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3 Il modello Minerva per la qualità delle applicazioni Web culturali
pubbliche
3.1 Premessa
3.2 Obiettivi delle AWCP:
definizioni
3.2.1 Rappresentare l’identità del SCP
3.2.2 Rendere trasparente l’attività del SCP
3.2.3 Rendere trasparenti gli obiettivi dell’AWCP
3.2.4 Svolgere un ruolo efficace nei network di settore
3.2.5 Presentare norme e standard di settore
3.2.6 Diffondere contenuti culturali
3.2.7 Sostenere il turismo culturale
3.2.8 Offrire servizi didattici
3.2.9 Offrire servizi per la ricerca scientifica
3.2.10 Offrire servizi ai professionisti del settore
3.2.11 Offrire servizi per le prenotazioni e gli acquisti
3.2.12 Promuovere comunità telematiche di settore
3.3 Specificità delle AWCP
in rapporto agli SCP
3.3.1 Archivi
3.3.2 Biblioteche
3.3.3 Patrimonio culturale diffuso sul territorio
3.3.4 Musei
3.3.5 Uffici di gestione e tutela
3.3.6 Centri di ricerca e formazione
3.3.7 Progetti culturali
3.3.8 Eventi temporanei
3.1 Premessa
Oltre alla necessaria attenzione per il rispetto dei criteri di qualità
generali, validi per tutte le applicazioni Web, la missione delle AWCP
richiede l’attenzione a criteri di qualità specifici. In
adesione ai Principi generali e alle Raccomandazioni vengono qui individuati
i principali obiettivi che un’AWCP
può porsi, definendo – per ciascuno di essi – le caratteristiche
specifiche per la corretta ed efficace trattazione dei contenuti e della
loro organizzazione. Queste caratteristiche possono variare infatti a
seconda dei singoli obiettivi che l’applicazione si pone, ricordando
che tali obiettivi discendono direttamente dall’incrocio tra gli
obiettivi del SCP
e l’analisi delle esigenze degli utenti.
Gli obiettivi e le loro caratteristiche realizzative si intendono, in
via generale, validi per tutte le categorie di SCP
definite; con l’intento di offrire una guida il più efficace
possibile per la realizzazione dell’applicazione Web sono state
inoltre elaborate 8 schede dedicate alle specificità delle diverse
categorie di SCP
che trattano degli aspetti propri e originali di un’applicazione
Web di un determinato SCP.
Per ogni categoria, dopo un’introduzione alle sue specificità
rispetto al Web, si esaminano i singoli obiettivi alla luce dell’esperienza
maturata.
3.2 Obiettivi delle
AWCP:
definizioni
3.2.1 Rappresentare l’identità del
SCP
Individuare e comunicare quegli elementi costitutivi che, nel loro insieme,
hanno storicamente formato i tratti originali di un SCP, così come
sono definiti al proprio interno e così come sono percepiti all’esterno.
L’identità di un SCP
è data dal suo contenuto culturale e dalla storia della sua formazione,
dal luogo ove si trova o dal contenitore che occupa, dalla missione attribuitagli
e dall’organizzazione funzionale, dalle sue relazioni interne ed
esterne. Si intende per contenuto culturale il corpus dei beni che conserva,
amministra, valorizza, rappresentati contestualmente alla loro formazione
storica in quanto insieme omogeneo anche territoriale, raccolta, collezione
ecc. Il luogo, da intendersi anche come contenitore architettonico, contribuisce
in modo determinante al processo di identificazione di un SCP.
La missione e la conseguente organizzazione del lavoro e dei servizi costituiscono
l’aspetto relazionale interno ed esterno del SCP
in rapporto alla comunità. Rappresentare l’identità
significa, dunque, armonizzare tali diversi componenti, intesi come moduli
unitari ma appartenenti a un unico insieme complesso. Infine, l’identità
è definita anche da specifici aspetti materiali e/o immateriali
che nel tempo hanno favorito o determinato il riconoscimento di un SCP
da parte del “mondo”.
3.2.2 Rendere trasparente l’attività
del SCP
Pubblicare ogni informazione utile a far conoscere le azioni che concorrono
alla realizzazione della missione di un SCP.
Le applicazioni Web, nelle loro diverse forme, sono utili
strumenti di informazione costante e aggiornata sull'insieme delle attività
(programmi, progetti, finanziamenti, procedure, fasi di realizzazione,
risultati) e dei servizi al pubblico che concorrono al conseguimento degli
obiettivi di un SCP.
3.2.3 Rendere trasparenti gli obiettivi dell'AWCP
Garantire agli utenti una informazione sufficientemente completa sull'applicazione
Web, vale a dire sugli obiettivi, le responsabilità e competenze
coinvolte, la strategia di mantenimento e di aggiornamento e la strategia
tecnologica.
Tre sono i fattori che rendono essenziale l’informazione
agli utenti sull’applicazione: la sua origine pubblica porta con
sé prima di tutto il dovere di trasparenza sulle scelte compiute
per la sua formazione e per il suo mantenimento, poi la necessità
di essere di riferimento e di stimolo nel campo dell’ICT,
ruolo che devono rivestire le iniziative pubbliche. Inoltre, l'appartenenza
ai network settoriali (sia di ambito pubblico sia di ambito culturale)
implica un dovere di collaborazione e scambio di esperienze rispetto alle
strategie gestionali e tecnologiche. Infine, in un settore quale quello
dell’ICT,
per cui l’innovazione avanza a ritmi molto veloci ed è fortemente
influenzata dall’andamento del mercato, la disseminazione dell’uso
di standard efficaci e la diffusione di buone pratiche e di soluzioni
specifiche rappresentano la chiave che può garantire uno sviluppo
efficace della Società dell’informazione e della conoscenza.
3.2.4 Svolgere un ruolo efficace nei network di
settore
Stimolare la definizione di ambiti comuni attraverso processi collaborativi
e produzione di contenuto "a forte specializzazione". Studiare
modalità tecniche che favoriscano l'accessibilità (o la
conoscenza) delle basi di dati, comunque strutturate ma accessibili via
Web, preferibilmente in modalità multilingue. Favorire l'uso di
strumenti di descrizione delle basi di dati esistenti attraverso metadati
di descrizione di ciascun archivio o base di dati.
La condivisione e la promozione dei risultati raggiunti,
la coesione e la collaborazione con altri progetti culturali on-line consimili,
conclusi o in atto, come pure la messa in comune di strumenti telematici
di riferimento (banche dati, thesauri, "linkopedie") avviene
attraverso la partecipazione o la creazione di reti e portali tematici.
La creazione di un coordinamento basato sulla partecipazione cooperativa
(quindi tra pari e mirata al raggiungimento di un obiettivo comune) costituisce
la base essenziale per la creazione di un network di settore. Per ciascun
sito dovrà essere implementata una sezione link che includa attraverso
collegamenti anche interni le risorse concorrenti (mirate agli stessi
obiettivi) disponibili. Vanno, cioè, favorite al massimo le relazioni
tra istituzioni analoghe in paesi diversi. La messa in comune del patrimonio
informativo costituisce un obiettivo fondamentale da perseguire mediante
la conoscenza del contenuto delle basi di dati e mediante la messa in
comune di tutte le informazioni relative all'accessibilità (locale
e/o da remoto) delle stesse basi di dati. Non costituisce obiettivo primario
la definizione di un unico criterio e di un unico linguaggio di gestione
delle basi di dati essendo ancora incerta la definizione di standard.
Costituisce, in conclusione, obiettivo primario la messa in comune delle
informazioni di tipo generale che potrà essere avviata mediante
messa a punto di un lessico multilingue e di metadati specifici per la
descrizione di basi di dati.
3.2.5 Presentare norme e standard di settore
Nell'ambito di un’AWCP è comunque consigliabile un riferimento
aggiornato alla normativa di base del settore culturale e della missione
particolare del SCP, con il valore aggiunto di quadro istituzionale dell’attività
culturale. Nel caso di portali, oppure di siti Web di organi culturali
di livello regionale o nazionale, è buona norma offrire agli utenti
un quadro – il più possibile completo – della normativa
e degli standard in uso in quel particolare settore culturale.
A seconda del quadro complessivo degli obiettivi dell’applicazione
e della missione del SCP
in rapporto all’utenza, si possono individuare diversi livelli di
servizio dedicati alla presentazione di normative e standard:
- il livello minimo è l’elenco – meglio
se commentato – dei riferimenti alle norme di legge internazionali,
nazionali, regionali o locali, possibilmente con il rinvio a banche
dati disponibili sul Web;
- il secondo può prevedere una lista (aggiornata)
delle norme in ordine cronologico oppure organizzata per temi o per
tipo di norme, con link a banche dati esterne oppure al testo delle
norme;
- il terzo consiste in banche dati strutturate, possibilmente
sulla base di standard riconosciuti per la descrizione legislativa,
nelle quali sia possibile una ricerca delle norme in base ai loro estremi,
a parole contenute nel titolo, nelle intestazioni o nel testo degli
articoli. In quest’ultimo caso si può pensare all’interoperabilità
dei propri dati con altre banche dati di livello nazionale oppure tematiche
internazionali, eventualmente prevedendo la fornitura on-line a professionisti
di dati e testi di legge selezionati come servizio aggiuntivo, anche
a pagamento.
3.2.6 Diffondere contenuti culturali
Rendere disponibili a tutti i cittadini, nel rispetto delle norme sull'IPR
e la privacy, le informazioni e i contenuti culturali, scientifici, giuridici,
amministrativi, finanziari di cui gli SCP sono produttori e detentori
al fine di favorire il passaggio a un'economia digitale basata sulla conoscenza
e sulla crescita culturale.
L'accesso e la valorizzazione dei contenuti e delle informazioni
del settore pubblico sviluppati nella Società dell'informazione
e della conoscenza costituiscono un valore civico e democratico, a cui
si aggiunge una rilevante valenza economica e occupazionale. È
importante che vengano considerati e sviluppati quegli aspetti per ottimizzare
il valore delle informazioni in possesso del SCP
attraverso l'istituzione di regole minime comuni a tutti i paesi dell'Unione
Europea.
3.2.7 Sostenere il turismo culturale
Progettare e fornire servizi informativi ad alto valore aggiunto per contribuire
alle azioni volte a incrementare una fruizione sostenibile, per qualità
e quantità del patrimonio culturale, in sinergia con gli altri
valori diffusi sul territorio in ambito turistico.
Nello scenario economico e sociale che si va delineando
negli ultimi anni, il turismo culturale sta assumendo un ruolo di enorme
importanza. Infatti, mentre da un lato questo tipo di turismo si è
trasformato in un fenomeno sempre più ampio e apprezzato, dall'altro
sono sempre più evidenti i benefici, diretti e indiretti, che produce.
Infatti tali benefici non vanno solo a vantaggio dell'ambito culturale,
ma generano anche una serie di "esternalità positive"
nei confronti del tessuto economico e sociale, che gravita intorno alle
risorse culturali. La disponibilità di servizi informativi ad alto
valore aggiunto si rende quindi necessaria al fine di sostenere e incrementare
tali tendenze.
3.2.8 Offrire servizi didattici
La fruizione del patrimonio culturale rientra tra gli obiettivi primari
(insieme alla tutela e valorizzazione) di un SCP. È opportuna la
messa a punto in un’AWCP di sussidi didattici, concepiti come multimediali
e interattivi, mirati alla trasmissione del dato informativo, dell'interpretazione
e della ricostruzione storica del “contesto” entro il quale
si colloca e acquisisce significato il bene culturale.
L'elaborazione di servizi didattici deve tener conto di
uno studio delle esigenze dell'utente, definito in base ai diversi approcci
all'entità del Soggetto pubblico. In particolare, si raccomanda
di tener conto dei seguenti temi: presentazione del patrimonio dal punto
di vista storico-critico, adeguatezza della comunicazione con il profilo
dell'utente, guida alla consultazione delle raccolte documentarie e delle
collezioni, interfacce adattate alle disabilità (per esempio, agli
ipovedenti), potenziamento dell'interattività in risposta al soddisfacimento
delle esigenze autoformative (per esempio, attraverso la possibilità
di effettuare confronti e percorsi personalizzati).
Si suggerisce la realizzazione di itinerari telematici con valenza didattica
a siti correlati o similari, anche per favorire il legame tra patrimonio
culturale e territorio. Un servizio didattico telematico rilevante per
un SCP è la realizzazione di riviste elettroniche mirate alla diffusione
di notizie e commenti di ampio respiro sul settore culturale di cui si
occupa il Soggetto pubblico.
3.2.9 Offrire servizi per la ricerca scientifica
Prevedere servizi destinati prevalentemente alla comunità dei ricercatori
implementando modalità di consultazione della documentazione scientifica
e strumenti per lo stabilirsi di un flusso comunicativo periodico o saltuario,
ma completo delle informazioni essenziali. L'accesso ai cataloghi, inventari
e/o sistemi informativi delle biblioteche, degli archivi, dei musei (se
implementato con tecnologia Web) rappresenta uno dei valori aggiunti di
massima rilevanza e utilità.
Un sito Web di un SCP
può prevedere infatti servizi rivolti alla ricerca scientifica,
rendendo fruibili le banche dati esistenti all'interno del SCP.
