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Semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea
CONFERENZA EUROPEA DI MINERVA
Qualità del Web per la cultura
Il patrimonio culturale in rete per la ricerca,
per la didattica, per il turismo culturale
Parma, 20-21 novembre 2003, Auditorium Paganini
Marco Barbieri
(Assessore regionale alla cultura)
Autorità e amici convenuti, innanzi tutto vi ringrazio
per questa opportunità e anche io do un segno di benvenuto
in questa regione così accogliente.
Vorrei partire da una provocazione, oggi stiamo ragionando da
figli illegittimi della guerra fredda, sappiamo tutti che Internet
è nato in questa logica, è nato per la paura atomica
o per la paura che qualche bomba uccidesse l’unico cervello
e quindi si è immaginato che invece della struttura storica
del mammifero con cuore e cervello unico ci fosse lo stormo di
uccelli che se anche il rapace ne avesse colpito uno in qualche
modo l’opportunità degli altri di salvarsi sarebbe
stata molto più forte.
Questo è anche il problema che abbiamo di fronte, abbiamo
anche un’opportunità straordinaria di comunicazione
ma ragioniamo su un settore, su uno strumento che non ha cuore
e cervello, non perché sia particolarmente critico rispetto
a Internet, rispetto al Web, ma dobbiamo avere la consapevolezza
su che cosa poniamo oggi la nostra riflessione; ci sono due punti,
due frasi di Umberto Eco di qualche tempo fa, del resto, dove
da un lato lo scrittore pone l’opportunità della
nuova democrazia della cultura, la differenza tra la società
tradizionale del campo diviso in due parti, chi produce cultura
e chi la consuma rispetto alle opportunità offerte oggi
dal Web, dall’altro però il problema di che strumenti
diamo alle persone, come possiamo riuscire a insegnare a fare
filtro perché il problema nella grande rete è distinguere,
selezionare se no tutta questa informazione, tutta questa moltitudine
di messaggi in sé è completamente inutile.
Il Web nella cultura, nella fase iniziale, è stato usato
dai ricercatori, dalle grandi università e di sicuro aveva
un profilo culturale, però ovviamente, limitato a un ruolo
di media interno. Oggi siamo di fronte a uno schema molto diverso,
lo dico perché c’è una assunzione straordinaria
di ruolo della pubblica amministrazione delle nostre realtà
che è assolutamente diversa rispetto al passato; spesso
quando si parla di pubblica amministrazione se ne parla con qualche
riserva mentale, oggi il problema nel Web è chi garantisce,
chi certifica, perché le informazioni sono tantissime,
tantissime le possibilità di avere notizie, frammenti,
ma il problema è la garanzia di questi frammenti e quindi
il ruolo nostro, di pubblica amministrazione, di dare garanzie
sul contenuto è assolutamente straordinario e ci pone di
fronte a responsabilità assolutamente nuove.
Sull’ambito culturale noi abbiamo alcune esperienze e cito
solo come flash, sarò molto breve, già in questa
regione di applicazione anche attraverso l’Istituto Beni
Culturali e attraverso diversi aspetti, la prima cosa che mi interessa
ricordare è che stiamo lavorando a un piano telematico
dell’Emilia-Romagna che entro poco comporterà il
fatto che sarà la regione più cablata non solo d’Italia
ma d’Europa e credo che questo sia un modo per rispondere
sia alle esigenze vere dei cittadini, delle aziende e delle pubbliche
amministrazioni, e c’è un lavoro storico sia di catalogazione
e non solo, diciamo, cartacea cioè di interventi su biblioteche,
su musei, su strutture cinematografiche, su varie forme di cultura
che sono presenti nel territorio. Noi abbiamo fatto qualche tentativo
per così dire avanzato, rispetto allo stesso spettacolo,
non è una grande iniziativa e lo dico anche contro di me,
però siamo la prima realtà che è riuscita
a fare un cartellone regionale rispetto alle opportunità
di spettacolo e quindi un cartellone in cui sono presenti 1543
iniziative molto più legato al teatro e molto più
legato allo spettacolo, diciamo, tradizionale culturale più
alto, però l’opportunità appunto di trovare
strumenti che ci aiutano a interpretare la rete e nello stesso
tempo ci semplificano la vita invece di appesantirla.
