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Manuale per l'interazione con gli utenti del Web culturale
Prima edizione (Aprile 2009)
a cura di Pierluigi Feliciati e Maria Teresa Natale
MINERVA EC Working Group “Quality, Accessibility and Usability”

1.2.8 APPENDICE – Schede
Ultima consultazione siti web/portali: gennaio 2009 

1.2.8.1 YouTube, Fickr                     SOCIAL NETWORK (VIDEO SHARING – PHOTO SHARING)

YouTube (http://www.youtube.com) è il più famoso servizio multilingue di video sharing o condivisione di video, termine con cui si indica l’attività di condivisione di file video attaverso la rete, per mezzo di programmi di file sharing o siti Internet appositamente creati55.

Fondato nel febbraio 2005, il suo scopo è quello di ospitare solamente video realizzati direttamente da chi li carica. Il regolamento del sito vieta l’upload di materiale protetto da diritto d’autore se non se ne è titolari; il controllo si basa su una verifica ex post di quanto proposto dagli utenti.

Tuttavia, spesso vengono caricati materiali di terze parti caricati senza autorizzazione, come spettacoli televisivi, video musicali, eventi sportivi. I video vengono indicizzati attraverso tag.

YouTube, realizzato con tecnologia Adobe Flash, consente l’incorporazione dei propri video all’interno di altri siti web, generando il codice HTML necessario.

Nel 2006 l’azienda comunicava che quotidianamente venivano visualizzati circa 100 milioni di video, con 65.000 nuovi filmati aggiunti ogni 24 ore, mentre l’’azienda di analisi Nielsen/NetRatings valutava che il sito avesse circa 20 milioni di visitatori al mese.

L’incremento di popolarità che il sito ha avuto dalla sua fondazione gli ha permesso di diventare il quarto sito più visitato nel mondo dopo Google, Msn e Yahoo.

Homepage di YouTube
Homepage di YouTube

Flickr (http://www.flickr.com) è un servizio multilingue per la condivisione di fotografie personali. Il sito, di proprietà del gruppo Yahoo!, sviluppato nel 2002 da una compagnia canadese, ha una libreria in continua crescita che si accresce ogni minuto di migliaia di foto, caricate dai suoi milioni di utenti.

L’utilizzo del servizio negli anni ha vissuto diverse evoluzioni. Nato come strumento per ospitare le proprie immagini, è divenuto sempre più una comunità virtuale ricca di gruppi tematici e forum.

Una caratteristica di Flickr è la possibilità di organizzare con semplicità grosse quantità di foto scattate con diversi strumenti fotografici (smartphone, macchina digitale compatta, webcam, reflex, macchine fotografiche analogiche) direttamente attraverso applicazioni online, nel web browser, via MMS o e-mail subito dopo aver scattato la foto. Le fotografie vengono catalogate ed indicizzate attraverso tag, oltre che per luogo di scatto.

Il sito consente di rendere le proprio foto pubbliche o private. All’interno della categoria “privata” è possibile distinguere le immagini che possono essere visualizzate dai contatti considerati amici, solo dai familiari oppure solo da se stessi.

All’interno della piattaforma, è implementato un sistema di filtraggio per le fotografie potenzialmente controverse. Se un utente che carica le proprie immagini non specifica diversamente, le immagini pubblicate su Flickr sono protette da copyright (tutti i diritti riservati). È però possibile pubblicare le proprie opere riservandosi solo alcuni diritti previsti dalla legge sul diritto d’autore, selezionando una delle licenze Creative Commons; in questo modo si può consentire, ad esempio, la copia, la riproduzione in pubblico o la modifica delle fotografie.

Home page di Flickr
Home page di Flickr

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1.2.8.2      MySpace                                                                                         SOCIAL NETWORK

Creato da Thomas Anderson e Christopher De Wolfe, il social network MySpacefu lanciato nel 1999, molto in anticipo rispetto agli altri servizi simili: Friends Reunited, ad esempio, è stato lanciato ufficialmente nel luglio 2000 e Friendster fu avviato basandosi su richieste via e-mail solo dal 2002.

La maggior parte di queste piattaforme combina un profilo personale con blog, foto, video, chat e contenuti testuali inviati come messaggi immediati.

MySpace si basa sui profitti dei banner pubblicitari e attualmente è proprietà della Fox Interactive Multimedia, parte dell’impero di Rupert Murdoch. Il tipo di scambi possibili su questo social network tra gli utenti registrati si basa su microcontenuti prodotti e caricati dagli stessi partecipanti al network. Lo scambio avviene sia attraverso forme di comunicazione sincronica (chat, instant messaging) che asincrona.