La stessa nascita del Web deriva dalla necessità di rendere accessibili
a vaste comunità di ricercatori relazioni espresse con tecnologia
ipertestuale e multimediale. L'obiettivo si coniuga, solitamente, con
la necessità di comunicare attraverso un linguaggio sintetico ma
di elevata specializzazione, spesso comprensibile solo all'interno della
specifica comunità scientifica. Le risposte alle interrogazioni
potranno essere espresse in codici standard prestabiliti. Sarà
necessario anche distinguere, secondo i principi dell'IPR,
i materiali posti liberamente alla consultazione da quelli resi accessibili
a ricercatori espressamente autorizzati sviluppando sistemi di amministrazione
capaci di discriminare le funzioni concesse agli utenti secondo la più
ampia gamma possibile di varianti. Vanno previste aree di caricamento
e scaricamento di documenti, accesso alle basi di dati (a seconda delle
autorizzazioni) e salvabilità dei risultati direttamente sul computer
dell'interrogante (anche attraverso l'attivazione di servizio di posta
elettronica). Vanno utilizzati linguaggi di programmazione chiari, pagine
leggere (possibilmente dinamiche) per consentire rapido accesso alle basi
di dati. In linea di massima le operazioni di ricerca vanno tracciate
e conservate. Dovranno essere sempre chiaramente espressi i vincoli all'uso
del dato e la proprietà del dato stesso. Potranno attivarsi, possibilmente,
forum di discussione su temi specifici. La possibilità di accedere
alle basi di dati archivistiche, bibliografiche e ai cataloghi dei beni
culturali curati dalle istituzioni responsabili rappresenta uno dei valori
aggiunti di massima rilevanza e utilità.
3.2.10 Offrire servizi ai professionisti del settore
I servizi, differenziati sulla base delle categorie dei Soggetti culturali
saranno rivolti ai professionisti che operano in ciascun settore del patrimonio
culturale e scientifico pubblico e ai professionisti che sono interessati
a utilizzare le informazioni gestite dal SCP.
Rendere disponibili servizi a sostegno di attività
professionali come ricerche su banche dati e cataloghi, scaricamento di
documenti, informazioni inerenti il lavoro (bandi e concorsi, informazioni
per l'impiego, l'occupazione e la mobilità), modulistica, normativa
di settore, informazioni sugli uffici di tutela, prenotazione di servizi
erogati dal SCP,
agenda (cronologia di eventi, corsi, seminari, attività didattiche).
I servizi possono essere erogati a richiesta oppure tramite abbonamenti
diversificati. Possono essere inoltre riservati a un'utenza autorizzata,
nel rispetto dei criteri dell’IPR.
3.2.11 Offrire servizi per le prenotazioni e gli
acquisti
Prevedere la possibilità di stabilire transazioni sicure, a pagamento
e non, che garantiscano agli utenti servizi specifici, forniti sia presso
le sedi degli istituti culturali (prenotazioni di visite o altri servizi
in loco) sia direttamente per via telematica (acquisti on-line e "scaricamento"
di risorse digitali).
I servizi che è possibile offrire tramite il Web
riguardano sia transazioni effettuate interamente per via telematica (scaricamento
gratuito o a pagamento di risorse digitali quali riproduzioni di oggetti,
documenti o monumenti oppure pubblicazioni e strumenti di ricerca coperti
da diritto d'autore), oppure finalizzate a usufruire di servizi "tradizionali"
presso le strutture culturali, quali la prenotazione dell'ingresso a musei,
esposizioni, monumenti, parchi, siti, la prenotazione della partecipazione
a eventi particolari quali conferenze, visite guidate, lezioni, rappresentazioni
ecc., oppure la prenotazione di materiali da consultare presso le sale
di lettura di biblioteche e archivi, individuati in seguito alla consultazione
di specifici sistemi informativi.
3.2.12 Promuovere comunità
telematiche di settore
Stabilire strategie mirate al raggiungimento di specifici bacini di utenza,
alla fidelizzazione e partecipazione degli utenti coinvolti attraverso
gli strumenti interattivi presenti nell'AWCP. Mettere a punto sistemi
di analisi e feedback degli utenti, anche in vista dell'ottimizzazione
dei servizi offerti. All'interno di quest’obiettivo dovrebbero essere
tenute in considerazione tutte quelle azioni necessarie per contribuire
all'affermazione del valore aggiunto europeo.
La comunità degli utenti può essere implementata
attraverso precise strategie che devono essere concordate in base alle
finalità dell’AWCP.
Strumenti possono essere l'invio di comunicati stampa a siti d’informazione,
a forum e liste di distribuzione di settore e l'elaborazione di attività
di promozione e collaborazione con altre applicazioni Web consimili. La
fidelizzazione può avvenire attraverso diversi strumenti quali
registrazione, newsletter, liste di distribuzione e forum di discussione.
I risultati ottenuti rispetto alla comunità di utenti dovrebbero
essere costantemente monitorati per valutare l'adeguatezza dei servizi
offerti e nuove prospettive di sviluppo.
3.3 Specificità delle AWCP
in rapporto agli SCP
Con l’intento di valorizzare la complessità intrinseca del
patrimonio culturale, delle sue specificità e in particolare dell’articolazione
degli SCP –
nelle diverse forme organizzative istituzionali e non – sono stati
approfonditi gli aspetti tematici per le principali categorie.
3.3.1 Archivi
Partendo dal presupposto che si intende qui per archivio quell’istituto
– o parte di istituto – nel quale vengono concentrati archivi
di varia provenienza, che ha per fine esclusivo o concorrente la conservazione
permanente di documenti destinati alla pubblica consultazione, va rilevato
che il settore archivistico è stato tra i primi a percepire l’importanza
del Web come strumento di comunicazione. L’esigenza era diffondere
la conoscenza dell’esistenza e la specificità del ruolo e
dei contenuti conservati da questi istituti, tanto trasversali tra l’ambito
giuridico e amministrativo e quello culturale e così esposti rispetto
alle richieste della società civile e della politica. L’ambito,
tipicamente delimitato geograficamente, dei contenuti archivistici ha
condannato spesso gli istituti di conservazione a patire delle difficoltà
nel raggiungere una vasta utenza e nel mantenere attiva un’ampia
collaborazione con altri archivi e con le organizzazioni e associazioni
di settore.
I primi siti archivistici risalgono dunque agli albori del WWW
e l’Unesco ha presto creato un portale a livello mondiale espressamente
dedicato al settore. In Italia, oltre al portale statale ARCHIVI del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali <www.archivi.beniculturali.it>
sono molti, e ricchi di servizi, sia i siti archivistici di livello regionale,
provinciale e comunale, sia le iniziative e i progetti su particolari
tipologie di archivi (da quelli dell’ordine degli architetti a quelli
degli ospedali psichiatrici, da quelli editoriali a quelli universitari,
per citarne solo alcuni) che hanno sviluppato sul Web propri spazi informativi
e addirittura banche dati.
La cooperazione a livello più ampio possibile, particolarmente
sulla definizione, adozione e diffusione degli standard descrittivi e
di interoperabilità, è tuttora una necessità centrale
per gli archivi, affiancata alla condivisione di buone pratiche rispetto
alle strategie e alle tecniche di digitalizzazione del patrimonio documentario.
Su questi temi il Web, sia nella forma di siti di singoli archivi, sia
nella forma di sistemi informativi multi-istituto, banche dati tematiche
o territoriali e portali si è presto configurato come strumento
di informazione, condivisione e comunicazione agli utenti particolarmente
efficace.
Gli archivi e gli obiettivi delle AWCP
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
Rispetto ad altri settori culturali, per gli archivi è spesso necessario
“emergere” dall’ambito strettamente locale cui sono
naturalmente legati a causa della forte connotazione territoriale dei
documenti che conservano. L’identità degli istituti di conservazione
di documenti è data prima di tutto dalle informazioni logistiche
(sede, responsabilità, orari al pubblico, modalità di accesso
e caratteristica dei servizi offerti), quindi dall’origine, consistenza
e possibilità d’accesso del patrimonio conservato.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
L’attività degli archivi è centrata sulla conservazione
dei documenti e sul servizio al pubblico, dall’assistenza specialistica
necessaria per individuare i percorsi di ricerca, al prelevamento dei
pezzi e alla loro eventuale riproduzione con strumenti analogici o digitali.
Il lavoro di tutela e valorizzazione per gli archivisti consiste nell’inventariazione
e nell’eventuale riordinamento delle serie, attività per
cui sono necessari tra l’altro studi approfonditi sulla storia dei
soggetti produttori. In Italia, gli archivi pubblici svolgono anche funzioni
di salvaguardia e di consulenza sulla conservazione, il riordinamento
e la gestione dei documenti d’archivio appartenenti a enti pubblici
e privati. A queste attività, infine, si affiancano le iniziative
didattiche e di formazione specialistica, l’organizzazione di mostre
documentarie e la partecipazione a progetti culturali. In tali casi, questo
obiettivo può essere raggiunto sia offrendo informazioni chiare
ed esaustive sulla consistenza dei fondi, sia offrendo adeguati strumenti
di approfondimento sui contenuti. Infine, deve essere dato spazio a ogni
attività di valorizzazione culturale.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione
dell’AWCP
Le scelte tecnico-scientifiche, specie per i servizi informativi sul patrimonio,
rivestono un’importanza centrale: la descrizione archivistica, l’applicazione
di standard e l’uso di software particolari, sono infatti al centro
del dibattito nel settore e si rende necessaria la diffusione di buone
pratiche. Rispetto alle scelte di conservazione a lungo termine dei contenuti
digitali, questa trasparenza informativa si fa ancora più urgente,
visti i rischi esistenti di perdita dei dati e l’obbligo di tramandare
il patrimonio culturale.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei
network di settore
La cooperazione a livello nazionale e internazionale e la condivisione
di buone pratiche rispetto alle strategie e alle tecniche di digitalizzazione
del patrimonio, particolarmente per la definizione e diffusione degli
standard descrittivi, sono tuttora forti necessità del settore
archivistico. Per contribuire al dibattito oppure avvalersene, la presenza
attiva nei network esistenti e/o lo sviluppo di nuovi spazi di orientamento,
confronto e ricerca sono obiettivi che un archivio può perseguire
efficacemente attraverso gli strumenti Web.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di
settore
Il patrimonio documentario riveste un duplice valore storico-culturale
e giuridico, nella ideale continuità temporale tra passato, presente
e futuro, dunque la presentazione della normativa di livello regionale
o nazionale su formazione, conservazione, accesso e riproduzione dei documenti
e dei documenti ufficiali sugli standard descrittivi rappresenta un servizio
primario nei siti Web archivistici.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
I principali filoni di diffusione culturale svolti dagli archivi attraverso
il Web sono la presentazione più o meno approfondita del patrimonio
archivistico conservato e l’elaborazione di percorsi a tema che
lo attraversano (ad esempio, la storia del territorio, la storia dell’emigrazione,
la vita nei conventi, la vita di corte, la nascita dell’industria
ecc.).
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
Il sostegno al turismo culturale svolto dagli archivi, di norma, è
strettamente connesso e raggiunto in cooperazione con altri istituti o
progetti culturali della stessa città o area geografica, soprattutto
in occasione di eventi particolari quali esposizioni, conferenze, cicli
di visite guidate, oppure per il fatto di essere spesso ospitati in edifici
storici.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
L’attività didattica degli archivi si svolge di norma su
alcuni temi: presentare le dinamiche di formazione del patrimonio documentario
e gli strumenti disponibili per effettuarvi ricerche; esaminare temi storiografici
attraverso percorsi guidati nei documenti; formare specialisti nella descrizione
e gestione dei documenti d’archivio sia in base alle discipline
tradizionali sia in base agli standard internazionali (ISAD, ISAAR, EAD
ecc.).
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca
scientifica
Il sostegno della ricerca scientifica è forse il più tipico
dei servizi archivistici, destinato soprattutto a specialisti della ricerca
storica, quasi sempre in grado di “navigare” nella complessità
dei sistemi documentari. Di norma la creazione e l’offerta di banche
dati archivistiche implica il rispetto scientifico della complessità,
vale a dire dell’intreccio dinamico tra le serie documentarie, i
loro soggetti produttori e gli strumenti di ricerca che le descrivono.
A quest’attività si possono accompagnare servizi di consulenza
e di ricerca a distanza.
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti
del settore
Ai professionisti che si rivolgono al mondo degli archivi, attraverso
i canali tradizionali oppure via Web, possono essere forniti questi servizi:
agli enti pubblici o alle aziende private interessate alla gestione dei
propri sistemi documentari, servizi di formazione e/o di consulenza; a
quelli interessati invece all’organizzazione di eventi culturali,
si offrono servizi di studio e di ricerca; alle agenzie che effettuano
ricerche per terzi a pagamento (genealogiche o catastali, di norma), gli
archivi possono fornire – attraverso modalità di accesso
speciali – tutti i dati necessari.
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni
e gli acquisti
Si possono creare servizi che presuppongono transazioni telematiche con
controllo dell’identità dell’utente (a pagamento o
no) per soddisfare soprattutto tre necessità: prenotare la consultazione
dei pezzi archivistici in sala di studio, selezionandoli tramite la consultazione
di banche dati analitiche; consultare e/o scaricare strumenti di ricerca
coperti dal diritto d’autore; prenotare e/o acquistare riproduzioni
digitali di pubblicazioni oppure di documenti archivistici. Quest’ultima
attività può essere svolta sia su richiesta, come avviene
per il tradizionale servizio di riproduzione, oppure limitarsi a serie
archivistiche di cui si è già effettuata la riproduzione
digitale.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche
di settore
Gli archivi svolgono spesso la funzione di mettere in relazione studiosi
che hanno interessi di ricerca simili e possono incontrarsi nelle sale
di studio. Questo ruolo, insieme alla promozione del dibattito e alla
diffusione di buone pratiche e di standard, può essere svolto efficacemente
anche tramite la creazione di comunità Web attraverso gli strumenti
più comuni.
