27-28 febbraio 2006. Roma, Italia
Sala dello Stenditoio – Complesso del San Michele
Via di San Michele, 22
La cultura del web, il web per la cultura
Convegno a cura del Ministero per i Beni e le Atttività Culturali
Saluto del Prof. Francesco Sicilia (Capo Dipartimento
per i Beni Culturali e Paesaggistici)
Sono particolarmente lieto di porgere il mio saluto in occasione dell’ incontro
odierno che segna un importante momento per lo sviluppo e l’evoluzione
della cultura inserita nei servizi di rete.
Con molta efficacia il titolo del convegno ben esprime l’intima connessione
tra le problematiche relative all’inserimento dei beni culturali nei
servizi di rete e la necessità di un continuo adattamento delle strutture
comunicative di internet alle esigenze della cultura.
Siamo consapevoli che la rete costituisce ormai un modello operativo a
livello mondiale, un sistema informativo diffuso al di là dei confini
geografici e direi anche dei livelli socio economici, tanta è la
capillarità della sua estensione.
Oggi la cultura grazie ad internet si è democratizzata , chiunque
può reperire informazioni da qualsiasi postazione remota , nei grandi
centri come nei piccoli paesi. Sembra realizzato il sogno illuminista di
un sapere condiviso .
In questo senso, sono evidenti le ragioni dei grandi investimenti in innovazione
tecnologica per il costante ampliamento della società dell’informazione
; è altresì chiara l’attenzione degli organismi internazionali
in favore di linee comuni per la crescita coordinata dello sviluppo tecnologico.
In particolare, l’insistenza da parte dell’Unione Europea nel
favorire l’idea che la conoscenza sia un fattore di crescita
, bene individuato dall’obiettivo strategico di Lisbona ( “l’Europa
deve diventare la società della conoscenza più dinamica e
competitiva entro il 2010”) ha messo in gioco una serie di articolate
componenti.
Uno dei grandi obiettivi dell’Europa è stato quello di evidenziare
come il modello lineare di trasmissione della conoscenza, basato sulla
grande rivoluzione della stampa, non sia più sufficiente nell’attuale
complessità della società, meglio rappresentata dalla Rete,
nel suo essere strumento di accesso, luogo virtuale di concentrazione dell’informazione
e soprattutto nuovo modello di apprendimento universalmente riconosciuto.
Nel nostro paese abbiamo assistito ad uno straordinario sviluppo delle
tecnologie ed all’avvio di esperienze di particolare rilevanza in
ogni settore dei beni culturali.
Tale scenario non deve tuttavia farci dimenticare che l’innovazione
tecnologica è uno strumento e non un fine e che all’impegno
di coordinarne gli indirizzi deve corrispondere un parallelo sforzo per
strutturare progetti culturali che predispongano i contenuti in
modo scientificamente corretto.
Sono quindi particolarmente lieto di presenziare all’odierno convegno
che rappresenta la conclusione del progetto MINERVA, che ha dato grande
visibilità in Europa al Ministero, una soddisfazione derivata anche
dal fatto di aver avviato e sostenuto fin dagli inizi il progetto in qualità di
Direttore Generale del settore librario.
E’ doveroso però in questa sede sottolineare che l’anima
del progetto Minerva, e di tanti altri progetti presentati a livello europeo
e internazionale, è stata Rossella Caffo, che si è dedicata
instancabilmente alla loro architettura contribuendo in maniera determinante
alla loro felice affermazione e realizzazione.
Il progetto MINERVA è partito nel 2002 con l’adesione di soli
sei paesi : se alla sua conclusione, nel gennaio 2006, la rete MINERVA poteva
contare sul coinvolgimento di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea,
vecchi e nuovi, nonché di Israele e Russia in virtù di accordi
bilaterali stipulati con l’Unione Europea, ciò è stato
dovuto alla ferma azione del Ministero per i beni e le attività culturali
che da un lato ha saputo gestire le attività pratiche del progetto,
dall’altro è stato capace di sensibilizzare i governi nazionali
sull’importanza del coordinamento della digitalizzazione del patrimonio
culturale.