Tra gli esempi italiani di profili MySpace di istituzione culturale c’è la pagina del Museo Arte Plastica (MAP) di Castiglione Olona (VA)56, ricco di informazioni e di immagini dei manifesti delle esposizioni e con un buon livello di feedback da parte degli utenti.

La Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma57, ha attivato uno spazio su MySpace in cui oltre a un ricco apparato informativo si nota l’uso come spazio di discussione da parte di giovani utenti della biblioteca.

Il Museo Arte Plastica di Castiglione Olona
Il Museo Arte Plastica di Castiglione Olona

La Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma su MySpace
La Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma su MySpace

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1.2.8.3      Facebook                                                                                 SOCIAL NETWORKING
                       
Lanciato nella primavera del 2004, Facebook è stato concepito ai suoi inizi come guida ai social network per gli studenti dell’Università statunitense di Harvard. La crescita della rete è stata veloce, ben oltre i confini del campus di Harvard, nonostante l’idea alla base di Facebook fosse ispirata ai libri a stampa con le foto e i profili di tutti gli studenti dei campus americani: queste pubblicazioni, interne alle università, sono finalizzate a far conoscere tra di loro gli studenti attraverso la lettura dei profili e la visione delle foto. Oggi, anche coloro che non possiedono un account email .edu o .ac possono iscriversi e mantenere contatti giornalieri (od orari) con la propria rete sociale.

Inoltre, sono disponibili centinaia di mini-applicazioni da inserire: con un solo click si possono aggiungere centinaia di gizmos58 nella propria Facebook home page, che vanno da Artshare o Causes da sottoscrivere a chat, Crowd Cloud, eventi, regali, gruppi, blocco note, foto, presentazioni, fino ad un SuperWall personale dove lasciare I propri graffiti.

Con così tanti widget tra cui scegliere, non possono esserci due pagine Facebook uguali. Facebook si collega inoltre direttamente ad altre piattaforme Web 2.0, come SecondLife e Twitter (http://www.twitter.com), un’interfaccia di micro-blogging che permette di inviare dei tweet (cinguettii), cioè brevi contenuti testuali (massimo di 140 caratteri) per marcare sul Web dove ci si trova e cosa si sta facendo.

Questo genere di servizi, insomma, permette di tenersi in contatto con la propria rete di conoscenze: se si vuol sapere chi è andato a sciare lo scorso fine settimana, chi si è separato da chi, chi intende partecipare a un certo evento o ha letto un certo libro, chi ha aggiunto alla propria pagina l’ultimo grido in fatto di gizmos

Se tutto questo è un valore aggiunto per coloro che amano condividere le proprie attività personali e professionali con una cerchia di pochi eletti (in media una rete di amici Facebook non supera qualche centinaio di contatti), in che modo le istituzioni culturali possono sfruttare questa piattaforma?

ArtShare59, ad esempio,è un’iniziativa avviata da Shelly Bernstein del Brooklyn Museum che è possibile aggiungere al proprio profilo Facebook e tramite la quale si possono selezionare le opere preferite delle collezioni del Museo newyorkese o di molti altri, tra cui il Victoria & Albert Museum o la Tate Galery di Londra e il Museum of Fine Arts di Boston, far sì che siano pescate casualmente e mostrate nella nostra home page. L’idea è quella di far sapere ai propri amici che genere di opere d’arte preferiamo e, anche se non dovessimo trovare niente che ci aggrada in queste due grandi collezioni, è possibile creare le nostre opere e mostrarle.


Le istruzioni impartite dal Brooklin Museum per “uploadare” le opere del museo nel proprio profilo Facebook attraverso l’applicazione ArtShare
Le istruzioni impartite dal Brooklin Museum per “uploadare”
le opere del museo nel proprio profilo Facebook attraverso l’applicazione ArtShare

Questo progetto naturalmente apre serie questioni di copyright, anche se va rilevato che iniziative simili continuano a emergere nel mondo Web 2.0. Non è sempre detto che abbiano una lunga vita, considerando che non si equivalgono gli utenti che amano mostrare le proprie foto, video clip e siti preferiti con quelli che vogliono dimostrare il proprio attaccamento ad opere d’arte conservate nei musei.

Un’applicazione simile ad Artshare che sembra riscuotere un certo successo è WeRead o Books iRead60, per condividere le proprie scelte in fatto di letturatura e saggistica, non solo selezionando le notizie sui libri (dotate quasi sempre dell’immagine della copertina) ma anche aggiungendo recensioni personali, partecipando a quiz, ed eventualmente acquistandoli.