Gli archivi e gli utenti del Web
Gli utenti remoti che possono essere interessati alle informazioni e ai
servizi archivistici, a seconda degli obiettivi delle applicazioni, sono
innanzitutto i cittadini interessati alla pubblica amministrazione e alla
cultura, all’uso delle nuove tecnologie per i servizi pubblici e
ai temi legati alla produzione, autenticità e conservazione dei
documenti. Più specialistici sono gli utenti, pubblici e privati,
interessati a specifiche ricerche, allo scambio di esperienze e alle buone
pratiche sulla gestione documentale. Gli utenti degli archivi non sono
però solo archivisti: sono frequenti gli studenti universitari,
gli insegnanti e gli allievi delle scuole dell’obbligo, i ricercatori,
i docenti universitari, gli interessati a una formazione specialistica
sulla gestione documentaria, per costruirsi un curriculum e avviarsi nel
mercato del lavoro del settore oppure per dotarsi delle conoscenze necessarie
per conto dell’ente/ azienda di provenienza. Non mancano i curiosi
di storia locale, gli operatori turistici pubblici o privati interessati
al reperimento di notizie storiche, le agenzie che effettuano ricerche
a pagamento per terzi (genealogiche o catastali).
Le politiche di digitalizzazione negli archivi e il Web
È molto forte, negli archivi, l’incrocio tra le strategie
di sviluppo e mantenimento di applicazioni Web con quelle di digitalizzazione
del patrimonio. Da un lato, da almeno un ventennio, si utilizzano tecnologie
informatiche per la redazione degli strumenti di ricerca, la cui importanza
è evidente per la pubblicazione sul Web di sistemi informativi
dedicati al patrimonio documentario. Inoltre, gli archivi devono attrezzarsi
per ricevere, tutelare e valorizzare fondi documentari prodotti in formato
digitale, di cui va previsto l’accesso, anche sulla rete. Infine,
la riproduzione dei documenti con tecniche digitali ha definitivamente
sostituito i microfilm: l’offerta sul Web di banche dati e di riproduzioni
di alta qualità dei documenti sembra configurarsi come punta di
diamante dei servizi archivistici in rete, se attuata con le opportune
strategie di conservazione a lungo termine delle risorse digitali.
3.3.2 Biblioteche
«Una biblioteca pubblica è un’organizzazione istituita,
sostenuta e finanziata dalla comunità, tramite l’amministrazione
locale, regionale o nazionale, oppure tramite altre forme di organizzazione
collettiva. La biblioteca fornisce l’accesso alla conoscenza, all’informazione
e alle opere dell’immaginazione tramite una gamma di risorse e di
servizi ed è aperta equamente a tutti i membri della comunità
senza distinzione di razza, nazionalità, età, genere, religione,
lingua, disabilità, condizione economica e grado di istruzione»1.
Questa definizione di biblioteca pubblica va oltre le specifiche definizioni,
proprie di ogni nazione, e spazia sui reali obiettivi del SCP. La biblioteca
infatti ha come scopo primario quello di offrire risorse e servizi per
diffondere, conservare e tutelare la cultura con ogni mezzo ed espressione,
senza alcun confine dato dall’appartenere a una qualsiasi organizzazione
o amministrazione, o ad avere la sede fisica in un paese o in un altro.
Le biblioteche e gli obiettivi delle AWCP
Le biblioteche in rete dovrebbero, ovviamente, fornire tutti i servizi
che già offrono tradizionalmente, fermo restando che le caratteristiche
dei loro siti Web siano quelle comuni a tutti i siti Web pubblici, caratteristiche
di qualità che sarebbe opportuno li differenziassero da quelli
commerciali.
Oltre a offrire i consueti servizi, gli obiettivi fondamentali della biblioteca
nel Web sono quelli di abbattere le sue mura e di raggiungere una più
vasta area di utenza. Grazie alle nuove tecnologie, la biblioteca in rete
può veder amplificata la sua principale attività: la circolazione
del sapere.
La biblioteca dovrà perciò saper raccogliere e organizzare
attentamente le informazioni, per poterle sfruttare al meglio e veicolarle
attraverso le variegate possibilità telematiche, fino a diventare
fornitrice privilegiata di contenuti. Le tradizionali informazioni cartacee
saranno pertanto affiancate da altri tipi di fonti, per ora non convenzionali,
come l’audiovisivo, il multimediale, il digitale ecc.
La biblioteca on-line tende perciò a diventare una sorta di “porta
elettronica” aperta al mondo dell’informazione, qualunque
tipo esso sia, offrendo materiali e informazioni di tutti i tipi, costantemente
aggiornati.
Pertanto: VRD (virtual reference desk), allargamento dei prestiti, fornitura
di copie di documenti, offerta di opere a testo completo in formato elettronico,
educazione permanente. In particolare il Web potrà essere un veicolo
importante nei programmi di formazione, potendo così contribuire
allo sviluppo culturale in senso lato.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
Si può raggiungere attraverso una descrizione della storia dell’istituzione
e il suo ruolo nel territorio, unita alle notizie storico-bibliografiche
sulle collezioni possedute, alla descrizione fisica della sede, alle informazioni
e descrizioni delle sale di lettura e dei cataloghi, siano essi manoscritti,
a stampa, on-line.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Si ottiene pubblicando le modalità di accesso alla biblioteca e
la sua regolamentazione, oltre agli orari di apertura della biblioteca,
agli orari e alle modalità dei servizi di distribuzione, del servizio
di prestito, sia locale sia interbibliotecario e alle possibilità
o meno di effettuarlo dal sito Web, del servizio di informazioni bibliografiche
(reference) e dell’eventuale servizio di informazioni bibliografiche
indiretto (via lettera, fax, posta elettronica, on-line).
Non potranno mancare le indicazioni sul funzionamento generale e sull’organizzazione
dei vari uffici, con la descrizione di funzioni e referenti, con gli elenchi
e le descrizioni di eventuali progetti specifici. Importante è
la valorizzazione delle novità, unita all’eventuale pubblicazione
di notiziari con le attività svolte (mostre, convegni, corsi ecc.).
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione
dell’AWCP
Nel settore dell’AWCP la biblioteca ha un ruolo secondario, in quanto
richiamato dalla funzione stessa dell’istituzione.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei
network di settore
Si può realizzare partecipando attivamente a vari servizi in rete,
come la catalogazione partecipata o i servizi di prestito interbibliotecario
(ILL = Inter Library Loan). L’adesione a progetti culturali di ampio
respiro (nazionale e non) potrà rafforzare questo obiettivo.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di
settore
Non è centrale per una biblioteca, tuttavia possono essere previsti
collegamenti a standard e normative specifiche.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
È ottenibile attraverso la descrizione di eventuali mostre, convegni
e varie attività culturali dell’istituto, oltre alla pubblicazione
di articoli e materiali provenienti dalla comunità scientifica
o all’offerta di testi completi in formato elettronico.
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
Si raggiunge attraverso pagine Web dedicate al territorio locale, con
precise indicazioni riguardanti biblioteche locali, con luoghi e orari,
oltre alla presenza di pagine in altra lingua, che agevolino l’utente
straniero.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
È importante, in quanto spesso trascurato dal SCP, ed è
realizzabile attraverso eventuali progetti didattici on-line, con programmi
di alfabetizzazione nel settore informatico e nel settore specifico della
biblioteconomia.
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca
scientifica
È basilare per le biblioteche e viene ampiamente soddisfatto con
la presenza di cataloghi in rete (che comprendano nuove accessioni, raccolte
particolari, materiali speciali ecc.), assieme agli OPAC (On-line Public
Access Catalog) per le ricerche bibliografiche nelle proprie basi di dati,
eventuali OPAC di articoli a testo completo, e MetaOPAC per ricerche contemporanee
su più basi di dati. Inoltre, i ricercatori potranno essere agevolati
dalla presenza di pagine Web specifiche dedicate alle ricerche bibliografiche
in rete (virtual reference desk). Un servizio di informazioni bibliografiche
(reference) on-line coronerà il focus di questo obiettivo.
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti
del settore
Può essere reso mettendo a disposizione strumenti specifici, quali
testi di biblioteconomia, eventualmente tradotti, assieme alla creazione
di eventuali reti dedicate (Intranet), dove i professionisti possano trovare
indicazioni puntuali sul loro lavoro quotidiano. Sarà utile infine
la possibilità di scaricamento (download) di eventuali documenti
amministrativi e la pubblicazione e descrizione di eventuali bandi di
gara.
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni
e gli acquisti
Si ottiene attraverso un servizio di prestito on-line, unito alla possibilità
di richieste di riproduzioni fotografiche e fotocopie e alle eventuali
prenotazioni per l’accesso a settori riservati della biblioteca.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche
di settore
Si può realizzare, ad esempio, con l’apertura di forum e
liste di distribuzione che trattino di problemi tecnici tipici dell’ambito
bibliotecario, con la creazione di reti dedicate, come già specificato
nell’obiettivo n. 10, e con delle newsletter.
Le biblioteche e gli utenti del Web
Ponendo come base che l’accesso all’informazione e al sapere
è un diritto fondamentale dell’individuo, la biblioteca in
rete dovrà arrivare in tutti i luoghi con i servizi bibliotecari
e informativi, fornendo materiale per sostenere i processi di studio,
ricerca e apprendimento. Dovrà fornirsi di opportuni mezzi, con
possibilità di interazione, per aiutare gli utenti a utilizzare
queste risorse. Basilare perciò il servizio di informazione bibliografica
e il virtual reference desk.
Nella funzione informativa e culturale, i servizi devono essere accessibili
a tutte le tipologie di utenza, comprendendo eventuali disabilità,
senza dimenticare possibili esigenze differenziate anche per fasce di
età: individuare cioè dei bacini di utenza cui far corrispondere
reti di servizi differenziati ma cooperanti fra loro.
Oltre all’eventuale creazione di reti informative divise per tipologie,
nel rapporto con l’utenza si potranno agevolare i programmi di alfabetizzazione
informatica on-line, ormai indispensabile veicolo per la fruizione del
sapere, per riscattare il digital divide.
Le politiche di digitalizzazione nelle biblioteche e il Web
Nell’applicazione Web si colloca il naturale obiettivo dei progetti
di digitalizzazione delle varie tipologie di documenti, siano essi manoscritti,
stampati, stampe, carte geografiche, musica, manifesti ecc.
Attraverso strumenti di recupero dell’informazione (information
retrieval), come gli OPAC,
le varie basi di dati potranno essere consultate attraverso le funzioni
primarie:
- cercare e trovare le opere;
- selezionarne le varie tipologie;
- localizzare e ottenere il risultato delle ricerche in vari formati
(formato digitale, testo completo elettronico, fotocopie, fotografie,
prestito ecc.).
I progetti di digitalizzazione necessitano di un logico coordinamento
scientifico tra le biblioteche, per la diffusione delle informazioni sulle
attività in corso e un’armonizzazione delle stesse.
Anche nell’ambito bibliotecario si auspica la creazione di standard
e metadati internazionali per la gestione e la conservazione degli archivi
elettronici, la mancanza dei quali produce una scarsa interoperatività
tra i vari risultati e una forte lievitazione dei costi.
3.3.3 Patrimonio culturale diffuso sul territorio
In questa categoria sono compresi il patrimonio archeologico, architettonico
e paesaggistico diffuso sul territorio. Vengono qui trattati insieme,
non solo perché accomunati dall’essere elementi costitutivi
del territorio, spesso così rilevanti da aver assunto il ruolo
di segno identificativo sotto il profilo storico, culturale e scientifico
degli ambiti di appartenenza, ma anche perché spesso collegati
tra loro nel corso della vicenda formativa del paesaggio antropizzato.
Se il più antico parco europeo risale al 1909 e si deve alla Svezia,
il Novecento ha visto una precisazione e una specializzazione delle forme
attuative di parchi e riserve che hanno spesso coniugato i valori ambientali
con i valori storico/culturali, tradizionali e scientifici delle emergenze
archeologiche e architettonico-urbanistiche presenti in tali ambiti, consentendo
la composizione di paesaggi complessi. Ciò fino alle più
avanzate esperienze di “parchi immateriali”, come quella ad
esempio del “Parco della Letteratura”, peraltro ben ancorato
a un territorio definito, o quella dei “Distretti del turismo culturale”,
che hanno definito ambiti omogenei valorizzandone gli elementi rilevanti,
siano essi storico-culturali, ambientali, eno-grastronomici, e armonizzandoli
in una nuova concezione di sviluppo sostenibile.
La materia, esaminata dal punto di vista delle potenzialità delle
applicazioni Web è, dunque, quanto mai vasta e articolata, interessando
i tradizionali monumenti archeologici, architettonici e storico-artistici
diffusi sul territorio – spesso collegati a realtà museali
locali, a biblioteche e archivi che giocano un ruolo di centri di documentazione
a livello territoriale –, parchi e aree archeologici, affidati a
strutture di gestione istituzionali prevalentemente pubbliche o di interesse
pubblico, ma anche progetti specifici, come ad esempio letture stratigrafiche
e/o tematiche del territorio, inteso come unicum complesso, nelle sue
valenze ambientale/paesaggistica e antropica.
La diffusione dell’informazione e della conoscenza dei valori culturali
e scientifici delle emergenze culturali diffuse sul territorio, adottando
una definizione ampia, assume un ruolo determinante non solo in un generale
significato formativo per favorire la consapevolezza e la crescita dei
cittadini, ma anche come strumento imprescindibile per la progettazione
di uno sviluppo e di modelli di gestione urbanistica, ambientale e paesaggistica
sostenibili ed economicamente produttivi.