Queste qualità organizzative erano già emerse in occasione
di un altro grande evento MINERVA, la conferenza tenutasi a Parma nel 2003 “Qualità del
web per la cultura”, allorché per azione del Ministero e per
tramite del Comité des Affaires Culturelles furono invitati ad unirsi
alla rete MINERVA e al National Representatives Group anche i rappresentanti
dei dieci paesi di nuova accessione, addirittura prima che fosse ufficializzato
il loro ingresso nell’Unione. Anche in questa occasione si deve sottolineare
l’ efficace azione di Rossella Caffo, alla quale va la mia affettuosa
gratitudine.
La fiducia che ormai i Ministeri degli Stati Membri ripongono nel Ministero
italiano è testimoniata anche dalla massiccia adesione alle altre
proposte da esso avanzate: MICHAEL e MICHAELplus, progetti europei in piena
attività volti alla costruzione di un’infrastruttura europea
di accesso multilingue al patrimonio culturale digitalizzato, ma soprattutto
MINERVAeC, ancora in fase di valutazione, che sin dall’inizio ha saputo
coinvolgere ben 20 stati e più di 150 istituzioni culturali legate
al territorio.
Mi compiaccio inoltre della pronta reazione dei tanti istituti del Ministero
che hanno saputo vedere negli elaborati di MINERVA, che siano strumenti
o linee guida, un punto di riferimento valido da adottare per iniziative
locali e nazionali, come il Portale della Cultura.
Credo vada inoltre evidenziato che il progetto MINERVA è stato nominato
ben dieci volte dal commissario europeo Viviane Reding nel discorso tenuto
in occasione dell’International Conference on future of digitisation,
evento della presidenza lussemburghese del 21 giugno scorso, proprio in
relazione agli ottimi risultati prodotti in termini di linee guida e raccomandazioni
per la digitalizzazione del patrimonio culturale e come eccellente esempio
di coordinamento di programmi e politiche a livello europeo: un grande risultato
per il Ministero e la riprova che la sinergia tra i vari settori del patrimonio
culturale, a livello nazionale e internazionale, può solo comportare
benefici.
Nell’ambito dell’importanza riconosciuta al progetto Minerva
si colloca anche la realizzazione del nuovo Portale del Dipartimento per
i beni culturali e paesaggistici, “sistema federato” che
vedrà l’interazione con i quattro siti delle direzioni generali
al fine di costituire un punto informativo documentale per i cittadini e
gli operatori del settore.
Il nuovo Portale costituirà inoltre un punto di raccordo tra il
costituendo Portale della cultura e i siti delle istituzioni periferiche
(direzioni generali, musei etc).
Uno dei suoi valori aggiunti sarà la funzione di “indirizzo” amichevole
verso il mondo complesso e specialistico dei beni culturali: non dobbiamo
dimenticare che gli utenti del portale dell’istituzione, che tutela
il patrimonio storico-artistico più importante del mondo, non saranno
solo gli addetti ai lavori ma anche il vasto pubblico internazionale di
turisti, studiosi, appassionati.
Con tali presupposti operativi, desidero rinnovare il mio saluto e il mio
ringraziamento ad Antonella Recchia, a Rossella Caffo e a tutti
gli organizzatori di questo convegno, nonché a tutti gli intervenuti, con
l’auspicio
che dall’odierno incontro possano sempre più svilupparsi quei
rapporti di collaborazione in grado di potenziare ulteriormente
e rendere ancor più rappresentativo il sistema della cultura
nel web per consolidare, anche nel nostro Paese, il pieno utilizzo delle
tecnologie informatiche e telematiche applicate alla crescita culturale
della collettività nonché alla
conoscenza capillare della cultura italiana nel mondo.
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