Un altro modo per avvantaggiarsi del network e delle potenzialità che offre di interazione cogli utenti è quello, più semplice, di creare una pagina Facebook dedicata al museo, alla biblioteca, all’archivio alla propria istituzione insomma, e linkare ad essa dal sito istituzionale. Ci sono diverse buone pratiche in questo senso: l’Israel Museum di Gerusalemme ad esempio ha superato il numero di 500 fan che ne seguono gli eventi e le attività tramite Facebook.

L’Israel Museum di Gerusalemme su Facebook
L’Israel Museum di Gerusalemme su Facebook

Il 21 ottobre 2008 la pagina del Mart su Facebook ha raggiunto quota 1000 amici. Il mese successivo il museo ha deciso di festeggiare offrendo l’ingresso gratuito giornaliero e la possibilità di acquistare la membership card a metà prezzo per tutti i primi 1000 utenti. Al millesimo amico, ha inviato in omaggio il catalogo di una mostra corrente61.

Il Mart su Facebook
Il Mart su Facebook

Per le istituzioni che ancora fossero indecise se approfittare o no di Facebook, si consiglia di seguire l’interessante discussione che si sta svolgendo nel gruppo  Museums on Facebook62, oppure di iscriversi al Library 2.0 Interest Group63, al National Archives (UK) users64 o agli italiani, Facebook in biblioteca65 e In archivio son felice!66 gruppiattraverso i quali molte istituzioni ed esperti stanno confrontando la propria esperienza e il proprio punto di vista.

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1.2.8.4      Linkedin                                                                                        SOCIAL NETWORK

Un altro tipo di piattaforme per il social networking sono le cosiddette professional platform, che funzionano nello stesso modo degli altri network ma con l’espresso obiettivo di stimolare le reti di professionisti. Linkedin, come si è detto, rappresenta la più famosa di queste piattaforme. Quando un utente registrato al network riceve un invito a far parte di una rete, la convalida è necessaria e legata alla comune appartenenza a uno stesso ambito professionale. Anche se questo passaggio si può in realtà evitare convalidando il proprio profilo attraverso l’appartenenza istituzionale, gradualmente Linkedin rappresentererà un quadro abbastanza attendibile di come si siano formate le reti professionali a livello globale.

Inoltre, si incoraggiano i membri registrati ad appoggiare dei colleghi, rendendo ancora più affidabile il loro curriculum soprattutto in vista del possibile reclutamento in nuove posizioni professionali direttamente dal network.

Al di là di queste funzioni interattive, per attivare funzioni relazionali più avanzate è necessaria una registrazione avanzata, a pagamento. Comunque, come avviene per gli altri social network, anche in Linkedin il numero di contatti che si possono vantare nella propria rete dona una sorta di prestigio professionale: in tal modo è la connessione tramite il network che – si presume – può aumentare la spendibilità della propria reputazione sul mercato del lavoro internazionale.

Naturalmente, è sempre possibile rifiutare gli inviti provenienti da uno dei social network: chi ha provato a invitare di norma non percepisce esplicitamente che il suo invito è stato respinto. Piuttosto, si pensa che l’invito è stato ignorato oppure che non è mai giunto a destinazione.

Con 517 membri, 32 discussioni in corso, una media di 5 interventi al giorno, il Museum Education Rountable su Linkedin può essere considerato una vera e propria sub-comunità professionale, cui partecipano i conservatori museali specializzati nell’interazione web. Il gruppo è legato anche alla conferenza annuale internazionale Museums and the Web, nota pure come Archimuse (http://conference.archimuse.com/).

La Museum Education Roundtable su Linkedin
La Museum Education Roundtable su Linkedin

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1.2.8.5      Second House della Svezia su Second Life                                                     MUVE

Il Swedish Institute, un’organizzazione promozionale che affianca il Ministero degli esteri svedese, è una struttura così importante da voler edificare su Second Life un’Ambasciata della Svezia. Sebbene quest’ufficio non abbia la funzione di fornire passaporti o visti d’ingresso, è lì per spiegare agli avatar – tra l’altro – come ottenere quei documenti per i propri alter ego nel mondo reale. Dal 30 giugno del 2007 l’istituto ha diffuso informazioni sulla Svezia, rendendo peraltro disponibili i propri rappresentanti per tutti gli utenti, nei loro banchi d’informazione (reception desk) e negli orari d’ufficio. Lo sforzo è quello di creare  uno spazio d’accoglienza, una sorta di diplomazia virtuale, esteso a far conoscere la cultura svedese.