Considerate tali premesse, è evidente che i produttori di applicazioni
Web in questo ambito sono quanto mai vari: dai SCP, con particolare attenzione
non solo alle istituzioni delegate alla salvaguardia e alla valorizzazione
del patrimonio diffuso o agli istituti, enti e organismi di ricerca scientifica
e di formazione, ma anche – e sempre di più – ai soggetti
pubblici e/o di interesse pubblico (enti locali, fondazioni, associazioni
ecc.) che, in una concezione allargata della cura e della valorizzazione
del patrimonio, costituiscono oggi “i presìdi” operanti
sul territorio, svolgendo un ruolo rilevante nella diffusione della cultura
e nel coinvolgimento attivo dei cittadini. Spesso, tali differenti soggetti
possono riunirsi sotto un progetto comune finalizzato allo studio di un
tema specifico di ambito territoriale o al sostegno di un’attività
di turismo culturale.
Il patrimonio culturale diffuso sul territorio e gli obiettivi
delle AWCP
Si è detto della spiccata multidisciplinarità della materia
che può di volta in volta trovare applicazioni diverse. Un monumento
o un parco archeologico, piuttosto che un itinerario antico vanno trattati
come parti di un insieme più vasto, attraverso un processo di contestualizzazione
culturale, storica e soprattutto territoriale.
Un SCP al quale è affidata la salvaguardia e la valorizzazione
del patrimonio culturale diffuso sul territorio può utilizzare
l’applicazione Web come efficace strumento di supporto a tale attività,
sia per rendere snella l’interoperabilità interna (istruttorie,
progettazioni, attività di documentazione e ricerca), sia rispetto
ai servizi rivolti all’esterno (espletamento dei procedimenti di
autorizzazione, pareri ecc.). Va osservato come finora le applicazioni
coordinate in questo settore siano ancora in via di sperimentazione sia
per la necessità di una programmazione organica sia per la necessità
di un investimento economico nel campo dell’innovazione tecnologica.
Sono note esperienze anche di elevato tenore qualitativo, tuttavia molto
settoriali, ad esempio nel campo delle ricostruzioni virtuali del patrimonio
archeologico, della documentazione dei grandi interventi di restauro o
in casi di sviluppo di temi specifici collegati spesso a eventi o esposizioni
temporanee. In via generale è necessario programmare i collegamenti
con le banche dati esistenti, verificandone l’operabilità
in ambiente Web.
Tuttavia, il salto di qualità nel settore consiste nella progettazione
di applicazioni Web che effettivamente assumano il ruolo di strumenti
ordinari nello svolgimento delle missioni istituzionali. Un elemento di
qualità è certamente la “gradualità”
nel caricamento dell’applicazione secondo una programmazione progressiva
che da un livello di base esteso orizzontalmente a tutte le funzioni sia
nel tempo incrementato con approfondimenti tematici.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
In questo settore assume un ruolo secondario, poiché al centro
dell’interesse dell’applicazione è il patrimonio culturale
diffuso sul territorio. Tuttavia è necessario evidenziare con chiarezza
la condizione giuridica del bene, il suo legame amministrativo con il
SCP da cui dipende. In ogni caso, la rappresentazione dell’identità
di un sito archeologico, di un monumento o di un parco si ottiene descrivendone
la storia della sua formazione o della sua identificazione in quanto bene
culturale.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Si ottiene dedicando una parte dell’applicazione Web all’informazione
puntuale e aggiornata sulle attività di amministrazione, tutela,
restauro e valorizzazione cui il bene è interessato. Particolare
successo, dal punto di vista della divulgazione di attività talora
anche molto specialistiche che coinvolgono il patrimonio archeologico,
architettonico e storico-artistico, è stato ottenuto con esperienze
di applicazioni Web incentrate sulla descrizione, anche in tempo reale,
degli interventi di restauro. Iniziative di questo genere sono di particolare
rilevanza anche per la diffusione di metodologie e tecniche di intervento
innovative che permettono di alimentare scambi di conoscenze in rete,
creando le comunità Web tematiche, che facilitano la crescita del
know-how.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione dell’AWCP
Si realizza definendo con chiarezza (architettura e percorsi) i tre ambiti
generali (A, B, C) descritti nell’Obiettivo n. 6, pertinente alla
diffusione della cultura. L’apporto dell’esperienza di catalogazione
nei settori del patrimonio diffuso sarà particolarmente utile in
tal senso.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei network
di settore
È necessario avviare un’attività di ricerca nel Web
circa l’esistenza di reti tematiche, stabilendo i contatti utili
all’inserimento attivo e propositivo della propria applicazione
Web.
Elementi fondamentali sono l’attenzione all’utilizzo di linguaggi
comuni (eventualmente contribuendo attivamente alla definizione di thesauri
condivisi) e all'uso di sistemi interoperativi. L’elaborazione teorica
deve essere affidata a gruppi di lavoro interdisciplinari (archeologi,
architetti, storici dell’arte ed esperti informatici e del Web).
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di settore
Ha un ruolo probabilmente secondario nel settore di cui si sta trattando,
in quanto saranno direttamente le AWCP del SCP che gestiscono il patrimonio
diffuso sul territorio a realizzare tale obiettivo. Tuttavia è
importante garantire il legame tra la presentazione del patrimonio territoriale,
non solo con le norme e gli standard del settore amministrativo-giuridico
di diretta appartenenza, ma anche con il complesso delle norme che, ai
diversi livelli dell’amministrazione, regolano il territorio nel
quale il bene si trova. Riferimenti utili potranno essere dati anche in
relazione a norme e standard europei e internazionali.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
È primario e centrale per le applicazioni Web di beni culturali
diffusi sul territorio. In via generale si possono definire tre livelli:
- Fornire informazione per la conoscenza di base.
L’attenzione a questo aspetto, in particolare da parte di istituzioni
ed enti territoriali, è di grande importanza se si considera che
spesso costituisce il primo e unico livello di approccio conoscitivo al
patrimonio diffuso sul territorio. Si tratta di prevedere applicazioni
Web di base con l’obiettivo di mettere a disposizione di tutti “schede
anagrafiche” comuni a tutte le categorie e comprendenti almeno le
seguenti informazioni: denominazione, localizzazione, descrizione di 1°
livello, datazione, proprietà, forme di gestione. La cura e la
completezza in questo livello d’informazione sono fondamentali in
un’applicazione Web di servizio che può essere utilizzata
in settori differenti sia di pubblica utilità (si pensi ad esempio
alla programmazione territoriale, al turismo ecc.) e sia come base per
le elaborazioni successive. Il vantaggio di questo tipo di approccio è
quello di fornire in tempi relativamente brevi e con costi sostenibili,
un corpus informativo essenziale e completo sul patrimonio territoriale
che si gestisce.
- Fornire informazione e documentazione avanzata per l’attività
formativa e didattica e per il supporto del turismo culturale.
I campi applicativi in questo livello sono molto vasti e diversificati
prevedendo approfondimenti tematici e critici, ma anche elaborazioni avanzate
virtuali. L’obiettivo generale in questo livello deve essere l’attenzione
alla qualità culturale del prodotto che deve essere sempre fondata,
in modo dichiarato, su una documentazione coerente a livello scientifico
(mappe, rilievi, fotografie ecc.). In particolare per le elaborazioni
virtuali (ad esempio, ricostruzioni di resti archeologici o elaborazioni
delle fasi di vita di un determinato complesso architettonico storico)
è requisito fondamentale per la qualità dell’applicazione
rendere espliciti i diversi livelli delle ricostruzioni: a) livello accertato
sulla base della documentazione disponibile; b) livello congetturale presentato
sulla base di indizi e/o confronti con altri casi accertati; c) livello
non accertato su base documentaria e critica, cioè elaborazione
libera.
- Rendere disponibili banche di dati complesse e georeferenziate
per la formazione e la ricerca scientifiche, per la programmazione
e la gestione territoriali.
Come in altri settori molto più avanzati della ricerca scientifica,
anche il campo della ricerca sul patrimonio culturale deve avviarsi a
un utilizzo sistematico delle applicazioni Web, sia creando comunità
di scambi e approfondimenti tematici, anche per l’attività
della formazione scientifica. Inoltre, compito dei produttori di Web culturali
è assicurare l’interoperabilità tra banche di dati
controllando il livello qualitativo e quantitativo della documentazione
descrittiva e critica dei monumenti e del complessi diffusi sul territorio,
curando, inoltre, l’aggiornamento anche dal punto di vista dello
stato di conservazione dei beni, fornendo, ove possibile, precisi elementi
di georeferenziazione nell’ambito dei sistemi informativi territoriali
e stabilendo connessioni a reti tematiche. La diffusione di tali dati
è notevolmente importante anche per le applicazioni connesse al
rischio conservativo del patrimonio diffuso (sicurezza, eventi catastrofici,
monitoraggi per la conservazione della materia costitutiva ecc.)
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
È di centrale importanza l’attivazione di una sinergia di
forze che vedono in questo caso il SCP operare di concerto con enti pubblici
territoriali e soggetti economici del settore. La realizzazione dell’obiettivo,
da parte del SCP, si ottiene coordinando i flussi informativi presenti
sulla propria applicazione Web (per ogni monumento ecc. scheda di identificazione
con dati di base, localizzazione, orari di apertura, costi, prenotazioni,
visite guidate, esposizioni temporanee, altri eventi, servizi e-commerce
ecc.) con altri canali informativi Internet specifici del settore turistico.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
Nel settore del patrimonio diffuso è quanto mai significativo per
il ruolo fondamentale che può svolgere stabilendo un rapporto privilegiato
con i diversi gradi dell’istruzione scolastica. In tal senso è
importante un coordinamento tra gli esperti della materia e gli insegnanti,
al fine di creare percorsi didattici attinenti alle diverse fasce scolastiche,
che rispettino sia i programmi educativi sia l’adozione di linguaggi
idonei. Tuttavia non va sottovalutato l’accesso ai servizi didattici
anche da parte di categorie di utenti deboli e dei portatori di handicap.
Un approccio di qualità al patrimonio diffuso sul territorio dovrà
considerare con attenzione la contestualizzazione del bene sia dal punto
di vista dell’ambito territoriale di appartenenza sia rispetto all’esistenza
di riferimenti tematici omogenei, e inoltre rispetto alla sua collocazione
cronologica. Un altro elemento di qualità per le elaborazioni didattiche
Web è la chiarezza rispetto alle ricostruzioni virtuali, le cui
regole sono state delineate a proposito dell’obiettivo n. 6 b).
Infine, l’interattività è senz’altro un fattore
di qualità, in quanto consente all’utente scolastico di instaurare
un rapporto diretto con un mondo – quello del SCP – al quale
è affidata la gestione del patrimonio culturale diffuso, normalmente
percepito come astratto e lontano.
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca scientifica
È stato già in parte trattato nell’Obiettivo n. 6
(Diffondere contenuti culturali) al punto c). La messa a disposizione
delle banche di dati esistenti, l’attività di razionalizzazione
della documentazione disponibile e la realizzazione di nuovi prodotti
interoperativi sono le azioni alla base della realizzazione dell’obiettivo.
Per un risultato di qualità è tuttavia necessaria una progettazione
attenta del sistema della ricerca/query e dei collegamenti con altri sistemi
complessi di dati. In tal senso, appare di particolare rilievo la capacità
del SCP di coordinarsi con altri soggetti attivi nella ricerca scientifica,
quali gli istituti universitari e i centri di ricerca specializzati nei
diversi settori, favorendo sinergie particolarmente produttive sia per
la qualità e la competitività del prodotto, sia sotto il
profilo economico. Nell’ambito del patrimonio culturale, tuttavia,
per evidenti ragioni di sicurezza e di copyright, è necessario
prevedere un sistema di accesso controllato (password) e una predisposizione
dei materiali documentari in diverse risoluzioni (bassa risoluzione per
i materiali non scaricabili direttamente).
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti
del settore
È particolarmente utile per mettere a disposizione dell’utente
tutti quei dati sul patrimonio diffuso sul territorio che sono necessari
per la corretta progettazione di interventi sul territorio, dal restauro
di un edificio alla progettazione di nuovi edifici, agli studi per le
localizzazioni di grandi opere infrastrutturali (strade, ferrovie ecc.),
fino alla predisposizione dei piani territoriali, urbanistici ecc. È
evidente che la ricerca diretta sull’applicazione Web dei fondamentali
dati conoscitivi sul patrimonio archeologico, architettonico, paesaggistico
diffuso sul territorio, dei vincoli su di esso gravanti, delle normative
generali e specifiche esistenti, costituisce un servizio essenziale, almeno
nella fase iniziale della ricerca. Un elemento di qualità importante
è certamente quello della completezza e dell’aggiornamento
continuo della situazione. Un altro elemento di qualità è
quello di offrire la possibilità di scaricare i dati necessari
all’espletamento delle pratiche edilizie e urbanistiche. Inoltre,
un servizio utile dovrebbe essere quello di fornire, attraverso l’applicazione
Web, quelle indicazioni di base consolidate (buone pratiche) per accedere
alla realizzazione di lavori di restauro sul patrimonio diffuso (modalità
di intervento, metodologie e tecniche sostenibili, scelta dei materiali
tradizionali ecc.). Naturalmente un altro servizio utile è quello
della pubblicazione dei bandi di gara e di concorso per i lavori sul patrimonio
diffuso e, successivamente, le relative aggiudicazioni (realizzando così
anche l’obiettivo della trasparenza sull’attività).
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni
e gli acquisti
È già stato trattato nell’ambito degli obiettivi n.
1 e 7.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche
di settore
È in un certo senso trasversale ad altri obiettivi, come ad esempio
a quelli già trattati della didattica, della ricerca scientifica,
dei servizi ai professionisti. Nuovi strumenti, in via di sviluppo e affermazione
nel Web, come i forum, i blog e le newsletter, sono tutti validi per ottenere
il valore aggiunto dell’interattività dell’applicazione
Web.
