentazione del Ministero per le Comunicazioni, Biblioteca del Centro sperimentale di cinematografia, Rete degli orti botanici lombardi, Museo Pigorini, Museo etrusco di Villa Giulia, Sistema museale di Valle Sabbia e i portali culturali regionali di Basilicata, Marche, Sardegna e Valle d’Aosta). Una nota a parte va dedicata ai siti sviluppati e gestiti direttamente da aziende appaltatrici di servizi pubblici, i Servizi per l’arte di Pierreci e il progetto go.card di Zone attive: in ambedue i casi il confronto col Manuale è stato l’occasione di rivedere le proprie applicazioni web superando la tentazione di puntare solo sull’efficacia estetica e investendo sulla loro effettiva accessibilità e usabilità. Infine, merita attenzione l’applicazione didattica Il mondo di Caius, animazione interattiva su vita quotidiana e spettacoli teatrali nell’antica Pompei, che seppur sviluppata a suo tempo utilizzando tecnologia non universalmente accessibile, è in corso di revisione.
Per chiudere questo tentativo di riassumere i risultati di un anno di osservatorio privilegiato sul Web culturale italiano, ecco un cahier de doléances che può, forse, servire a stimolare a chi di competenza maggiore attenzione e conseguenti investimenti. Le criticità riscontrate si aprono con l’ancora diffusa disattenzione agli aspetti gestionali dello strumento web che si va a creare o a migliorare. Evidentemente, è prima di tutto l’abitudine a considerare la comunicazione e la trasmissione di conoscenze come attività fatte di singole produzioni chiuse, “a termine” (i libri, i cataloghi, le mostre, le riviste, i depliant) a rallentare la presa di coscienza delle proprietà continuative dello strumento web, che per essere valido e affidabile deve garantire fin dalla progettazione iniziale le procedure del suo aggiornamento, adeguamento, arricchimento.
Poi, la scarsità di energie umane in grado di dedicare al Web il tempo necessario a un mantenimento di qualità, unita alle più che giustificabili difficoltà ad accettare di sacrificare del tempo alla propria attività scientifica, amministrativa o comunicativa, sembrano essere spesso i nodi gordiani del Web culturale. La frequente soluzione dell’affidamento a terzi delle incombenze gestionali (pubblicazione e aggiornamento dei contenuti, gestione del contesto tecnologico) in diversi casi non si basa su capitolati di appalto sufficientemente completi e dettagliati e sulla predisposizione di regole stabili sui flussi informativi interni ed esterni, per cui si creano talvolta incomprensioni tra staff tecnico e produttori di contenuti, la cui vittima è principalmente il sito.
Questo è apprezzato spesso principalmente per la sua qualità grafica e formale, per cui si investe su questo fronte non tenendo conto delle necessarie specifiche di accessibilità e usabilità, percepite ancora come “servizi speciali” e non come presupposti di base della comunicazione pubblica. In questi siti-vetrina, della mission e dell’identità del soggetto cui il sito è dedicato rischia di arrivare solo una pellicola superficiale, senza restituire ad esempio la complessa dimensione storica oppure le logiche d’azione in corso e in progetto.
La comunicazione scientifica, inoltre, parte importante del nostro lavoro di operatori culturali, è ancora destinata spesso solo ai canali tradizionali, quelli cartacei per intenderci, manifestando apertamente talvolta molta diffidenza sull’affidabilità “alta” dello strumento telematico e lasciando così insoddisfatti gli utenti che volessero addentrarsi negli strati profondi delle stratigrafie informative degli ipertesti web.
Inoltre, è ancora frequente una percezione del sito web come monade isolata, agganciabile in una rete che si conosce di dimensioni globali ma sostanzialmente pensata come punto d’arrivo e non di transito. L’apertura ad altre risorse presenti in rete è spesso offerta come fosse un servizio in più e non come l’ovvio collegamento con il resto del Web in connessioni orizzontali, verticali e, perché no, anche di approfondimento di temi particolari.
In conclusione, è ancora difficile sviluppare un Web culturale concependo il confronto con gli utenti come foriero di stimoli e garanzia di qualità fin dalla progettazione. È raro infatti che si aprano spazi di scambio e monitoraggio dell’eventuale soddisfazione degli utenti, sia per via della già accennata cronica povertà di risorse umane e tecniche, sia per effetto di quanto si è osservato a proposito della difficoltà di percepirne continuità e ampiezza di diffusione. Non basta, crediamo, chiedere a un progettista di Web se stia lavorando a un sito centrato sull’utente, oppure basarsi solo sulla “popolarità” delle pagine calcolata sulla base quantitativa degli accessi. Questi e altri fronti di attività (panel group, questionari online, verifica di esperti ecc.) devono essere integrati in un metodo di progettazione che preveda la qualità dell’accesso e della fruizione come elementi fondanti, uniti al necessario svolgimento della mission del soggetto produttore.


I dati riportati nel presente contributo risalgono a giugno 2005.

1] Sulla ricostruzione puntuale delle tappe dell’attività del gruppo italiano sulla qualità del Web culturale, cfr. in questo stesso volume il contributo di F. Filippi, Reti di persone e reti tecnologiche per un Web culturale di qualità.

2] Seminario a cura del Progetto MINERVA, “Verso una piattaforma comune europea per la digitalizzazione dei contenuti scientifici e culturali: il progetto MINERVA al suo terzo anno di attività”, Roma, Bibliocom, 27 ottobre 2004, <http://www.minervaeurope.org/events/bibliocom04/bibliocomprogramme-i.htm>.

3] Seminario “Museo & Web, kit di progettazione di un sito web di qualità per i musei medio piccoli”, Roma, 16 dicembre 2004, <http://www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/userneeds/events/semwp5_041216.htm >. Cfr. al riguardo il contributo di S. Di Giorgio, M.T. Natale, A. Tempera in questo stesso volume.

4] Workshop “Quality of Cultural Websites: How to ensure and evaluate MINERVA products on best practice in digitisation of cultural heritage”, Berlino, 7-8 aprile 2005, <http://www.minervaeurope. org/events/berliln05040708.htm>.

5] Che sarebbe poi il requisito n. 1 delle Linee guida contenenti i requisiti tecnici per l’accessibilità dei siti web pubblici, cioè per l’applicazione della Legge 4/2004.

6] Requisito n. 3 delle stesse linee guida.


   
 
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