In particolare, qui vale la pena sottolineare come, in seguito a una virtuosa collaborazione tra il Swedish Institute e il Museo Nazionale di Stoccolma, quest’ultimo stia “prestando” alcune delle opere d’arte più famose che conserva alla Second House of Sweden su Second Life, questo il nome dell’edificio di cui stiamo trattando.

Perché un’istituzione culturale di livello nazionale ha deciso di investire in questo progetto? Secondo il sito web del Swedish Institute, (2007) «i dipinti e le opere tessili collegati con la Svezia e con le collezioni del Museo saranno ospitate nella versione virtuale del nuovo edifico dell’ambasciata svedese a Washington DC, curata dall’architetto Gert Wingårdth. Le opere in mostra nell’ambasciata virtuale sono tra le più famose tra quelle conservate nel National Museum di Stoccolma. Riflettono epoche diverse nella storia dell’arte e la pittura frncese e fiamminga dal XVII al XX secolo».

Second Sweden su Second Life
Second Sweden su Second Life

L’aver acquisito una residenza ufficiale nel nuovo mondo è una logica estensione delle più lungimiranti politiche nazionali. L’ambasciata svedese su Second Life è nei fatti modellata su di un’altra – quella progettata da Gert Wingårdth a Washington – basata quasi senza sforzi particolari sullo stesso progetto architettonico, forse addirittura usando gli stessi disegni in CAD (Computer Aided Drawing), trasfondendo insomma un’idea sia in un edificio reale che in uno sintetico. Oltre ai tesori virtuali provenienti dal Museo nazionale, l’ambasciata ospita una mostra fotografica di opere svedesi e un’esposizione completa sulla vita di Raoul Wallenberg, organizzata in collaborazione con gli Archivi degli Open Society Archives (OSA) di Budapest67.

Oltre alle esibizioni permanenti lo staff della Second House of Sweden organizza una ricca agenda di conferenze, seminari e corsi a distanza. Gli edifici e i giardini dell’ambasciata virtuale svedese sono ambientati in un’isola progettata con eleganza a cura di una delle compagnie leader di Second Life, la Electric Sheep Company68, seguendo le disposizioni dettate dall’ambasciata reale.

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1.2.8.6      Università McMaster, Hamilton, Ontario, Canada                                            MUVE

Un approccio innovativo per accedere alle risorse bibliotcarie è quello scelto dalla University Library della Università McMaster dell’Ontario69. Gli avatar Danu Dahlstrom, Amanda Matzerath, Devi Daviau, Isobella Sands, Gudrun Bertolucci e Ataro Santos (corrispondenti ai bibliotecari reali Krista Godfrey, Amanda Etches-Johnson e Nora Gaskin, e ai loro collaboratori Rhonda Moore, Renu Barrett e Derek Bragg) aiutano gli avatar visitatori a muoversi nel loro nuovo spazio in Second Life, a Cibrary City, vicino a InfoIsland.

I bibliotecari sono molto pazienti e spiegano (via chat) come accedere alle risorse, cioè attraverso terminali collegati ai servizi web della biblioteca, sistemati in fila su una parete in questa simulazione in piccolo di una biblioteca vera: in modo simile, insomma, a come ci si aspetta di fare per cercare libri e riviste nel mondo reale, chiamato in Second Life (SL) affettuosamente RL (Real Life).

Alcune pubblicazioni sono disponibili in formato elettronico, altre (i libri, ad esempio) richiedono una visita alla biblioteca fisica, situata nel campus canadese. Ci sono attualmente centinaia di università che tengono corsi accreditati su SL, chiedendo agli studenti di passare agevolmente dal loro studio mattutino sui libri reali alla biblioteca virtuale, magari per incontrarsi lì con un amico.

Università McMaster, Hamilton, Ontario, Canada 

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1.2.8.7      Musée du Louvre sulla Thompson Island                                                         MUVE

Molte celebri istituzioni culturali mancano, oppure se ne viene a conoscenza da altri o ancora si incrociano per caso. Ma le notizie volano su Second Life e le persone con interessi simili imparano in fretta come fare a passare parola, sia nella Real Life che online.

Attualmente, ad esempio, uno dei musei più famosi su Second Life è il Second Louvre Museum, dove Kharis Forte, auto-proclamatosi curatore, ha sviluppato un’impressionante interpretazione della fisicità del celebre museo parigino, costruendola sulla Thompson Island.