Il patrimonio culturale diffuso sul territorio e i propri utenti
Web
Accettata la definizione di utente data in questo manuale, nella trattazione
degli obiettivi sono emerse alcune categorie di utenti particolarmente
interessate all’argomento. Tra questi vanno segnalati:
- gli addetti al settore (archeologi, architetti, storici dell’arte,
storici, topografi, urbanisti, geologi ecc) siano essi operanti all’interno
dei SCP produttori dell’applicazione Web, siano essi operanti nell’ambito
dell’università e di centri di ricerca specializzati, siano
essi liberi studiosi. Si tratta di un’utenza competente, critica
ed esigente;
- gli addetti alla gestione del territorio e i professionisti del
settore (amministratori di enti territoriali, urbanisti, ingegneri, architetti,
restauratori, geometri, geologi, imprese di settore). Si tratta di un’utenza
specializzata alla quale è necessario fornire dati, in particolare
di identificazione dei beni e giuridico-amministrativi, completi e aggiornati
e affidabili.
- gli addetti all’educazione scolastica (insegnanti di diversi
gradi, esperti di didattica, animatori, comunicatori). Questa fascia di
utenza ha necessità di essere orientata nella materia, talora complessa
e molto tecnica. Il linguaggio (nelle diverse accezioni delle applicazioni
Web) deve essere chiaramente coordinato e codificato.
3.3.4 Musei
«A museum is a non-profit making, permanent institution in the service
of society and of its development, and open to the public, which acquires,
conserves, researches, communicates and exhibits, for purposes of study,
education and enjoyment, material evidence of people and their environment»2.
Nel proporre questa definizione dell’ICOM, si deve tuttavia sottolineare
che i musei, nel loro complesso, costituiscono una galassia, uno degli
insiemi più articolati e variegati che, per le tante storie della
loro formazione, per i diversissimi contenuti, raccolte e composizioni,
si propongono anche come rappresentazione “astratta” delle
società che li hanno generati. Per questo, forse di più
che in altri settori, il museo può essere considerato un simbolo
unificante delle diversità delle culture degli Stati e delle regioni.
D’altra parte va osservato che il museo è esso stesso mezzo
di comunicazione culturale, con propri codici e linguaggi a lungo elaborati
e sperimentati. Se è vero che i musei nascono in quanto collezioni
di antichità e di arte presso le grandi corti del Cinque-Seicento
italiane ed europee per volere dei principi che intendevano così
rappresentare (e comunicare) il loro potere a ristretti gruppi ammessi
alla visita, in seguito, a partire dal XIX secolo in particolare, si apriranno
a tutti i cittadini, assumendo appieno la funzione di interesse pubblico
di luoghi di conservazione del patrimonio culturale e di luoghi educativi
che tuttora ricoprono. Sotto questo profilo la definizione di “pubblico”
deve intendersi in un’accezione ampia, in quanto accanto ai musei
di proprietà e gestione pubblica esistono anche fondazioni, istituzioni
private o miste che tuttavia assolvono anch’esse alla funzione pubblica
di diffusione della cultura. Tali articolazioni sono particolarmente vere
in Europa, ma presenti anche nel resto del mondo.
Anche la natura dei musei non è uniforme; pur non essendo questo
il luogo per un esame dettagliato, è tuttavia necessario operare
alcune distinzioni per le implicazioni che ne derivano sotto il profilo
delle applicazioni Web e dei diversi tipi di utenti: infatti, accanto
ai cosiddetti “grandi musei”, soprattutto formati da collezioni
storiche e spesso sedi di grandi eventi espositivi, sempre di più
terminali del turismo di massa (si pensi ad esempio al Louvre, al British
Museum o agli Uffizi), si sono aggiunte di recente esperienze come quelle
del Museo Guggenheim di Bilbao, consistenti in musei creati ex novo, quasi
“repliche” di modelli d’oltre oceano, con finalità
essenzialmente economiche, nel nuovo significato di “economia culturale”.
Ma accanto a tali importanti realtà, esiste una rete fittissima
di musei diffusi sul territorio che costituiscono la saldatura della memoria
nel dialogo sociale, il luogo di riferimento per comprendere la storia
di una città, di una regione, di fatti e di persone che alla formazione
culturale di quella realtà hanno contribuito. Sono i musei “locali”,
termine questo da intendersi in quanto radicati sul territorio, talora
anche molto grandi e rappresentativi, con le loro specificità storiche,
archeologiche, artistiche, scientifiche, di storia naturale, di antropologia,
di archeologia industriale, e mille altre ancora, come ad esempio i musei
delle automobili, del vino, dell’ombrello, dei treni, delle bambole,
della cioccolata ecc.
Questo rapido ed essenziale panorama dei diversi tipi di musei, lontano
dal voler essere esaustivo, ha inteso evidenziare i tanti caratteri di
questi istituti che tuttavia hanno fondamentali momenti unificanti nella
missione di luogo di conservazione della memoria e nel compito educativo.
I musei e gli obiettivi delle AWCP
Considerate tali premesse, è necessario chiarire quale ruolo possa
essere giocato dalle applicazioni Web per sostenere (e sviluppare) le
attività di un museo. Nella generalità dei casi, per lo
meno nella sua lunga fase sperimentale, lo strumento telematico è
stato utilizzato essenzialmente come mezzo di informazione, come vetrina,
appiattendo la propria vocazione sui modelli commerciali.
Una maggiore conoscenza delle potenzialità dello strumento, accanto
a una migliore consapevolezza delle possibilità applicative anche
da parte degli addetti al settore (direttori, conservatori, ricercatori
ecc.) consente oggi di sviluppare applicazioni Web nelle quali la qualità
dei contenuti culturali sia requisito fondamentale. In una parola, dal
sito Web “vetrina” si deve tendere a un sito Web thesaurus
che, riflettendo appieno l’identità del museo, si proponga
come luogo, sì d’informazione, ma anche strumento –
interno ed esterno – per la diffusione, la consultazione, la ricerca,
l’educazione sui contenuti del museo.
In maniera del tutto specifica si rileva infatti che le teorie dell’apprendimento,
in particolare di matrice cognitiva, trovano nuovo riscontro nelle discussioni
incentrate sul Web, non solo come mezzo di comunicazione per i musei,
bensì come vero e proprio strumento di conoscenza.
Dunque, nel settore museale è ormai del tutto insufficiente l’immagine
dell’applicazione multimediale come elemento comunicativo aggiuntivo
e finale, e quindi mirato quasi esclusivamente alla trasmissione delle
informazioni, seppure tali informazioni acquisiscano un carattere di servizio
non secondario. L’applicazione multimediale nella sua versione on-line
tende a divenire quindi un’integrazione sempre più importante
non solo rispetto ad alcuni servizi tradizionali (prenotazione visite,
vendita di biglietti, cataloghi ecc.) ma proprio per lo svolgimento delle
prioritarie funzioni di educazione riservate al museo e sulle quali, all’interno
del dibattito museografico, si va ponendo l’accento, fino a considerare
i musei come centri di educazione permanente. Proprio le capacità
di interazione e le possibilità di costruzione e di adeguamento
a differenti stili di apprendimento rendono lo strumento multimediale
quanto mai adeguato ai nuovi indirizzi museografici.
In questo contesto, come già si è accennato, si vanno sempre
più affermando tendenze che vedono nel Web un mezzo di comunicazione
comunque diversificato rispetto alla comunicazione istituzionale: strumento
cognitivo privilegiato che, pur mantenendo un legame stretto con l’identità
dell’istituzione, sempre di più trova integrazione in una
comunità allargata riferita a reti telematiche.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
Questo obiettivo risulta di grande rilevanza. Infatti, sarà capitato
a molti di visitare un sito Web di un museo e poi di recarsi effettivamente
a vederlo, verificando una sostanziale mancanza di attinenza tra le due
realtà, quella virtuale e quella reale. Elemento di qualità
sarà dunque la capacità di rappresentare l’essenza
profonda del museo, volendo dare una definizione totalizzante, far sentire
“il suo profumo”. Nel capitolo sugli obiettivi si è
cercato di definire il significato di identità di un SCP. Nel caso
del museo, accanto alla storia della sua formazione, alla descrizione
del suo contenuto e del suo contenitore, delle trasformazioni (allestimenti,
acquisizioni ecc.), sarà importante raccontare non solo il rapporto
del museo con il luogo nel quale si trova, ma anche la percezione del
museo, nel tempo, da parte della gente.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Si ottiene dedicando una parte dell’AWCP all’informazione
puntuale e aggiornata sulle attività del museo, non solo quelle
rivolte all’esterno (mostre, visite guidate, didattica, pubblicazioni,
conferenze, eventi di vario genere ecc.) ma anche quelle finalizzate alla
cura delle collezioni (restauri, programmi di allestimento, acquisizioni,
scambi ecc.) e alla ricerca (studi su collezioni e materiali, partecipazioni
a programmi di ricerca specifici nazionali e internazionali, catalogazioni,
partecipazione a convegni scientifici ecc.). Si accenna brevemente anche
a esperienze molto positive di utilizzo dello strumento Web come il caso
di rappresentare on-line le attività di restauro su particolari
oggetti, avviando anche comunità tematiche indirizzate a specialisti
e non. Un requisito di qualità, per il raggiungimento di questo
obiettivo è certamente l’attivazione di contatti on-line
(posta elettronica, newsletter, forum) che diano un carattere interattivo
all’applicazione Web.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione dell’AWPC
Si realizza definendo con chiarezza (architettura e percorsi) gli ambiti
di interesse dell’applicazione. Un’applicazione Web di qualità
deve inoltre pubblicare i riferimenti dello staff redazionale e degli
autori dei diversi contenuti nei vari settori.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei network
di settore
È molto importante nel caso dei musei. Creare o partecipare a reti
tematiche su diversi livelli (ad esempio, instaurare collegamenti tra
musei presenti su ambiti geografici omogenei o tra musei con contenuti
simili ma geograficamente lontani) è certamente un elemento di
qualità dell’applicazione Web. Inoltre l’applicazione
Web di un museo può svolgere un ruolo efficace anche in reti differenti,
si pensi ad esempio agli aspetti del sostegno al turismo culturale, a
quello dei circuiti scolastici, della ricerca, dell’università,
nei quali il museo con le proprie peculiarità (la sua esperienza,
i suoi contenuti, i suoi laboratori) può entrare attivamente apportando
un contributo di qualità tale da consentire la piena affermazione
non solo del suo ruolo culturale, ma anche sociale.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di settore
Ha un ruolo probabilmente secondario nel settore. Non è inutile
tuttavia che l’AWCP preveda informazioni puntuali e aggiornate sui
regolamenti in vigore presso l’istituzione, attivando collegamenti
con gli apparati giuridici utili. Il museo, d’altra parte, può
decidere di attivare, attraverso l’applicazione Web, la diffusione
(e discussione) di test sperimentali su nuovi standard di gestione o sulle
prime applicazioni di norme di settore.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
È evidentemente centrale per un’applicazione Web di un museo.
Si possono definire diversi livelli:
- Fornire informazione per la conoscenza di base del museo.
Si tratta del necessario approccio di carattere generale, ma esteso a
ogni parte significativa dell’istituzione. Una sorta di “scheda
anagrafica” che dovrebbe comprendere almeno i dati indispensabili
per rappresentarne l’identità: localizzazione, storia della
formazione, descrizione dei contenuti organizzati per settori, collezioni
ecc., segnalazione delle attività permanenti e temporanee (cfr.
Obiettivo n. 2), segnalazione dei servizi al pubblico attivi (cfr. Obiettivo
n. 11). Questa parte costituirà la base per l’architettura
generale dell’AWCP. La sua completezza, in senso estensivo, è
elemento di qualità dell’applicazione.
- Fornire informazione e documentazione avanzate per l’attività
formativa e didattica e per il supporto al turismo culturale.
I campi applicativi di questo livello sono molto vasti e diversificati
prevedendo approfondimenti tematici e critici, ma anche elaborazioni avanzate
virtuali. Nel caso dei musei significa mettere a disposizione banche di
dati selezionate (vd. rispetto per l’IPR) ma anche realizzare applicazioni
specializzate per la formazione e la didattica museale. Per quanto riguarda
le elaborazioni virtuali, se i tentativi di replicare il museo attraverso
percorsi virtuali non paiono l’obiettivo da perseguire, anche in
considerazione degli elevati costi, lo strumento telematico, nella sua
veste virtuale, può essere più proficuamente utilizzato
sia per progetti specifici di divulgazione, sia soprattutto per applicazioni
particolari che possano garantire l’accesso alla visita al museo
il più ampio possibile anche ai portatori di handicap. In ogni
caso, per eventuali elaborazioni virtuali di oggetti o complessi giunti
a noi incompleti (si pensi ai reperti archeologici, ma anche a settori
propri dei musei scientifici) è requisito di qualità fondamentale
per l’applicazione Web rendere espliciti i diversi livelli delle
ricostruzioni: a) livello accertato sulla base della documentazione disponibile;
b) livello congetturale presentato sulla base di indizi e/o confronti
con altri casi accertati; c) livello non accertato su base documentaria
e critica, cioè libera elaborazione.
- Rendere disponibili banche di dati complesse per la formazione
e la ricerca scientifiche.