Ci sono tantissime esperienze anche in settori vicini rispetto
al rapporto con i cittadini in questa regione: l’esperienza
degli URP e quindi dell’informazione e del rapporto col
pubblico direi che è abbastanza avanzata ed è anche
attraverso rapporti col ministero che la pubblica amministrazione
gestisce alcuni spazi importanti, lo stesso turismo, ma su questo
non voglio rubare il ruolo a Parma perché c’è
un uso intelligente di questi territori, dell’uso del Web
e sulla proposta turistica.
Faccio, in questo caso, una considerazione: da assessore alla
cultura sono assolutamente interessato alle proposte nazionali;
mi pare però che manchi un aspetto che va integrato nella
proposta complessiva. L’aspetto che a me interessa molto
è quello della proposta culturale, dell’avvicinamento
alla cultura anche dei nostri cittadini, cioè, non possiamo
limitarci solo all’approccio turistico. L’approccio
turistico è assolutamente fondamentale: voi sapete che
incidenza ha il turismo nell’economia di questa regione,
però voglio dire anche delle difficoltà di bilancio
delle finanziarie, delle tante problematiche a cui si trovano
di fronte gli amministratori anche locali. Dobbiamo rendere partecipi
i nostri cittadini del ruolo fondamentale che la cultura ha sulla
qualità della vita di tutti i giorni, non rispetto ad altro,
non rispetto a un ruolo simbolico di ciliegina sulla torta dell’amministrazione
del quotidiano, dobbiamo rendere conto che la ricerca di bellezza
è un delle azioni politiche e amministrative più
qualificate che possiamo svolgere nei nostri territori dove c’è
una richiesta vera da parte dei cittadini.
Allora, se riusciamo a svolgere azioni forti anche rispetto a
noi stessi, rispetto alla consapevolezza, io vedo spesso turisti
che hanno la capacità e la forza di arrivare informati
e che girando nelle nostre città chiedono informazioni
su grandi opere d’arte e i nostri cittadini gli rispondono
“non so se è qua davvero”, insomma o noi stessi
o i nostri cittadini sono consapevoli dell’importanza, e
quindi va benissimo anche l’approccio di marketing turistico
che è assolutamente fondamentale ma questo va accompagnato
ad azioni di promozione, di conoscenza, anche rispetto a noi stessi.
Ve lo dico come in un flash: sto tentando sul piano regionale
anche qualche azione provocatoria possibilmente attraverso il
Web e attraverso, spero, anche le nuove frontiere di trasmissione
veloce, ad esempio coinvolgendo centri commerciali, centri di
aggregazione, realtà di passaggio dove ci siano monitor
che ricordino ai nostri cittadini la bellezza a la ricchezza diffusa
dai nostri territori e la proposta culturale odierna.
Allora, dicevo prima del ruolo indispensabile della pubblica amministrazione
sulla certificazione della qualità della proposta, sono
così convinto di questo che so anche che se nelle nostra
proposte la qualità non fa la vera differenza rischiamo
molto in prospettiva.
Questo è quello che fa oggettivamente la differenza nella
grande proposta sul Web, perché Internet, che è
nato per sopravvivere al disastro nucleare, può incontrare
un disastro meno eclatante, ma una bomba più silenziosa
è oggi l’indifferenza, l’apatia, la non curiosità
rispetto alle opportunità culturali che ci sono sul nostro
territorio. La difficoltà prima che tutti noi viviamo.
che è quella dell’utilizzo anche del tempo, di sicuro
ci offre delle opportunità, degli strumenti anche attraverso
la riflessione che vogliamo fare in questi giorni che sono assolutamente
straordinarie.
Una grande azienda utilizzava un faro per rappresentare una parte
dei propri prodotti: mi pare che il faro che dovremmo utilizzare
nel prossimo futuro sia per noi il faro della qualità.
Il testo dell'intervento è stato sbobinato
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