La disposizione “fisica” di Forte segue la stessa struttura planimetrica e dei piani del museo reale, ma egli denomina le sue gallerie e ne seleziona i contenuti secondo il suo capriccio. Per alcuni questa visita potrebbe essere sconcertante: in particolare, coloro che lavorano nel vero Louvre potrebbero restarne scioccati. Infatti, se Forte ha modellato il suo museo su Second Life basandosi sull’originale e con squisiti dettagli tridimensionali, le collezioni mostrate al suo interno non hanno niente a che fare con quelle del museo reale a Parigi.

Il curatore, naturalmente, non sfugge il problema e chiarisce i suoi intenti con questa dichiarazione di responsabilità: «Il museo non è in alcun modo affiliato al Musée du Louvre di Parigi, Francia. Non si risponde dunque a rivendicazioni che trascendano la natura di questo museo, che è solo su Second Life. Per ogni informazioni rivolgersi a  Kharis Forte».

Se questa interpretazione del Louvre parigino è senza dubbio straordinaria, tenendo conto che il personale dell’istituzione francese non è stato in alcun modo coinvolto nello sviluppo di questo progetto, nondimeno il Second Louvre Museum continua ad essere uno dei musei più famosi e visitati su Second Life.

Musée du Louvre sulla Thompson Island 

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1.2.8.8      Pinacoteca Staatliche Kunstsammlungen’s, Dresda                                        MUVE

Il terzo esempio di istituzione culturale su Second Life è la spettacolare Dresden Gallery70. Questo museo è collocato su un’isola di sua proprietà ed è una replica della Pinacoteca degli antichi maestri della Staatliche Kunstsammlungen’s di Dresda.

L’ubicazione di molti capolavori, come la Madonna sistina di Raffaello o la Venere dormiente di Giorgione, corrisponde a quella proposta in questo bellissimo museo.

Nella galleria su Second Life, sono stati ricostruiti in scala tutti i 750 capolavori dell’esibizione permanente.

Andrew Curry della rivista «Wired» ci suggerisce: «se non ce la fate ad andare a Dresda quest’estate, prendete in considerazione di teletrasportarvici. Per quanto possa sembrare allarmante ad alcuni curatori di musei, che preferiscono vedere i propri visitatori attraversare il proprio portone d’ingresso, questa simulazione è squisita. Funzionando in modo simile ai siti tradizionali, la presenza della Staatliche Kunstsammlungen’s su Second Life può generare per molti visitatori virtuali un interesse sufficiente a convincerli ad andare a visitare di persona quello reale»71.

Pinacoteca Staatliche Kunstsammlungen’s, Dresda

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1.2.8.9 Giornata internazionale del Museo su Second Life                                                   MUVE

Il 18 maggio 2008 l’ICOM (International Council of Museums)72 ha celebrato la Giornata internazionale del museo e il tema di quest’anno è stato “Musei, agenti di cambiamento sociale e di sviluppo”. Oltre ai tradizionali seminari, conferenze e visite alle mostre organizzate per l’occasione da musei di tutto il mondo, per la prima volta l’ICOM ha aggiunto uno spazio su Second Life, affinché i professionisti museali di tutto il mondo potessero partecipare all’evento standosene comodamente seduti sulle proprie sedie d’ufficio (oppure, nel caso lo avessero preferito, dalle loro comode poltrone di casa) .Gli avatar sono stati accolti con il tipico caffè e altrettanto tipicamente si sono presto formati capannelli impegnati in chiacchierate informali, lungo tutte le 24 ore necessarie per coprire tutti i fusi orari mondiali. I partecipanti all’evento sono stati invitati a visitare la Rock art grotto, creata da Bjorlyn Loon, designer su Second Life (Lynn Cullen nella Real Life): la grotta di roccia abbellita all’interno da dipinti rupestri pseudo-antichi. Questo bell’ambiente ha ovviamente attivato varie discussioni tra avatar sul tema della progettazione in Second Life. Il tour del campus del Tech Museum è stato reso possibile invece salendo su uno speciale autobus volante, che ha sollevato molti, ancora non troppo esperti nel manovrare i propri avatar, dalla fatica di continuare a volare da soli intorno all’edificio per godere della veduta del campus a volo d’uccello.