Il museo non solo luogo di conservazione della memoria e di educazione
al sapere, ma anche (forse innanzi tutto) il museo come centro di ricerca,
come polo attivo nella comunità scientifica e universitaria. In
questo ambito, l’applicazione Web può avere un ruolo centrale,
quello di thesaurus del contenuto del museo, degli infiniti possibili
legami che ogni oggetto conservato può virtualmente istituire con
altri ambiti culturali. Compito dei produttori di Web culturali è
certamente quello di organizzare e rendere interoperative le banche di
dati esistenti, apprestando programmi organici di digitalizzazione dei
contenuti culturali. Nel caso dei musei, inoltre, la disponibilità
on-line (fatti salvi il rispetto dei diritti) per lo meno degli inventari
degli archivi storici, fotografici, dei disegni ecc. costituisce un utile
servizio verso l’esterno, ma anche nello svolgimento interno del
lavoro.
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
È di centrale importanza l’attivazione di una sinergia di
forze che vedano il museo partecipe a pieno titolo alle iniziative degli
enti preposti, degli enti pubblici territoriali e dei soggetti economici.
Si veda a questo proposito quanto scritto negli Obiettivi n. 1 e 6, punto
a.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
È certamente un requisito di qualità per un’applicazione
Web di un museo. È quanto mai importante il coordinamento tra gli
esperti della materia e gli insegnanti, nei diversi gradi scolastici,
al fine di creare percorsi didattici attinenti alle diverse esigenze,
che rispettino sia i programmi educativi sia l’adozione di linguaggi
idonei. Un approccio di qualità al museo, in campo didattico, dovrà
considerare l’opportunità di proporre percorsi tematici con
approfondimenti coerenti con i programmi di studio delle diverse fasce
di età, ma anche aprirsi a un’utenza più vasta, quella
cosiddetta debole o disabile, cercando di sfruttare ogni potenzialità
offerta dallo strumento Web. Altro requisito di qualità è
l’interattività dei servizi didattici, dove gli utenti possano
essi stessi costruire l’applicazione seguendo percorsi preordinati.
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca scientifica
È stato già in parte trattato nell’ambito dell’Obiettivo
n. 6 (Diffondere contenuti culturali) al punto c). La messa a disposizione
delle banche di dati esistenti, l’attività di razionalizzazione
della documentazione disponibile e la realizzazione di nuovi prodotti
interoperativi sono le azioni alla base della realizzazione dell’obiettivo.
Per un risultato di qualità è tuttavia necessaria una progettazione
attenta del sistema di ricerca/query e dei collegamenti con altri sistemi
complessi di dati. In tal senso appare di particolare rilievo la capacità
del museo di coordinarsi con altri soggetti attivi nella ricerca scientifica,
quali gli istituti universitari e i centri di ricerca specializzati nei
diversi settori, favorendo sinergie particolarmente produttive sia per
la qualità e la competitività del prodotto, sia sotto il
profilo economico. In particolare nell’ambito delle immagini, ma
anche in quello del catalogo, tuttavia, dovranno essere rispettate le
norme in materia di IPR, prevedendo sistemi di accesso controllato e una
predisposizione di materiali documentari in diverse risoluzioni (bassa
risoluzione per i materiali non scaricabili direttamente).
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti
del settore
Ha delle implicazioni per il settore dei musei, se consideriamo tale istituzione
anche sotto il profilo della gestione. Un museo infatti deve essere curato,
allestito, mantenuto, restaurato sia per quanto attiene al contenitore,
sia naturalmente per quanto attiene al contenuto. Dunque un’AWCP
completa dovrà riservare uno spazio a tale ambito informando sulle
attività in progettazione, sulle gare di appalto o di affidamento
dei diversi lavori e servizi, sulle fasi di realizzazione, ma anche offrendo
la possibilità di disporre on-line del materiale utile per partecipare
alle chiamate. Accanto a ciò, può essere curata una sezione
di monitoraggio di tutte le attività tecniche, offrendo la possibilità
di avviare scambi informativi on-line su tecniche e prodotti idonei contribuendo
alla crescita del know-how nei diversi settori propri della galassia museo.
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni
e gli acquisti
È da considerarsi necessario per un’AWCP di un museo. Se
ne vedano gli aspetti anche negli Obiettivi nn. 1 e 7 già trattati.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche
di settore
È tra i più innovativi, se si considerano i recenti sviluppi,
ad esempio dei blog, accanto all’affermazione sempre più
vasta dei forum tematici. Tuttavia il settore dei musei può essere
particolarmente adatto a esperienze specifiche. Ad esempio, la possibilità
di accostare virtualmente tra loro (e ad alta risoluzione digitale) oggetti
(per esempio, tutti i dipinti di un autore) altrimenti dispersi in luoghi
diversi, è stata sperimentata a proposito delle opere di Caravaggio.
In ogni caso la partecipazione attiva a portali tematici da parte di un
soggetto pubblico, come il museo, che vede ad esempio nell’esperienza
del portale pubblico Euromuse un caso di recente attivazione, è
necessaria soprattutto per il controllo della qualità delle informazioni,
altrimenti lasciate completamente in mano a soggetti privati.
I musei e gli utenti del Web
Accettata la definizione di utente data in questo manuale, nella trattazione
degli obiettivi sono emerse alcune categorie di utenti particolarmente
interessate ai musei. Tra questi vanno segnalati:
gli addetti al settore (direttori, conservatori, esperti, restauratori,
guide culturali e turistiche) siano essi operanti all’interno delle
istituzioni museali produttrici dell’AWCP, siano essi esterni (universitari,
ricercatori, esperti, studiosi, restauratori, guide turistiche) si tratta
di un’utenza competente, critica ed esigente; gli addetti all’educazione
scolastica (insegnanti dei diversi gradi, esperti di didattica, animatori,
comunicatori). Questa fascia di utenza dovrebbe essere orientata nella
materia, talora complessa e tecnica. Il linguaggio (nelle diverse accezioni
delle applicazioni Web) deve essere chiaramente coordinato e codificato.
3.3.5 Uffici di gestione e tutela
Sono compresi in questa categoria tutti i livelli dell’amministrazione
del patrimonio culturale: dagli uffici centrali statali e regionali (ministeri,
direzioni generali) con compiti prevalentemente di indirizzo e di coordinamento
delle politiche e delle strategie, di programmazione di controllo della
spesa, agli uffici territoriali con compiti di gestione tecnico-scientifica
e amministrativa del patrimonio diffuso sul territorio, ivi compresi i
musei, le biblioteche, gli archivi. Gli aspetti delle applicazioni Web
direttamente attinenti al patrimonio culturale diffuso, ai musei, agli
archivi, alle biblioteche sono stati trattati in appositi capitoli. L’attenzione
è qui incentrata, invece, sulla questione dell’utilizzazione
di un’applicazione Web come strumento utile per la realizzazione
della missione istituzionale cui sono chiamati gli uffici preposti alla
gestione e alla tutela. Il vasto ambito territoriale – gli Stati
membri dell’Unione Europea – al quale questo manuale intende
rivolgersi, impone un livello di genericità nella trattazione dell’argomento,
in quanto sono presenti molte specificità nazionali nel settore
dell’organizzazione della pubblica amministrazione. Tuttavia, un
patrimonio culturale condivisibile, a livello europeo, nei contenuti,
per la storia della sua formazione concettuale e per comuni percorsi verso
le attuali definizioni giuridico-amministrative, insieme alla consuetudine
acquisita a un dialogo tra i SCP europei, sono fattori che permettono
oggi di tracciare uno schema comune di comunicazione attraverso lo strumento
Web. Infatti, proprio la definizione di una piattaforma di comunicazione
condivisa tra le amministrazioni pubbliche di settore, sia ai diversi
livelli nazionali (Stato, Regioni, comunità locali, città),
sia a livello europeo degli Stati membri e degli Stati dell’allargamento,
si propone come un presupposto essenziale per l’affermazione di
una rete di contatti aperti a una nuova funzionalità e a esperienze
messe in comune fino all’affermazione del valore aggiunto europeo.
È bene sottolineare nuovamente che l’applicazione Web pubblica
deve essere intesa come strumento non solo di comunicazione – informazione
e divulgazione – ma anche come strumento di lavoro in un quadro
di innovazione tecnologica delle pubbliche amministrazioni. Si tratta,
quindi, di introdurre e acquisire, anche attraverso un’accurata
azione formativa, nuovi sistemi nelle relazioni interne ed esterne nell’ambito
del processo lavorativo: in brevissima sintesi devono essere considerati
i fenomeni che l’introduzione dello strumento Web ha prodotto e
produrrà ancora di più nel mondo del lavoro e in particolare
in quello delle pubbliche amministrazioni: innanzi tutto una nuova trasparenza
che genera anche la circolazione delle competenze, l’apertura alle
relazioni esterne, la costruzione di comunità tecniche, amministrative
e giuridiche. Conseguentemente si assiste all’affermazione della
“formazione permanente”, che – proprio attraverso una
vasta accessibilità alle informazioni, alla documentazione, alle
fonti giuridiche e amministrative – rende gli addetti capaci di
un auto-aggiornamento continuo e specialistico, consentendo l’incremento
delle competenze e la crescita di interesse e consapevolezza nello svolgimento
del lavoro, che produce una più elevata qualità dei risultati.
D’altra parte, lo strumento Web comporta l’introduzione di
nuove procedure nelle attività e nelle azioni: pensiamo all’introduzione
dei protocolli informatici, della gestione delle banche di dati degli
archivi ecc.
Infine, l’adesione quanto più allargata a una piattaforma
comune da parte dei SCP è certamente un’opzione importante
nel quadro dello sviluppo di una comunità culturale europea che
consentirà di mettere ancor più in valore la ricchezza del
patrimonio culturale esaltandone specificità e diversità.
Gli uffici di gestione e di tutela del patrimonio culturale e
gli obiettivi delle AWCP
I siti ufficiali delle pubbliche amministrazioni sono diventati, ormai,
riferimenti essenziali per tutti i cittadini e tendono sempre di più
a presentarsi come siti di informazione e di servizio. In particolare
i siti Web delle amministrazioni centrali (Ministeri della Cultura) assumono
– giustamente – sempre più il ruolo di portali per
tutte le articolazioni degli uffici dipendenti.
Un elemento generale di qualità, dunque, è quello di un’effettiva
armonizzazione tra tutte le applicazioni Web, che, tuttavia, sappia coniugare
in modo appropriato la necessità di una architettura composita
e della coerenza espositiva del sistema con la garanzia di una indipendenza
progettuale dei diversi siti.
Un altro fattore di qualità è l’interoperabilità
delle applicazioni Web dei diversi SCP, sia dal punto di vista tecnologico,
sia dell’architettura, affinché sia reso efficace lo svolgimento
delle diverse attività attraverso il Web (in particolare Intranet):
si pensi, ad esempio, ai flussi per quanto riguarda le azioni di programmazione,
gestione, monitoraggio della spesa nei diversi settori di attività.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
Riveste un ruolo centrale, in quanto il suo raggiungimento garantisce
una corretta identificazione del Soggetto. In un’applicazione di
qualità dovranno, a questo proposito, essere espressi con completezza
e chiarezza la missione istituzionale (con riferimento alle competenze
per materie e territorio), la posizione gerarchica nell’ambito del
sistema amministrativo di appartenenza, la propria storia istituzionale,
la localizzazione e ogni altro elemento utile al contatto.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Ha una rilevanza essenziale. In sintesi l’applicazione Web deve
rappresentare con completezza ogni settore di attività, i relativi
uffici e i servizi da questi resi. Particolare attenzione deve essere
data alla presentazione dei processi di realizzazione delle attività,
siano esse amministrative (ad esempio, attribuzione di finanziamenti,
procedure di gara ecc.), siano esse tecnico-scientifiche (realizzazione
di opere di restauro, attività di catalogazione ecc.), siano esse
di divulgazione culturale (pubblicazioni, eventi ecc.). Un sito Web di
qualità dovrebbe essere in grado di rappresentare “in diretta”
lo svolgimento delle attività, riservando una particolare cura
agli aspetti di interattività nei confronti sia degli addetti al
settore (altre istituzioni, comunità scientifica, professionisti,
specialisti) con la convinzione dell’utilità di adottare
modalità innovative nel processo lavorativo dalla progettazione
fino alla conclusione e alla divulgazione dei risultati.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione dell’AWCP
Va considerata, per questo tipo di SCP,
soprattutto la necessità di distinguere tra un’applicazione
Web d’informazione e di servizio, che deve essere completa e aggiornata
rispetto a ogni settore di attività (cfr. Obiettivo n. 2) e un’applicazione
tematica eventualmente temporanea, ad esempio riferita a un evento espositivo
o a un progetto specifico o, ancora, a un’attività di formazione
in rete. In questi casi devono essere ben evidenziate le finalità
e la durata dell’applicazione e, inoltre, devono essere stabiliti
i legami necessari a collocare tale applicazione nell’ambito del
complesso delle attività stabili del SCP.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei network
di settore
È importante, in quanto dal suo raggiungimento dipende la visibilità
dell’applicazione Web. È dunque necessario valutare con attenzione
la missione dell’AWPC al fine di collocarla proficuamente in reti
tematiche idonee e di qualità, favorendone attivamente la promozione
e lo sviluppo.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di settore
È da considerarsi molto importante per un’applicazione Web
di un SCP con compiti di tutela e di gestione. Elementi di qualità
sono certamente la chiarezza espositiva, ottenuta soprattutto con un’efficace
organizzazione delle informazioni, con una razionale scelta dei link e
con l’aggiornamento continuo delle informazioni. Di particolare
utilità possono essere l’introduzione di ricerche tematiche
e un settore di notizie.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
Può essere considerato, in un certo senso, presupposto necessario
all’esistenza stessa dell’applicazione Web in questa categoria.
