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Manuale per l'interazione con gli utenti del Web culturale
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4.3 Lo standard Dublin CoreIn questo ambito è fondamentale lo standard definito dalla Dublin Core Metadata Initiative (DCMI), un’organizzazione che elabora e promuove l’adozione di standard per la definizione di metadati per la descrizione di risorse digitali. In particolare, DCMI ha elaborato un vocabolario standard per indicare le principali proprietà delle più diffuse risorse online. Nato inizialmente per la descrizione di riferimenti bibliografici, questo vocabolario è stato generalizzato e si adatta alla descrizione di un vasto insieme di risorse. Sotto la guida del NISO (National Information Standards Organization), lo standard di metadati Dublin Core è stato recepito come norma ISO 15836:2003. La pubblicazione della norma ISO costituisce un riconoscimento ufficiale per l’uso del set definito da Dublin Core che ormai, a partire dalla prima conferenza nel marzo 1995 a Dublin (Ohio), è stato tradotto in oltre 20 lingue e viene utilizzato in tutto il mondo per integrare diverse tipologie di informazioni. Lo standard Dublin Core è composto da un insieme di elementi per la descrizione di proprietà relative a risorse. Questo primo insieme di elementi, originariamente concepito per le descrizioni generate da autori di risorse web, ha visto poi focalizzare attorno a sé l’interesse di diverse comunità, tra cui musei, altre istituzioni pubbliche e aziende commerciali, stabilendo il consenso necessario per la standardizzazione a tutti i livelli. Il successo del Dublin Core è dovuto alla facile comprensione dei suoi elementi, alla semantica universalmente accettata e alla facilità della sua applicazione a lingue diverse. Inoltre il Dublin Core può essere esteso tramite l’uso dei Refinement Elements: i Qualifiers e gli Encoding Schemes. Seguendo alcuni accorgimenti, è possibile estenderlo, includendo al suo interno anche altri schemi. Il livello Simple Dublin Core prevede i quindici elementi fondamentali:
Tramite questi elementi possiamo descrivere una risorsa come insieme di coppie elemento/valore. Ad esempio, per descrivere questo capitolo potremmo utilizzare la seguente sequenza di coppie elemento/valore: DC.title=“L’importanza di usare i metadati”
Tutti gli elementi del linguaggio sono OPZIONALI e possono essere, se necessario, RIPETUTI. Ad esempio, nel caso di più autori è possibile ripetere l’elemento DC.creator. Il livello Qualified Dublin Core aggiunge altri elementi ed introduce un insieme di qualificatori che consentono di raffinare la semantica degli elementi di base.
I qualificatori permettono di descrivere più specificamente le informazioni fornite tramite gli elementi di base. Essi sono rappresentati dagli Element Refinements, cioè elementi che specificano meglio determinate caratteristiche, e dagli Encoding Schemes, cioè insiemi di riferimento per l’interpretazione standard dei valori degli elementi. Ad esempio, possiamo riscrivere con maggior precisione la descrizione di questo capitolo nel seguente modo: DC.title=“L’importanza di usare i metadati”
Rispetto alla descrizione vista in precedenza abbiamo indicato il tipo come text, facendo riferimento all’Encoding Scheme standard DCMI Type Vocabulary, il formato come text/html, facendo riferimento allo standard MIME Type e la lingua come it, facendo riferimento allo standard. Inoltre è stato utilizzato l’elemento DC.extent che consente di definire le dimensioni della risorsa. L’indentazione dell’elemento extent indica che si tratta di una indicazione supplementare (refinement) dell’elemento format. Il linguaggio definito dallo standard Dublin Core è indipendente da una particolare regola e possiamo scegliere la terminologia che ci fa più comodo. Potremmo, ad esempio, far corrispondere gli elementi del linguaggio ai campi di una tabella in un database o alle proprietà di un oggetto in un linguaggio di programmazione. La DCMI fornisce comunque alcune indicazioni per l’utilizzo di una sintassi comune per la descrizione di risorse online, come ad esempio una pagina web. Questa può essere descritta tramite gli elementi Dublin Core espressi con i tag <meta> nel documento XHTML della risorsa stessa, ovviamente citando la fonte/URL dello schema che si adotta. Ad esempio, questo articolo può essere descritto con il seguente codice XHTML, annidando i metadati nella sezione <head> della pagina web e utilizzando gli elementi <meta> e <link>: <head>
In questo esempio, gli elementi <link> indicano gli schemi utilizzati per gli elementi del Simple Dublin Core (DC) e per il Qualified Dublin Core (DCTERMS), mentre ciascun elemento <meta> corrisponde alle coppie elemento/valore utilizzate nei primi esempi. Quando possibile, i dati di alcuni elementi dovrebbero essere selezionati da un “vocabolario controllato”, ovvero una serie di termini definiti attentamente e utilizzati adeguatamente. Questo può migliorare di molto i risultati della ricerca, perché i computer sono abili a individuare le singole parole ma hanno difficoltà a comprendere concetti, associazioni, sinonimi... Senza un controllo terminologico di base, metadati incompleti o scorretti possono portare a una scarsa qualità nei risultati della ricerca. L’uso dei vocabolari controllati e dei tesauri può essere fatto utilizzando gli Encoding Schemes.
Il Dublin Core è troppo generale per la descrizione di risorse specifiche in modo adeguato; spesso si è costretti a personalizzare lo schema per soddisfare esigenze particolari con il risultato che, pur utilizzando le stesse regole, i metadati non sono direttamente interoperabili, se non mappando i rispettivi profili applicativi. Quello che può apparire come un limite, è invece un punto di forza per il Dublin Core. Colui che applica il Dublin Core non è costretto a un’eccessiva rigidità nella registrazione delle caratteristiche di una risorsa, ma può creare specifiche più dettagliate solo se il dato che deve essere descritto ne richieda la necessità. Dublin Core DCMI Metadata Terms Diane Hillmann, Using Dublin Core DCMI, Expressing Dublin Core in HTML/XHTML meta and link elements M. Moffat, ‘Marketing’ with Metadata: How Metadata Can Increase Exposure and Visibility of Online Content, |
Copyright Minerva Project 2009-04, last revision 2009-04-21, edited by Minerva
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