Sono state anche distribuite ai partecipanti magliette con il logo dell’ICOM e il personale ha sempre accompagnato gli avatar per tutto l’evento. Ogni museo era rappresentato da un proprio rappresentante avatar-curatore. La celebrazione è iniziata alle nove del mattino (secondo il fuso Second Life, SLT) ed è proseguita per tutta la lunga giornata culminata nel discorso di Alissandra Cummins, presidente dell’ICOM, dal podio virtuale Second Life, rivolto agli avatar provenienti da tutto il mondo (alle nove SLT del mattino dopo).

La Tech Island che ha ospitato la Giornata internazionale del museo è stata sviluppata dal laboratorio Tech di San Josè, CA (USA), con molti elementi simulati somiglianti a quelli reali. Mentre l’auditorium e gli spazi espositivi sono stati modellati su un museo Real Life, la struttura dell’edificio è stata concepita per facilitare le connessioni e promuovere nuovi progetti e collaborazioni della comunità museale.

Ad esempio, è stato di certo utile sedere accanto a Mars Voyager, un “astronauta” del Planetarium di Second Life, e discutere con lui sul valore aggiunto che gli utenti possono trarre volando attorno all’isola dove un museo è situato. Dove altro si potrebbe imparare, di prima mano, su cosa possa offrire il mondo virtuale di diverso (e forse più interessante) rispetto alla vita reale, su come contribuire a rendere sempre più ricca di significato l’esperienza dei nostri visitatori?

Giornata internazionale del Museo su Second Life 

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1.2.8.10      Buone pratiche italiane

Durante la fase di redazione dell’edizione italiana di questo manuale, abbiamo aggiunto tra i nostri bookmark alcune esperienze italiane di Web avanzato dal punto di vista dell’interazione con gli utenti. Per evidenziarle rispetto a tanti altri esempi citati abbiamo ritenuto utile condividerle con voi in questa breve sezione dedicata.

1.2.8.10.1      Musei in Comune

Musei in Comune homepage

Il portale del sistema museale del Comune di Roma (http://www.museiincomuneroma .it/) consente l’accesso integrato ai siti dei musei che fanno parte della struttura.

Mette a disposizione dell’utente un modulo da compilare online per indicare reclami, segnalazioni o suggerimenti; offre, inoltre, la possibilità di consultare gli esiti dell’analisi sulla customer satisfaction per l’anno 2007 relativamente ai Musei in Comune. Gli utenti possono esprimere la loro opinione e fornire suggerimenti riguardo il portale attraverso un questionario composto di domande e di uno spazio compilabile a testo libero.

Iscrivendosi alla newsletter si possono ricevere aggiornamenti sugli eventi legati al Sistema museale; è disponibile, inoltre, un servizio di feed RSS.

Dal portale è possibile accedere a Musei in comune 2.0 (http://museiincomuneroma. wordpress.com/), il blog ufficiale dei Musei in comune (MIC).

Si tratta di un ulteriore servizio fornito, dedicato al moderno concetto di partecipazione e condivisione delle informazioni, che offre agli utenti un accesso diretto alle pagine dedicate al sistema museale in social network e siti web rivolti alla condivisione di video e foto.

Musei in comune

I Musei in Comune, oltre al servizio feed RSS, mettono a disposizione dell’utente video (disponibili sul canale video ufficiale dei Musei in Comune su YouTube) e immagini (accessibili su Flickr).
<http://it.youtube.com/user/museiincomune>
<http://www.flickr.com/people/museiincomuneroma/>

È possibile inoltre accedere alla pagina riguardante le pubblicazioni dei Musei in Comune su Anobii (social network relativo ai libri).
<http://www.anobii.com/museiincomune#>

I Musei in Comune hanno intrapreso un progetto che coinvolge Second Life: alcune delle mostre che si sono tenute realmente nei musei che fanno parte del Sistema museale hanno avuto una corrispettiva esposizione nel mondo virtuale.

1.2.8.10.2      Centro online di storia e cultura dell’industria

Il Centro on line di storia e cultura dell’industria è dedicato al patrimonio industriale e del lavoro che ha caratterizzato l’identità territoriale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dal 1850. È un insieme di risorse e strumenti per conoscere la storia industriale del Nord Ovest. È una rete di collaborazione, scambio, partecipazione per imprese, associazioni industriali, sindacati e archivi locali.