Infatti, l’applicazione Web di un ufficio di tutela e di gestione
può letteralmente porsi l’obiettivo di diffondere contenuti
culturali e non di produrli. Ciò nel senso di collocarsi, nel sistema
della comunicazione, come collettore, organizzatore e diffusore di contenuti
culturali prodotti da altri SCP da esso dipendenti o meno. Una sorta di
osservatorio delle produzioni, delle attività rilevanti e significative,
una sorta di volano per iniziative culturali, oltre che un portale di
informazioni. Questi dovrebbero essere i caratteri di qualità.
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
Si lega a quanto appena osservato ed è strategico sotto il profilo
politico ed economico, ma anche per l’affermazione di un nuovo modello
sostenibile di “godimento” del patrimonio culturale. La diffusione
di Internet ha, infatti, facilitato enormemente l’auto-preparazione
degli utenti che, sempre di più, progettano viaggi, itinerari,
visite attraverso le informazioni sul patrimonio culturale, la sua accessibilità,
ma anche i suoi significati essenziali, diffusi via Web. Gli uffici di
tutela e di gestione devono assumere responsabilità e rendersi
garanti della qualità di tali informazioni.
Obiettivi n. 8 (Offrire servizi didattici), n. 9 ( Offrire servizi per
la ricerca scientifica), n. 10 (Offrire servizi ai professionisti del
settore) e n. 11 (Offrire servizi per le prenotazioni e gli acquisti)
Non sono centrali per i SCP “Uffici gestione e di tutela”,
se non indirettamente. Per questo si rinvia a quanto detto a proposito
delle categorie “Patrimonio culturale diffuso sul territorio”,
“Musei”, “Biblioteche” e “Archivi”
in quanto ogni settore presenta proprie specificità.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche di settore
Può, invece, considerarsi particolarmente significativo per un’AWCP
di questa categoria; infatti un ufficio di tutela e gestione (si pensi
a un ministero per la cultura o il turismo, a una direzione generale o
a un assessorato, a una soprintendenza) ha certamente interesse ad attivare
comunità tematiche di settore, che realizzino quelle opzioni di
formazione on-line, di crescita delle competenze e di aggiornamento continuo
e allagato nei diversi settori delle attività della propria missione
istituzionale.
3.3.6 Centri di ricerca e formazione
L’origine stessa del Web ha inizio in un centro di ricerca. La messa
a punto di un sistema telematico di scambio di informazioni e visualizzazione
dei documenti in modalità ipertestuale è la esigenza cui
Tim Berners Lee presso il CERN – la principale organizzazione scientifica
europea – tentò di rispondere attraverso uno strumento di
comunicazione che armonizzasse gli standard (reti, trasmissione dati,
ipertesto, multimedia) esistenti.
Lo scambio d’informazioni scientifiche parte dalle RFC (requests
for comment) che hanno caratterizzato internet sin dagli albori. Quest’esigenza
ha trovato e trova nel Web il maggiore tra i contenitori di letteratura
grigia di argomento scientifico.
L’ambito accademico è quello che ha subito adottato questo
strumento e lo ha reso popolare. Centri di ricerca, formazione (didattica
esercitata sia per scopi educativi sia di riqualificazione professionale)
e produzione possono essere integrati o meno in un unico soggetto (sia
pubblico sia privato) autonomo. All’unico soggetto possono, in questo
caso, corrispondere uno o più AWCP.
Nell’ambito del settore pubblico sono numerosi gli esempi in cui
insegnamento, attività di ricerca (ad esempio, sui processi di
deterioramento dei materiali), elaborazione di metodologie conservative
e, genericamente, attività di consulenza scientifica e tecnica
sono svolte da un unico soggetto.
Molte nazioni europee caratterizzano, in questo senso, il centro di eccellenza
(pubblico o privato) nell’ambito della ricerca e formazione nella
conservazione del patrimonio culturale. In Italia si segnalano l’Istituto
Centrale per il Restauro di Roma o l’Opificio delle Pietre dure
di Firenze.
I centri di ricerca e di formazione e gli utenti del Web
I centri di ricerca e di formazione sono caratterizzati da un’intensa
richiesta di informazioni da parte degli utenti. La definizione dell’identità
rappresenta solitamente un “a priori” e, a parte la necessaria
rappresentazione della propria attività, è prevedibile una
notevole richiesta di contenuti, caratterizzata anche da un elevato livello
di dettaglio e specializzazione.
L’utente si diversifica notevolmente a seconda della specifica funzione
svolta dal sito e quindi a seconda della composizione della comunità
di riferimento. È necessario prevedere servizi destinati prevalentemente
alla comunità dei ricercatori, implementando modalità di
consultazione della documentazione scientifica (in formati standard predeterminati)
e strumenti per lo stabilirsi di un flusso comunicativo periodico o saltuario,
ma completo delle informazioni essenziali. L'accesso ai cataloghi delle
biblioteche e degli archivi (se implementato con tecnologia Web) rappresenta
uno dei servizi maggiormente utili e richiesti.
Potranno attivarsi, possibilmente, forum di discussione su temi specifici.
Tale iniziativa potrà essere prevista solo se saranno garantite
le attività connesse alla gestione efficace di un forum.
L'obiettivo di ampliare la gamma degli strumenti di comunicazione si genera,
solitamente, a causa di una comunicazione esercitata attraverso un linguaggio
di “comunità”, spesso comprensibile solo all'interno
della specifica comunità scientifica di riferimento.
Le politiche di digitalizzazione nei centri di ricerca e di formazione
e il Web
Un sito Web dedicato a un centro di ricerca e formazione prevede generalmente
la messa a disposizione di una notevole quantità di materiale anche
grezzo nella stesura, ma comunque proposto in formato di documento standard.
Una particolare attenzione deve essere posta all’indicizzazione
e quindi alla rintracciabilità pubblica del materiale stesso mediante
l’uso di lessici, thesauri ecc., integrati nella base di dati distribuita.
Le caratteristiche stesse della comunità scientifica spingono verso
una raffinazione delle tecniche di comunicazione sincrona (chat) o asincrona
(forum, newsletter) e l’evoluzione di piattaforme per questo in
ambito possibilmente open-source. Esiste una consolidata tradizione nelle
istituzioni accademiche o assimilabili, a favore dell’adozione di
software e soluzioni tecniche non proprietarie.
3.3.7 Progetti culturali
La realizzazione di un sito Web è spesso tra le finalità
stesse di un progetto culturale pubblico, in relazione alla vocazione
del progetto, mirato al miglioramento e al rafforzamento delle strategie
di creazione e diffusione di contenuti culturali.
Lo strumento telematico permette sia di comunicare informando gli utenti
presenti in rete sulle caratteristiche e gli obiettivi del progetto (comunicazione
esterna), sia di gestire alcuni degli aspetti del progetto utilizzando
spazi riservati (comunicazione interna). La condivisione delle informazioni
sviluppate nell'ambito di un determinato progetto culturale permette lo
sviluppo e l'accrescimento culturale avviatosi grazie alla Società
dell'informazione e della conoscenza. Pubblicare, all'interno di un sito
Web di un progetto culturale pubblico, una selezione di risorse utili
sia allo svolgimento del progetto stesso sia alla comprensione e al raggiungimento
di iniziative consimili così come pubblicare i documenti prodotti
è un'azione che dà valore e visibilità al progetto
e lo investe delle prospettive proprie della "Società dell'informazione".
Un'adeguata pianificazione della strategia di comunicazione esterna permetterà
la promozione di una chiara comprensione del progetto attraverso la coesione,
la sussidiarietà, la cooperazione e il pluralismo. Nell'ambito
dei siti Web di progetti culturali è importante infatti che essi
abbiano un esplicito legame con sviluppi e tendenze culturali in atto
nella società: anche attraverso l'appartenenza a reti e portali;
che siano strumenti innovativi di diffusione culturale; che siano promotori
dei risultati raggiunti sia in comunità specialistiche sia in un
ampio bacino di utenza. Gli spazi ad accesso riservato possono essere
un utile strumento di lavoro e favorire la comunicazione interna alle
attività previste dal progetto. Ciò si realizza dando la
disponibilità di visionare e scaricare materiale aggiornato, presentando
un'agenda con gli appuntamenti e le scadenze di svolgimento del progetto
e rendendo raggiungibili telematicamente tutti i partecipanti al progetto.
Alcuni elementi utili sono forum, liste di distribuzione e bollettini
telematici riservati.
È possibile che un progetto culturale preveda la realizzazione
di banche dati che possano essere implementate anche via Web. In questo
caso, ottemperando alle norme di tutela e privacy dei contenuti, l'AWCP
diviene non solo strumento di comunicazione, ma di realizzazione stessa
del progetto. Per ottimizzare la comunicazione esterna si suggerisce di
dedicare particolare attenzione alla realizzazione di comunicati stampa
da inviare alle centrali media presenti on-line al fine di informare sulle
attività e sui risultati raggiunti.
I progetti culturali e gli obiettivi delle AWCP
L'analisi degli specifici obiettivi delle applicazioni Web culturali pubbliche,
nel caso di un progetto culturale, coinvolge sia i SCP che gli eventuali
partner privati che partecipano al progetto.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità
del SCP
Si realizza fornendo indicazioni sulle finalità (descritte anche
in rapporto alle esigenze culturali che la società civile ha posto
in essere), gli obiettivi (fornendo una documentazione degli scopi del
progetto) e sull'organizzazione del progetto. L'AWCP presenterà
inoltre in modo chiaro ed evidente tutti i partecipanti, siano essi istituzioni,
imprese, enti pubblici o privati.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Prevede l'indicazione dei tempi di svolgimento e attuazione del progetto,
la pubblicazione dell'agenda e di informazioni legate agli aspetti economici
e finanziari. È necessario che vengano collegate le finalità
del progetto alle attività del SCP e/o enti coinvolti nel progetto,
dando indicazioni sui responsabili dei SCP partecipanti, sulle modalità
e i tempi di integrazione tra i risultati ottenuti dal progetto e le attività
dei SCP e/o enti coinvolti.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione dell’AWCP
Richiede la presentazione delle caratteristiche tecnologiche dell'applicazione,
delle finalità che essa si pone rispetto al progetto e quindi degli
strumenti che offre per la realizzazione degli obiettivi del progetto.
Verrà data indicazione anche dei tempi di aggiornamento.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei network
di settore
È fondamentale per il perseguimento degli obiettivi e delle finalità
poste da un progetto culturale. La condivisione e la promozione dei risultati
raggiunti, la coesione e la collaborazione ad altri progetti culturali
on-line consimili, conclusi o in atto, come pure la messa in comune di
strumenti telematici di riferimento (banche dati, thesauri, linkopedie)
avviene attraverso la partecipazione o la creazione di reti e portali
tematici. Quest’obiettivo costituisce uno dei principali orizzonti
della Società dell'informazione e della conoscenza.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di settore
È realizzabile esclusivamente se è un obiettivo previsto
dal progetto culturale.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
È collegato all'obiettivo n. 4, condividendo il carattere culturale
rispetto allo sviluppo della Società dell’informazione e
della conoscenza. Possano essere individuate fasce di utenza che diversamente
fruiscono dei contenuti presentati e sviluppati in un'applicazione Web
dedicata a un progetto culturale. In questo caso si rende necessario uno
studio affinché corrispondano il linguaggio e la tipologia dell'informazione
e del servizio al profilo dell'utente selezionato, ottemperando le norme
di tutela della privacy e del copyright dei contenuti.
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
È realizzabile esclusivamente se è un obiettivo previsto
dal progetto culturale.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
È realizzabile esclusivamente se è un obiettivo previsto
dal progetto culturale.
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca scientifica
È collegato all'obiettivo n. 6. Un sito Web dedicato a un progetto
culturale può prevedere infatti servizi rivolti alla ricerca scientifica,
rendendo fruibili le banche dati eventualmente sviluppate all'interno
del progetto. Per motivi di riservatezza dei dati è possibile che
siano ad accesso riservato.
Alcuni possibili servizi: analisi dei dati (ossia ricercare e visualizzare
i dati secondo parametri prestabiliti, come cronologia, parole-chiave
ecc.), registrazione dei criteri di ricerca selezionati, salvataggio della
ricerca effettuata, oppure invio nella propria casella di posta elettronica,
sottoscrizione di un abbonamento che, automaticamente, secondo un determinato
intervallo di tempo, invii gli aggiornamenti apportati nella base di dati,
disponibilità di immagini con maggior definizione.
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti
del settore
Coincide con l'obiettivo n. 9.
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni
e gli acquisti
Si realizza quando i servizi esposti nell'obiettivo n. 9 (comuni all'Obiettivo
n. 10) prevedono transazioni economiche.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche di settore
Prevede l'offerta di servizi informativi e interattivi mirati alla comunicazione
e partecipazione degli utenti ai risultati ottenuti. Tra questi: realizzazione
di forum, newsletter e bollettini telematici rivolti in particolare a
determinati gruppi di profili di utenza attinenti alle caratteristiche
culturali e scientifiche previste dal progetto. Per sensibilizzare e implementare
la comunità è opportuno che vengano adottate strategie di
diffusione (comunicati stampa, iscrizione a liste di distribuzione e forum
di riferimento) e che siano curate da personale culturalmente competente
tutte le attività interattive di comunicazione e scambio, compreso
il canale della posta elettronica.
I progetti culturali e gli utenti del Web
L'interazione tra soggetto e utente si realizza sia offrendo strumenti
interattivi come un canale "contatti" o "comunità"
deputato a rispondere alle richieste che giungono per posta elettronica,
sia mettendo a punto forum, liste di distribuzione e bollettini telematici
con la finalità di diffondere e condividere i risultati raggiunti
all'interno del progetto.
Considerando che un progetto culturale pubblico può coinvolgere
partner pubblici e partner privati, il sito Web può diventare luogo
aperto dove incoraggiare lo scambio, la cooperazione, il coinvolgimento
e la partecipazione di ulteriori soggetti pubblici e/o privati.
Le politiche di digitalizzazione nei progetti culturali e il
Web
La relazione fra l'applicazione Web e i progetti di digitalizzazione è
diretta e prioritaria rispetto ad altri canali di comunicazione. Considerando
che la Società dell'informazione e della conoscenza è basata
sulla digitalizzazione dei programmi di contenuti culturali è naturale
che la rete Internet costituisca il primo sbocco dei progetti culturali
pubblici.
Nella fase di pianificazione di un progetto digitale è importante
operare una scelta critica di quale materiale trattare e pubblicare. I
criteri di selezione del materiale dipendono dagli obiettivi del progetto,
dai vincoli tecnologici e finanziari, dai diritti di copyright e di IPR
e da eventuali altri progetti digitali realizzati in quel determinato
settore. Naturalmente anche l'accesso al materiale è un fattore
da considerare: la condizione degli originali, la loro reperibilità
e l'eventuale disponibilità anche in formato digitale; adottare
una politica di preservazione degli originali, quando questi siano in
condizioni di conservazione critiche o scarsamente utilizzabili per il
pubblico, rendendo disponibili versioni digitali; l'appropriatezza della
“sorgente” del materiale rispetto alla fruizione on-line;
i costi di digitalizzazione sono tra i criteri fondamentali per la selezione
del materiale da digitalizzare.
Per quanto riguarda il diritto di copyright provvedere eventualmente alla
marchiatura delle immagini protette con marcature o filigrane invisibili.
È importante che un SCP, ponendosi obiettivi specifici di determinati
progetti culturali, consideri gli aspetti collegati all'interoperabilità
e al riutilizzo dei dati. I beni e le attività connesse alla digitalizzazione
sono infatti dipendenti dalle tecnologie che evolvono rapidamente, per
questo motivo va tenuto debitamente conto dell'organizzazione dei dati,
dell'utilizzazione di standard tecnologici avanzati e di pratiche mirate
alla conservazione della cultura e del patrimonio digitale.
Assicurare un uso appropriato dei metadati affinché siano possibili
ricerche di materiali/oggetti appartenenti a diverse collezioni digitali;
adottare l'uso di vocabolari controllati (ad esempio, per descrivere un
luogo o un artista). Sono elementi che permettono che un progetto digitale
sia logicamente connesso con progetti simili, attivando la consultazione
e navigazione trasversale. Garantiscono inoltre la migrazione dei dati
digitali da uno standard tecnologico all'altro.
Considerare nel passaggio dell'oggetto digitale alla fruizione on-line
le procedure di compressione dei documenti ed eventualmente la realizzazione
di immagini di grandezza minore (thumbnail image); offrire la possibilità
di salvare i documenti in differenti versioni, risoluzioni, formati e
grandezze.
La fruizione delle banche dati e delle informazioni elaborate all'interno
di un progetto può avvenire anche in base a una fascia di utenza
diversificata: quella generica e quella registrata e/o autorizzata.
La prima classe di utenti ha l'accesso a tutti i servizi e alle banche
dati pubbliche offerte all'interno del progetto, mentre la seconda classe
di utenza, attraverso procedure di riconoscimento e autenticazione, può
accedere alle informazioni e alle banche dati (riservate o no) con possibilità
differenziate di visualizzare i dati e con l'opzione di implementarle
direttamente on-line. Questo significa, per quanto riguarda la progettazione
di questo servizio on-line, l'individuazione dei diversi profili di utenti
associati in gruppi ai quali corrispondono uno stesso set di permessi.
3.3.8 Eventi temporanei
Quello delle esposizioni è probabilmente uno dei settori nei quali
le applicazioni Web hanno finora trovato maggiore spazio. Ciò è
dovuto, in gran parte, alla funzione di “vetrina” pubblicitaria
che, ad esempio, un sito Web appositamente realizzato può facilmente
assolvere, considerate le sue caratteristiche tecnologiche. Si tratta
spesso di una vera e propria azione di marketing, coordinata con altre,
che ha come obiettivo quello di portare il maggior numero di persone a
visitare la mostra. Spesso la realizzazione di tali “instant Web
sites” è direttamente affidata a creatori professionisti
esterni al SCP ed è attivata direttamente da “consorzi”
misti (SCP, sponsor ecc.) che promuovono l’esposizione.
Un altro tipo di applicazione Web connessa a un evento espositivo temporaneo
riguarda, invece, la possibilità di dotare il percorso di dispositivi
tecnologici di supporto e di approfondimento, ma anche interattivi con
il pubblico sia nel corso della visita, sia in seguito da casa. Naturalmente
la scelta di dotare un’esposizione di simili apparati dipende dal
tipo di mostra, dalle sue finalità, oltre che dalle risorse.
È bene, tuttavia, ragionare sul fatto che anche un “instant
Web site” può – secondo le più aggiornate elaborazioni
nel settore della conservazione dei siti Web culturali – diventare
esso stesso contenuto permanente di un archivio telematico. Esperienze
di questo genere sono attive in diverse parti del mondo: nel settore specifico
delle esposizioni culturali la città di Siena, in Italia, ha in
corso l’archiviazione Web dei siti attinenti alle mostre effettuate
negli ultimi anni.
Le esposizioni temporanee e gli obiettivi del Web
Fissati questi parametri generali, prima di esaminare gli obiettivi specifici
delle AWCP in questo settore, va evidenziato che l’AWCP di qualità
di un’esposizione temporanea deve essere prevista in più
lingue, proprio per assicurare la massima possibilità di diffusione.
Obiettivo n. 1 - Rappresentare l’identità del SCP
Ha un ruolo centrale nel caso di un’esposizione culturale, in quanto
l’AWCP deve inquadrare l’evento temporaneo nell’ambito
delle realtà permanenti che lo producono. Una mostra è spesso
il risultato di una ricerca scientifica condotta da uno o più soggetti
culturali impegnati in un progetto comune. Devono, dunque, risultare chiari
i seguenti aspetti: chi sono gli ideatori, qual è il progetto culturale
che sottende, quali sono le finalità, quali sono i soggetti culturali
che a vario titolo hanno collaborato.
Obiettivo n. 2 - Rendere trasparente l’attività
del SCP
Nel caso di un’esposizione temporanea riguarda essenzialmente la
chiarezza nell’informazione sugli aspetti organizzativi, amministrativi
ed economici che ne hanno permesso la realizzazione.
Obiettivo n. 3 - Essere trasparenti sulla missione dell’AWPC
Si ottiene progettando un’applicazione Web nella quale siano definiti
gli ambiti di informazione, di approfondimento tematico, entrambi ben
distinguibili da possibili settori pubblicitari (sponsor) o di business,
spesso correlati alle esposizioni culturali di grande impegno economico.
Obiettivo n. 4 - Svolgere un ruolo efficace nei network
di settore
È evidentemente molto importante per la missione d’informazione
che un’applicazione Web di un’esposizione ha connaturato in
sé. In questo caso i network di settore saranno anche quelli dell’informazione
e delle agenzie di stampa, dei motori di ricerca, dei circuiti di promozione
turistica ecc.
Obiettivo n. 5 - Presentare norme e standard di settore
Non è rilevante per questa categoria.
Obiettivo n. 6 - Diffondere contenuti culturali
È invece centrale per un’AWCP
di una mostra o di un evento. Tuttavia, come si è accennato in
premessa, a seconda delle risorse disponibili e anche delle caratteristiche
dell’esposizione che l’applicazione Web intende rappresentare,
possono essere ritenuti accettabili livelli diversi di approfondimento:
- Fornire informazione e orientamento di base
Questo livello è obbligatorio per tutte le applicazioni Web e deve
comprendere la scheda anagrafica della mostra o dell’evento con
informazioni complete e aggiornate sui contenuti dell’esposizione
o dell’accadimento dell’evento (soggetto, curatori, promotori
ecc.), sul luogo dell’esposizione (comprendente le coordinate geografiche,
i mezzi per raggiungerlo), il periodo di apertura (comprese eventuali
proroghe), gli orari, i costi e le riduzioni, i servizi disponibili (prenotazioni,
biglietteria on-line, visite guidate, multimediali, cataloghi, handicap,
bookshop, caffeteria, guardaroba, parcheggi), le manifestazioni collaterali
(conferenze, proiezioni, eventi esterni connessi alla mostra o all’evento).
- Fornire informazione e documentazione avanzata
Significa mettere il visitatore e l’utente in generale in condizione
di prepararsi culturalmente prima della visita o dell’evento e di
cercare informazioni e approfondimenti dopo la visita o l’evento.
Per ottenere tale obiettivo l’applicazione Web deve predisporre
percorsi tematici che illustrino i settori fondamentali nei quali l’esposizione
è organizzata, fornendo schede di base per i materiali e gli argomenti
più significativi, riponendo particolare attenzione al tipo di
linguaggio utilizzato. Inoltre, possono essere realizzati collegamenti
con thesauri telematici attinenti.
- Fornire strumenti didattici finalizzati
Un’esposizione o un evento possono essere colti, in base alla loro
identità e agli specifici progetti che li hanno concepiti, anche
come luoghi di divulgazione didattica. Ovvero, possono prevedere, attraverso
un’apposita applicazione Web (eventualmente presentata lungo il
percorso), una specifica lettura didattica dei loro contenuti. In questo
caso la realizzazione dovrà prevedere la collaborazione tra i curatori
della mostra o dell’evento e gli esperti del settore didattico,
con particolare attenzione alle diverse fasce di età, ma anche
agli utenti cosiddetti deboli e disabili.
- Rendere disponibili ricostruzioni virtuali
Un’esposizione temporanea può privilegiare, quale mezzo di
comunicazione, anche realizzazioni virtuali che spesso costituiscono elementi
di attrazione e simbolici di un percorso di visita. Tuttavia, nel caso
di tali applicazioni Web, per elaborazioni virtuali di oggetti o complessi,
è requisito di qualità fondamentale rendere espliciti i
diversi livelli delle ricostruzioni: a) livello accertato sulla base della
documentazione disponibile; b) livello congetturale presentato sulla base
di indizi e/o confronti con altri casi accertati; c) livello non accertato
su base documentaria e critica, cioè libera elaborazione.
Obiettivo n. 7 - Sostenere il turismo culturale
È molto importante l’attivazione di una sinergia di forze
che vedano i promotori implementare iniziative idonee insieme con gli
enti pubblici territoriali e i soggetti economici del settore turistico.
Oltre a quanto descritto negli Obiettivi n. 1 e 6, punto a), particolari
“pacchetti turistici” connessi all’esposizione possono
essere diffusi nell’applicazione Web.
Obiettivo n. 8 - Offrire servizi didattici
È certamente un requisito di qualità per un’applicazione
Web. È quanto mai importante il coordinamento tra gli esperti della
materia e gli insegnanti, nei diversi gradi scolastici, al fine di creare
percorsi didattici attinenti alle diverse esigenze, che rispettino sia
i programmi educativi sia l’adozione di linguaggi idonei. Si veda
il punto c) dell’Obiettivo n. 6. Altro requisito di qualità
è l’interattività dei servizi didattici, dove gli
utenti possano essi stessi costruire l’applicazione seguendo percorsi
preordinati.
Obiettivo n. 9 - Offrire servizi per la ricerca scientifica
Nel caso di un’applicazione Web di un’esposizione temporanea
o di un evento culturale è importante soprattutto fornire gli strumenti
per collegarsi a siti attinenti. Per un risultato di qualità è
tuttavia necessaria una progettazione attenta del sistema di ricerca/query
e dei collegamenti con banche di dati esistenti.
Obiettivo n. 10 - Offrire servizi ai professionisti del settore
Non è attinente alla categoria.
Obiettivo n. 11 - Offrire servizi per le prenotazioni e gli acquisti
È da considerarsi necessario per un’AWCP di un’esposizione.
Se ne vedano gli aspetti anche negli Obiettivi nn. 1 e 7 già trattati.
Obiettivo n. 12 - Promuovere comunità telematiche di settore
La partecipazione attiva a portali tematici da parte dei soggetti pubblici
promotori di un’esposizione o di un evento culturale, che vede ad
esempio nell’esperienza del portale pubblico Euromuse un caso di
recente attivazione, è necessaria soprattutto per il controllo
della qualità delle informazioni, altrimenti lasciate completamente
in mano a soggetti spesso non qualificati.
Le esposizioni temporanee e gli utenti del Web
La definizione data in questo manuale degli utenti è pienamente
aderente al caso delle applicazioni Web di un’esposizione temporanea.
Infatti, al di fuori degli addetti al settore, gli utenti sono una platea
quanto mai vasta ed etereogenea, difficilmente inquadrabile in profili
definiti. Per questo motivo ci troviamo in un settore probabilmente più
difficile, dove le scelte progettuali devono vagliare con attenzione i
modi espressivi, l’architettura e i linguaggi, operando un monitoraggio
attento in ogni parte dell’applicazione Web, calibrata sugli utenti
culturalmente e tecnologicamente più deboli.
1] IFLA-AIB.
Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida IFLA/Unesco per lo sviluppo,
preparate dal gruppo di lavoro presieduto da Philip Gill, per la Section
of Pubblic Libraries dell’IFLA, edizione italiana a cura della Commissione
nazionale Biblioteche pubbliche dell’AIB, Roma: AIB, 2002, p.19.
2] ICOM.
Statutes, art. 2, par. 1, amended by the 20th General Assembly
of ICOM, Barcelona, Spain, 6 July 2001.
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