Molto interessante è l’iniziativa WikiRedazione, un ambiente di redazione distribuita che permette agli utenti del sito di offrire e condividere le proprie conoscenze sulla storia e sulla cultura industriale delle citate regioni. Ciascun utente, dopo essersi registrato con una e-mail, può contribuire alla redazione di nuovi contenuti, o modificare quelli già offerti da altri partecipanti, su temi specifici identificati da parole chiave legate a imprese, prodotti, personaggi. Scegliendo una delle parole chiave elencate nella sezione – ad esempio “Ferrerie di Voltri”, “Diatto”, “Mazzonis”, “forno Martin-Siemens”, “Riccardo Gualino”, “Michele Talmone”, “Giovanni Piaggio” – si accede direttamente al sistema. L’utente può anche proporre nuove voci da aprire a contributi collaborativi, intrecciando i suoi interessi ai percorsi formativi del sito. Una redazione si occupa di valutare i singoli contributi e di pubblicarli come approfondimenti contestualizzati tra le pagine dei corsi online. La redazione ha il compito di avallare il livello qualitativo degli interventi e di assicurare un ambiente wiki aperto e al tempo stesso protetto da contenuti non adeguati. I contributi pubblicati vengono firmati e resi disponibili con licenza Creative Commons (“Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5”).

WikiRedazione sperimenta la produzione partecipata dei contenuti di una sezione specifica del portale: i Corsi di storia e cultura dell’industria. Un primo passo verso la realizzazione di una enciclopedia on line sul tema della storia industriale e del lavoro nel Nord-Ovest: WikiIndustria, che sarà un nuovo ambiente redazionale aperto al contenuto libero redatto in maniera collaborativa fra tutti coloro che intendono parteciparvi.

La sezione del sito Fonti e documenti / Le mie raccolte permette di creare, organizzare e condividere vere e proprie collezioni di oggetti – fotografie, immagini, manifesti, atti, statuti, filmati, libri, saggi, tesi – ricercandoli nelle banche dati l’Archivio digitale e la Biblioteca. Attraverso questo strumento ogni utente accede a una pagina personale dove può costruire raccolte di documenti di interesse archivistico e biblioteconomico, organizzare le raccolte e consultarle per successive ricerche, aggiungere descrizioni e appuntare note ai singoli documenti; visualizzare le raccolte pubbliche create da altri utenti e riprodurle tra le proprie; costruire percorsi tematici personali, sfruttando in modo creativo i materiali raccolti.

Il sito web offre inoltre la possibilità di accedere all’album dedicato a storiaindustria.it creato su Flickr, di usufruire di un servizio di feed rss (si può scegliere la sezione di sito alla quale si è maggiormente interessati) e di accedere al servizio di bookmark.

Centro online di storia e cultura dell’industria

1.2.8.10.3      Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da vinci”

Situato in un monastero olivetano costruito agli inizi del ‘500 nel cuore della città di Milano, il museo si estende su 40.000 mq ed è il più grande museo tecnico-scientifico in Italia. Le sue collezioni, che ospitano circa 10.000 oggetti, presentano l’evoluzione scientifica e tecnologica ed esplorano il complesso rapporto uomo-macchina a partire dalla figura di Leonardo da Vinci. Il Museo rappresenta fin dalla sua nascita un luogo fondamentale non solo per la ricerca, lo studio e la conservazione, ma anche per la diffusione della cultura scientifica e della sua applicazione tecnologica e pratica.

Il sito web del museo (http://www.museoscienza.org), ricco di pagine e costantemente aggiornato, è ricco di funzionalità innovative. In questa sede si desidera segnalare la sezione Online, «un museo virtuale dove scoprire scienza e tecnologia attraverso i personaggi, le storie, gli ambienti, gli eventi. Attività da fare online e a casa per sperimentare in prima persona, approfondire e condividere», una vero e proprio laboratorio interattivo su vari temi scientifici, con 3d, illustrazioni interattive e filmati in slow motion, animazioni...

Una sezione apposita del sito è rivolta alle attività che il museo svolge in collaborazione con le scuole, dalla quale è anche possibile iscriversi alla newsletter “Caro prof. ti scrivo”.

Nelle sezioni dedicate del manuale, si è già parlato del servizio “Radio Museoscienza” che trasmette ininterrottamente conferenze di argomento scientifico tenute da esperti e dell’esperienza di storytelling.

Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da vinci”

1.2.8.10.4      Biblioteca del Dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica, Sapienza Università di Roma
                       
Esempio di istituzione che cerca di mantenersi al passo con i tempi, utilizzando il più possibile le nuove tecnologie (http://w3.disg.uniroma1.it/biblioteca/).

Tra i servizi proposti: il contatto con gli utenti tramite Skype, l’accesso su Facebook, il podcast di seminari e risorse esterne, il wiki della biblioteca, i segnalibri della biblioteca su del.icio.us, il servizio di reference virtuale “chiedi al bibliotecario”.

Il Disg su Facebook
Il Disg su Facebook

La biblioteca inoltre promuove il servizio “BIXI – Il campus in tasca”: avendo a disposizione una semplice pendrive da 256 Mb (e un PC-Windows collegato a Internet) si può accedere alle risorse della BIDS, in ogni parte del mondo, in qualsiasi momento. Con BIXY si può navigare in Internet immediatamente tramite il proxy-server "Proxymed". E si sarà sempre riconosciuti come utente della Sapienza, e quindi autorizzato ad accedere ai contenuti della biblioteca digitale, e a tutti quelli registrati sul proxy. BIXY è una installazione portatile e gratuita del popolare browser Firefox, sviluppata da PortableApps.com e configurata per gli utenti del sito dalla BIDS. Può anche essere installata sul PC, sia che si utilizzi Internet Explorer che Firefox stesso, anche di una versione precedente a questa. Non modifica nulla delle configurazioni del computer dell’utente.

1.2.8.10.5      Assisi Second Life

Esempio di incontro fra realtà virtuale, arte e monumenti storici, “Assisi second life” permette di esplorare e visitare la Basilica interamente ricostruita in 3D su Second life (http://www.secundavita.com/index.php).

Il percorso di riproduzione, studio e realizzazione è illustrato nel sito web dedicato. Il sito mette a disposizione: indicazioni relative al procedimento di ricostruzione della Basilica in 3D, gallerie fotografiche, un video che testimonia l’inaugurazione della Basilica in Second Life e un blog utile per essere aggiornati sugli eventi legati a questa realizzazione.
Per l’elaborazione del complesso, curato da una società privata, sono state utilizzate planimetrie originali a raccolte di immagini scattate negli spazi reali interessati alla ricostruzione. Il risultato ottenuto mira a perseguire una notevole cura del dettaglio.

La visita effettuabile su Second Life consente di esplorare gli ambienti della Basilica. La presenza aggiuntiva del dispositivo HUD - Heads Up Display – acquistabile su Second Life – consente di camminare negli ambienti soffermandosi sui singoli punti d’interesse, approfondendo la visita attraverso l’utilizzo di immagini, testi e tracce audio che illustrano più dettagliatamente il percorso.

Dal sito web è possibile anche visualizzare una demo esplicativa relativa al funzionamento del dispositivo addizionale elaborato.

Assisi Second Life

Assisi Second Life

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55 Per una lista di siti di video sharing: <http://www.generazione-internet.com/2008/05/28/lista-di-82-siti-di-video-sharing-tipo-youtube-e-clipnabber-strumento-online-per-scaricarei-video-da-ognuno-di-essi/>.

56<http://www.myspace.com/museoarteplastica>.

57<http://www.myspace.com/biblioalessandrina>.

58«Gizmo è un nome generico per un oggetto tecnologico di piccole dimensioni. Sinonimi del termine sono gadget oppure widget» (Wikipedia).

59<http://www.brooklynmuseum.org/community/network/facebook/importing.php>.

60<http://www.facebook.com/apps/application.php?id=2406120893>, alla data del 3 dicembre 2008 erano iscritti 706.153 utenti.

61<http://www.mart.trento.it/events_detail.jsp?IDAREA=11&ID_EVENT=847&GTEMPLATE =default.jsp>.

62<http://www.facebook.com/group.php?gid=8173798651>.

63<http://liswiki.org/wiki/Library_2.0> o <http://www.facebook.com/group.php?gid=2212848798>.

64<http://www.facebook.com/group.php?gid=4308542185>.

65<http://www.facebook.com/group.php?gid=33417559420>.

66<http://www.facebook.com/group.php?gid=7880345209>.

67Gli Open Society Archives, <http://www.osa.ceu.hu/>, sono un’istituzione archivistica e un centro di ricerca e formazione sul periodo seguente la Seconda Guerra Mondiale, in particolare sulla Guerra Fredda, la storia dei paesi ex-comunisti, i diritti civili e i crimini di guerra. Il sio web è in inglese, ungherese e russo.

68The Electric Sheep Company, <http://www.electricsheepcompany.com>.

69McMaster University, Ontario, <http://www.dresdengallery.com>.

70Dresden gallery su Second Life, <http://www.dresdengallery.com>.

71Andrew Curry, Dresden’s World-Class Art Gallery Duplicates Itself Online, «Wired», 13 agosto 2007, <http://www.wired.com/culture/art/multimedia/2007/08/gallery_dresden>.

72ICOM, Comitato nazionale italiano, <http://www.icom-italia.org/>.


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